TERAMO,
26.1.2018 -
Un confronto sulla filiera dei
servizi di prevenzione e assistenza a sostegno
di donne vittime di violenza partendo dal
rafforzamento di quelli gestiti dalla Provincia:
il centro “La Fenice” e la casa rifugio “Maia”.
Questa mattina, in sala Giunta,
si sono incontrati tutti gli attori che con
diverse competenze e funzioni si occupano di
questo fenomeno e che già nel 2016 hanno
sottoscritto, su iniziativa della Procura di
Teramo, di un protocollo interistituzionale per
migliorare le azioni di contrasto.
La Provincia, sulla base dei
dati, dell’esperienza maturata con i casi
gestiti e, quindi, delle analisi dei punti di
forza e delle criticità rilevate sul campo, ha
avanzato alcune proposte e fra queste quella
dell’organizzazione di un’informazione
sistematica, costante e comune sui servizi
esistenti (non solo quelli della Provincia) con
un maggiore orientamento all’utenza partendo dai
luoghi di primo approccio delle donne: medici di
base, farmacie, pronto soccorso, consultori.
Una carenza da colmare è quella
della copertura del servizio nelle aree interne:
sarebbe importante avere più punti di
accoglienza e informazione e a questo proposito
la consiglierà delegata alle pari opportunità,
Federica Vasanella, ha chiesto collaborazione
alla Asl per verificare la possibilità che le
operatrici del Centro antiviolenza possano
essere ospitati periodicamente nei
poliambulatori e nei consultori esistenti.
L’incontro ha fornito l’occasione
per illustrare le iniziative assunte dall’ente
per rafforzare i propri servizi: il centro
antiviolenza, infatti, oltre alle tre
operatrici, la psicologica/psicoterapeuta
Cristina Bellocchio, all’assistente sociale
Federica Di Gregoria e all’avvocato Shaula
D’Antonio, si è arricchito con la presenza di
volontarie esperte in violenza domestica e
abusi, di mediatrici culturali e di
un’interprete. Anche per la casa rifugio sono
state introdotte delle novità che migliorano
sensibilmente il servizio, oggi attivo h24 con
il cosiddetto “ingresso in emergenza” che
consente di accedere alla struttura senza un
vaglio preliminare rinviando in un secondo
momento gli accertamenti del caso.
Casa Maia, unica casa rifugio sul
territorio provinciale, può accogliere fino a
tre nuclei familiari con minori e si trova in un
luogo segreto che garantisce protezione alle
donne nel momento più delicato: quello della
scelta di allontanarsi da una situazione di
abusi.
Alla riunione ha partecipato
anche il presidente Renzo Di Sabatino che ha
ribadito l’impegno dell’ente a sostenere i
servizi antiviolenza che, va sottolineato, non
hanno una linea di finanziamento diretto e che,
quindi, vanno alimentati presentando
periodicamente progetti alle istituzioni che
finanziano il sociale, dalla Regione alla
Fondazione Tercas.
«Il
confronto periodico su un tema tanto delicato è
molto utile, rappresenta un metodo che consente
di valutare e migliorare quanto si sta già
facendo; i cambiamenti portati avanti in questi
mesi, infatti, sono il frutto dell’analisi dei
punti di criticità e dei risultati ottenuti:
torneremo a incontrarci di nuovo e la Provincia
si farà carico di elaborare un piano di
informazione capillare che possa supportare
tutta la rete» ha dichiarato a margine della
riunione la consigliera Vasanella.
Si ricorda che il centro
antiviolenza (presente a Teramo, Martinsicuro e
Pineto) e casa Maia sono raggiungibili
telefonando allo 0861/029009 |