TERAMO,
9.7.2018 -
Una situazione «non più
sostenibile», frutto del «combinato
disposto delle catastrofi naturali, dell’assetto
istituzionalmente ibrido delle Province e delle
norme poco meditate contenute nella legge
sull’omicidio stradale».
E’ la diagnosi emersa in un
incontro tra il senatore di “Idea” Gaetano
Quagliariello e il presidente della Provincia di
Teramo, Renzo Di Sabatino, sul tema della
situazione delle strade nel teramano.
«Come constatato anche in
altre situazioni, ad esempio nel caso dell’Alto
Sangro – dichiara Quagliariello –
l’agibilità della rete viaria risente
pesantemente dell’effetto incrociato della
riforma delle Province, svuotate anche di
risorse, e della legge sull’omicidio stradale
che addebita le responsabilità ai funzionari e
agli amministratori locali i quali, non avendo
fondi per operare, a lungo andare per ‘legittima
difesa’ si trovano costretti a chiudere le
strade. La situazione delle Province –
insiste il senatore – è strutturalmente fuori
controllo: queste istituzioni non possono
restare nel limbo, o vengono pienamente
ripristinate o devono essere configurate come
una sorta di agenzia».
Quagliariello e Di Sabatino, dopo
aver fatto il punto della situazione sulla rete
stradale nella Provincia di Teramo, hanno
convenuto su una serie di iniziative da mettere
in atto con urgenza. Innanzi tutto
«l’attribuzione di un maggior numero di strade
all’ Anas che dispone di una dotazione
finanziaria più importante in maniera da
concentrare le poche risorse disponibili in
maniera più efficace su un numero inferiore di
infrastrutture viarie».
In secondo luogo «la
sollecitazione alla stessa Anas di nuovi ‘piani
stralcio’, che consentano l’assegnazione di
risorse per il ripristino delle strade a seguito
dei danni sismici. Sempre in termini di
fondi economici, nuove attribuzioni –
osservano Quagliariello e Di Sabatino – si
rendono necessarie per implementare le risorse
umane, in particolare in campo tecnico e
ingegneristico, indispensabili per accelerare le
ingenti e necessarie opere di ripristino e di
manutenzione ordinaria e straordinaria».
Infine, sui vari livelli
istituzionali, verrà sollecitata
«interlocuzione con il Ministero delle
Infrastrutture affinché sia preso in
considerazione un intervento economico
straordinario per consentire il ritorno alla
normalità di un territorio provato da grandi
difficoltà». |