TERAMO,
2.3.2018 -
La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione
Polizia Stradale di Teramo, ha portato a termine
una impegnata indagine denominata “OPERAZIONE
THEFT”, finalizzata ad infrenare il fenomeno
del riciclaggio di veicoli di illecita
provenienza, messa in atto da un sodalizio
criminale composto da quattro persone
pregiudicate, tutti di origine pugliese.
A seguito dei controlli e delle verifiche
periodicamente effettuate presso la
Motorizzazione Civile di Teramo su
immatricolazioni di autovetture di provenienza
estera, gli Agenti di P.G., diretti dal
Dirigente Polstrada Dr. PRIMI e coordinati dal
S. Commissario DI STEFANO, hanno attenzionato
quattro fascicoli di
nazionalizzazione/immatricolazione di veicoli di
media gamma, provenienti dall’Austria e
Germania.
L’esame dei relativi fascicoli ha permesso di
accertare che i documenti di circolazione dei
mezzi erano contraffatti ed apparentemente
rilasciati da Autorità Austriache o,
addirittura, rubati in bianco in Germania.
Il carteggio è stato sottoposto a sequestro su
ordine della Procura di Teramo e sono state
avviate le ricerche per il rintraccio dei mezzi.
Grazie alla collaborazione di altri Uffici di
Polizia, le quattro autovetture (JEEP Renegade,
FORD Focus, FORD Fiesta, FIAT Cinquecento), già
commercializzate a favore di persone estranee ai
fatti, sono state rintracciate e sequestrate
nelle province di Foggia, Firenze e Piacenza,
già commercializzati a favore di persone
estranee ai fatti.
I veicoli avevano il numero di telaio
contraffatto e corrispondente di analoghi
veicoli regolarmente circolanti in altri Paesi
Europei.
Gli stessi erano stati rubati in Pescara e Bari.
Nel corso delle indagini è stato, altresì,
individuato un plico postale inviato dai
soggetti attenzionati ad una Agenzia di Pratiche
Auto di Teramo, incaricata per
l’immatricolazione di un altro veicolo: i
documenti sono stati sequestrati in quanto
risultati rubati in “bianco” in Germania.
Il relativo mezzo è stato inserito in Banca Dati
per il rintraccio.
Peraltro, uno dei soggetti responsabile dei
fatti citati era in “affidamento in prova” per
altri reati e, su specifica richiesta, il
competente Giudice di Sorveglianza ha emesso
provvedimento di arresti domiciliari, in
sostituzione della più mite misura citata.
I quattro soggetti sono stati deferiti alla
locale A.G. per i reati di ricettazione e falso. |