(ANSA)
ROMA, 1.2.2018 -
È stato annullato
l'esperimento Sox, previsto nei Laboratori
Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare (Infn). Manca il componente
russo 'della discordia': non ha le
caratteristiche tecniche perché il rivelatore
riesca e 'vedere' i neutrini sterili, le
particelle la cui scoperta potrebbe aprire una
nuova era nella fisica. Di conseguenza Infn e
Commissariato francese per l'energia atomica (Cea)
hanno deciso per l'annullamento. Il componente
che avrebbe dovuto fornire l'associazione russa
Pa Mayak era il cuore dell'esperimento Sox
(Short distance Oscillations with boreXino) ed è
anche l'elemento che a partire dall'autunno
scorso ha sollevato i timori di alcune
associazioni ambientaliste. Riuscire a vedere i
neutrini capaci di rivoluzionare la fisica
sarebbe stato possibile solo utilizzando un
materiale radioattivo, il Cerio 144, che avrebbe
funzionato come sorgente di particelle-esca,
sigillato in una doppia capsula di acciaio.
Questa a sua volta sarebbe stata schermata da
uno scudo di tungsteno di oltre 2,4 tonnellate e
dello spessore di 19 centimetri per impedire ai
raggi gamma, prodotti con i neutrini, di
disperdersi all'esterno. Nel dicembre scorso
l'esperimento era slittato per i ritardi nella
consegna di questo componente. Ora è chiaro che
il componente funziona ad appena un terzo
dell'intensità necessaria al progetto. In queste
condizioni diventa impossibile produrre il
numero minimo di particelle necessario per
l'esperimento.
MOBILITAZIONE
- L'esperimento aveva suscitato polemiche
e mobilitazione degli ambientalisti rispetto al
dibattito sulla sicurezza e sull'acqua. Già il
12 dicembre scorso
Augusto De Sanctis,
portavoce del Forum H2o, aveva riferito di aver
«appreso che ci sono problemi di produzione
della sorgente in Russia per cui l'Infn ha
sospeso l'esperimento». |