pescara,
12.1.2018 -
Dopo
i roghi della scorsa terribile estate le 20
Associazioni firmatarie del presente documento,
insieme a 5 organizzazioni scientifiche
(Università della Tuscia Viterbo; Sabina
Universitas Rieti; Società Italiana per il
Restauro Forestale; Società Italiana di Scienze
della Montagna; Centro Italiano Studi e
Documentazione sugli Abeti Mediterranei),
organizzarono il 21 ottobre 2017 un convegno a
Pescara per riflettere sugli errori commessi e
per lanciare idee per un futuro migliore nel
campo della prevenzione, della gestione
dell’emergenza e delle attività post-incendio.
All’indomani di quell’incontro la riflessione è
continuata, con la partecipazione di qualificati
esperti, per mettere nero su bianco una “Carta
per la lotta agli incendi boschivi nella regione
Abruzzo”. Un documento di 6 pagine (in
allegato) che viene oggi presentato
ufficialmente per la prima volta e che sarà
illustrato alla Conferenza dei capigruppo del
Consiglio regionale, al presidente della Giunta
Regionale Luciano D’Alfonso e al sottosegretario
con delega alla Protezione Civile Mario Mazzocca
ai quali già ieri mattina è stato chiesto un
appuntamento urgente.
La Carta è
costruita sul fondamentale concetto che per
annullare o comunque ridurre al minimo possibile
il rischio che si sviluppino incendi boschivi è
necessario pianificare azioni ben definite nelle
fasi di: 1) prevenzione; 2)
gestione dell’emergenza; 3)
restauro/manutenzione.
Il
documento delle associazioni è dunque costruito
su questi tre specifici capitoli.
Nella fase
della prevenzione si chiede, tra l’altro,
alla Regione, ai Comuni e ai Parchi Nazionali,
ciascuno per le proprie competenze, di garantire
il buon funzionamento di un sistema di
sorveglianza e controllo del territorio; di fare
formazione e informazione; di inserire le
tematiche relative agli incendi boschivi
nell’abito istituzionale delle strategie di
adattamento tese a fronteggiare e a limitare le
conseguenze del riscaldamento globale e della
destabilizzazione climatica. Più in dettaglio la
Regione dovrebbe: dotarsi di una seria politica
forestale dando piena attuazione alla propria
l.r. 3/2014; accorpare sotto un unico
Dipartimento le politiche forestali, assieme al
Paesaggio e Ambiente (cosa peraltro già attuata
da altre regioni) e affidare a un unico Servizio
tutti gli aspetti della gestione dei boschi,
compresi usi civici e tratturi; monitorare e
attuare gli adempimenti previsti dal PAIB (Piano
Anti Incendi Boschivi), che va
periodicamente aggiornato con procedimenti
trasparenti e condivisi e ha bisogno di
dotazioni idonee, in termini finanziari e di
uomini e mezzi. Analogamente va rimodulato con
urgenza il PSR (Piano di sviluppo Rurale)
tenendo in maggior conto le tematiche forestali
e portando i fondi assegnati nella misura 8.3.1
“Investimenti a protezione delle superfici
forestali” dagli attuali 3.000.000 di euro (pari
allo 0,7% del totale) ad almeno a 30.000.000 di
euro (7% del totale), in linea con quanto
previsto da altre Regioni italiane. Va infine
istituito, ed è questa una richiesta
specifica della Carta, un “Comitato
Scientifico per i Boschi e le Foreste”, con
funzioni consultive costituito da esperti in
materia forestale ma anche da geologi,
naturalisti, biologi e da un rappresentante
delle Associazioni di protezione ambientale.
È inoltre fondamentale programmare, in accordo
con le altre Istituzioni che hanno competenza
specifica in materia, corsi di formazione
abilitanti i volontari per le Squadre Operative
nello spegnimento a terra e per la qualifica di
D.O.S., Direttori delle Operazioni di
Spegnimento, passati da 216 unità del 2014-2015,
quando la competenza era in capo al CFS, agli
attuali 11! Le associazioni chiedono inoltre
specifici sostegni in favore degli allevatori e
agricoltori di montagna che intendano dedicarsi
alla cura del sottobosco, in particolare vicino
alle aree antropizzate e l’inserimento del
tema degli incendi boschivi nell’ambito del PACC
(Piano Regionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici), che deve essere assunto come
strumento sovraordinato di pianificazione della
Regione Abruzzo.
Circa le
azioni di emergenza si sottolinea come sia
fondamentale organizzare interventi immediati
con squadre a terra. I mezzi aerei sono infatti
complementari ma non possono mai essere
sostitutivi del lavoro compiuto sul posto,
l’unico che porta davvero allo spegnimento degli
incendi. A questo proposito è fondamentale poter
disporre di un consistente numero di personale
di pronto intervento, specializzato, munito di
dispositivi di protezione individuale, di mezzi
e di attrezzature, organizzato in squadre
autosufficienti che dispongano di un D.O.S.
(Direttore delle Operazioni dello Spegnimento,
figura da creare con priorità assoluta). La
Carta suggerisce anche alcune possibili modalità
di reperimento di tale personale con un sapiente
impiego del volontariato.
Sul terzo
punto, il restauro e la manutenzione delle
aree percorse da incendi, l’idea di base è
quella di lasciar fare alla natura intervenendo
solo là dove assolutamente necessario con la
consulenza del già citato “Comitato Scientifico
per i Boschi e le Foreste”. In ogni caso la
biomassa parzialmente combusta non va mai ceduta
a fini lucrativi (es. all’industria della
produzione energetica da biomasse) e anzi deve
essere riutilizzata in loco al fine di
realizzare interventi stabilizzanti del suolo.
La Regione deve inoltre garantire la
ricostruzione del sistema vivaistico regionale,
oggi in abbandono. Questo anche per avere,
in prospettiva, piante arboree e arbustive
tipiche della vegetazione spontanea locale a
disposizione per una più corretta gestione dei
boschi, nel pieno rispetto anche delle norme di
legge, a cominciare dalla già citata L.R.
4.1.2014, n.3 per cui si chiedono vigilanza e
azioni concrete per una sua applicazione
rigorosa, effettiva ed efficace.
Le
associazioni chiedono infine alla Regione la
sospensione della caccia per almeno due anni
in tutto il territorio regionale o, in
alternativa, per 15 anni nelle zone aperte alla
caccia adiacenti alle aree percorse dal fuoco e
di farsi promotrice, coinvolgendo la Conferenza
Stato-Regioni, presso il Ministero della
Giustizia, della richiesta di istituire una
Procura Speciale Anti-incendi boschivi.
Firme:
Ambiente
e/è Vita
AIPIN
Abruzzo
Archeoclub
d’Italia
Cai-Tam
Collettivo
Studentesco Pescara
Conalpa
Ecoistituto
Abruzzo
Fondazione
Genti d’Abruzzo
Italia
Nostra
Legambiente
Le
Majellane
Lipu
Lo Spaz
Marevivo
Mila
Donnambiente
Mountain
Wilderness
Pro Natura
Scienza
Under 18 Pescara
Soha
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