Il
progetto dell'associazione Le Ali della Vita prende avvio in 14 comuni della provincia di
Teramo
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provincia 2021
Ambito Sociale
Gran Sasso Laga
'Ti affido il mio cuore',
campagna di promozione dell'affido familiare
TERAMO,
12.7.2021 -
Ha preso avvio il progetto
di affidamento familiare“ Ti affido il mio cuore”,
realizzato dall’Ente d’Ambito Sociale n. 24 Gran
Sasso-Laga, con l’impiego dei fondi della Regione
Abruzzo, previsti dalla legge n.95/95 a sostegno delle
famiglie e promosso con la collaborazione
dell’Associazione “Le Ali della Vita – Centro studi e
servizi sociali per la famiglia” APS.
La fase esecutiva
del progetto prevede il coinvolgimento della Commissione
provinciale di adozione ed affido e della Asl
territoriale.
Il Responsabile dell’Ente, Piergiorgio Possenti, ha
saputo intercettare risorse e competenze, affinché il
Progetto avesse una promozione adeguata ed un efficace
raggiungimento dell’obiettivo.
Scrive in una nota: ”Un’opportunità per il nostro
territorio, per i minori, per le famiglie, per i comuni.
Un progetto che non si limita esclusivamente a fornire
risposte immediate ai bisogni ed alle esigenze di aiuto
e supporto a minori e famiglie, ma, in una logica di
programmazione preventiva, ha l’ambizione di cambiare
radicalmente l’approccio dei servizi ed integrare nuovi
e più adeguati percorsi di aiuto e supporto.”
Il Progetto è stato accolto con favore anche da parte
del Commissario dell’Ente, Nando Timoteo, e da tutti i
sindaci dei Comuni di competenza. Le attività saranno
implementate nei 14 comuni dell’Ambito Sociale n. 24: Campli,
Castel Castagna, Castelli, Colledara, Cortino,
Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montorio
al Vomano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella
Sicura, Tossicia e Valle Castellana.
L’affido familiare è l’accoglienza di un bambino, in un
periodo di difficoltà della sua vita, poiché i suoi
genitori non riescono a prendersi cura di lui. Possono
diventare GENITORI
AFFIDATARI di
un bambino, una coppia, una persona, con o senza figli,
anche in presenza di altri componenti nel nucleo
familiare.
Ciò che conta è la disponibilità della FAMIGLIA
AFFIDATARIA ad ACCOGLIERE,
insieme al bambino, la sua storia, nella consapevolezza
del suo rientro nella famiglia d’origine con cui, ove
possibile, il bambino deve mantenere la relazione.