Fim Cisl e
Fiom Cgil Teramo: Preoccupazione per futuro industriale
e occupazione nel 2021
TERAMO,
7.1.2021 -
Le vacanze
di Natale sono terminate, per molti non sono mai
iniziate e anzi, sono state il periodo più duro
dell’anno, senza soldi e senza speranze.
Nella
provincia di Teramo sono più di 4 mila le lavoratrici e
i lavoratori in cassa integrazione e temiamo che questi
numeri possano riconfermarsi allo scadere del blocco dei
licenziamenti se le istituzioni non si mettono in campo,
al più presto, idee di politiche industriali capaci di
salvaguardare il territorio, e anzi di rilanciarlo,
perché il nostro è un territorio ricco di esperienza,
capace di attrarre investitori, a cui però manca una
direzione e un’idea di politica industriale.
Tante sono
le vertenze aperte, come Atr, Veco e Betafance, e tante
altre si presenteranno quando il blocco dei
licenziamenti terminerà (e chissà quante altre ce ne
saranno laddove i lavoratori non sono rappresentati).
Alla Veco,
i lavoratori - che hanno una età media di circa 55 anni
- stanno aspettando da circa un anno l’avvio di percorsi
formativi, promessi dalla Regione Abruzzo, per la
riqualificazione professionale e il reinserimento al
lavoro, necessari per far sì che questi uomini e queste
donne possano ancora trovare dignità nel lavoro e non
negli ammortizzatori sociali, utili sì, ma che temiamo
possano rivelarsi solo un palliativo. Far ripartire il
sito industriale è possibile, perché, come abbiamo
sempre sostenuto, è un sito con enormi potenzialità, è
necessario però che siano dapprima le istituzioni a
convincersi che trovare qualcuno che possa farlo
ripartire sia uno sforzo su cui valga la pena spendersi.
Una storia
che, visto il prefigurarsi della situazione, non
vorremmo che si possa ripetere alla Betafence, per la
quale stiamo aspettando il prossimo tavolo regionale in
cui l’azienda presenterà il “piano sociale”.
Per la Atr,
nella lunga attesa di capire cosa vogliano fare i
curatori fallimentari per salvaguardare i livelli
reddituali dei lavoratori, stiamo aspettando che la
Regione convochi un tavolo con le parti sociali per
attuare un percorso di rilancio di un settore fiore
all’occhiello per il nostro territorio, che è quello del
carbonio.
Uno
strumento per le aziende della Val Vibrata poteva essere
l’Area di Crisi complessa, una pioggia di finanziamenti
che purtroppo non sono stati utilizzati fino in fondo.
Sarebbe opportuno chiedersi perché, se per la
complessità del meccanismo o per lo scarso impegno delle
istituzioni. Pensiamo, tuttavia, che si possa
migliorare, per prima cosa rimodulando il residuo degli
importati stanziamenti per renderli accessibili e
realmente utilizzabili, poi anche prorogandone la
permanenza. Stanziamenti che rispondono ad un accordo di
programma che ha tra gli obiettivi primari gli
investimenti nel territorio e l’occupazione, e che
consente anche l’ampliamento gli ammortizzatori sociali.
La paura è
quella che il mancato impegno dimostrato fino ad oggi da
parte delle istituzioni possa condizionare anche i
futuri finanziamenti europei del Recovery Plan:
nessuna progettualità, nessuna idea su quale possa
essere la vocazione della nostra provincia, e quindi
nessun finanziamento.
Come
abbiamo chiesto in passato, sarebbe opportuno, oggi
necessario, che la Provincia di Teramo rimettesse in
piedi un servizio scomparso anni fa, quello delle
Relazioni industriali, il cui scopo non è solo quello di
gestire le crisi industriali del territorio, ma di
essere di supporto alle aziende che insistono sulla
nostra provincia che non hanno strutture adeguate per
intercettare le tante – seppur complesse - opportunità
che girano attorno ai finanziamenti europei.
Per
concludere, un nuovo anno è iniziato e usanza di molti è
quella di prefigurarsi dei buoni propositi per l’anno
venturo. Siamo noi allora a suggerire alla istituzioni
quali dovrebbero essere, senza esitazione alcuna, i
buoni propositi per l’anno nuovo: creare subito un
tavolo di crisi industriale per ripensare una provincia
e un territorio che ripartano dalle politiche del
lavoro.
La
provincia di Teramo ha un altissimo potenziale, una
grande esperienza e capacità attrattiva -
caratteristiche fondamentali per definire un futuro
denso di aspettative se solo ci fosse una idea e una
progettualità per rilanciarla - eppure non riusciamo a
metterla in risalto, anzi, stiamo lasciando le
lavoratrici e i lavoratori in balia di scelte, o meglio
non scelte, che ne determineranno un futuro incerto.
Noi siamo
pronti a fare la nostra parte, come abbiamo sempre
fatto, tutelando il lavoro e i lavoratori, con tutte le
azioni di lotta che potremo mettere in campo.
Le Segreterie provinciali
FIM CISL – FIOM CGIL
Teramo
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