I sindacati Fim, Fiom e
Uilm chiedono un tavolo istituzionale urgente alla
Regione
TERAMO,
9.7.2021 -
Le
Segreterie provinciali Fim, Fiom e Uilm di Teramo, in
riferimento alle due vertenze del territorio teramano,
la Veco di Martinsicuro e Atr di Colonnella, chiedono la
convocazione di un tavolo istituzionale all’Assessore al
Lavoro della Regione Abruzzo, Quaresimale, alla luce di
alcune notizie che necessitano di essere attenzionate e
approfondite.
Un’azienda del carbonio - concorrente della Atr, situate
per di più a pochi chilometri di distanza - ha fatto
sapere a mezzo stampa che nel giro di qualche tempo,
visto all’andamento positivo aziendale, ha intenzione di
implementare il personale di 200 unità. Ci sembra
opportuno, oltre che logico a questo punto, immaginare
che tra
queste 200 persone ci siano le competenze dei 75
lavoratori della Atr, che per cause non legate alla loro
volontà, sono a casa di più di un anno: si
salvaguarderebbero le professionalità del territorio a
beneficio della azienda concorrente che avrebbe
personale già formato.
È opportuno, dunque, attivare una cabina di regia
politica, che possa governare il futuro del settore e
dare finalmente attuazione ad una legge regionale n.
28/2003 “Istituzione del Polo per la lavorazione
industriale del carbonio”, finora rimasta solo carta.
Per quanto riguarda la Fonderia di Martinsicuro, invece,
gli investitori del Nord, attratti al
know-how
dei
lavoratori, saranno a breve nel teramano per poter
espletare dei colloqui di lavoro con alcuni lavoratori
della Fonderia, i quali, pur di lavorare, sarebbero
disposti a trasferirsi a chilometri e chilometri di
distanza dalle proprie famiglie.
In questa occasione, gli imprenditori bresciani
prenderanno visione dei macchinari della Veco,
attualmente in disuso e messi in vendita dalla Curatela
così come previsto dalla procedura fallimentare.
E’ necessario avviare quanto prima un confronto affinché
le professionalità, le competenze, le attività e i
macchinari della fonderia, rimangano nel nostro
territorio, anziché farli emigrare interamente, e dunque
definitivamente.
Per questi motivi, riteniamo che l’azione politica sia
necessaria a cristallizzare la situazione e a creare le
condizioni affinché queste opportunità irripetibili, per
i lavoratori e per la nostra provincia, non vengano
disperse e dissipate, depauperando ulteriormente il poco
che è rimasto in un territorio di confine, che insiste
in quella che
consideriamo l’”incompiuta” Area di Crisi complessa.
Le Segreterie
Provinciali di Teramo
FIM – FIOM - UILM
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