Polizia
Postale e Airbnb, portale online di case vacanza,
rinnovano la loro collaborazione per gli utenti che
scelgono la prenotazione delle vacanze online.
Testimonial dell’iniziativa Marco Camisani Calzolari.
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Estate 2023
Polizia
Postale e Airbnb al fianco dei consumatori per una
vacanza senza sorprese
TERAMO,
24.6.2023 - Polizia
Postale e Airbnb, portale online di case
vacanza, rinnovano la loro collaborazione per gli utenti
che scelgono la prenotazione delle vacanze online.
Testimonial dell’iniziativa Marco Camisani Calzolari.
Sempre più
persone scelgono di organizzare in totale autonomia le
vacanze, e questa tendenza ha attirato purtroppo
l’attenzione dei malintenzionati, facendo aumentare il
rischio di imbattersi in tentativi di truffa. Per stare
più tranquilli, Polizia Postale e delle Comunicazioni e
Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno
esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi
di raggiro più diffusi, individuando i profili più
comuni dei truffatori e i consigli per smascherarli. Il
Testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari,
che si e’ messo a disposizione gratuitamente, in quanto
collabora già con la Polizia di Stato sul tema delle
truffe online.
«I
tentativi di truffa su Airbnb sono estremamente rari
grazie anche alla nostra scelta di trattenere i
pagamenti per l’host fino a check-in avvenuto. Inoltre,
comunicando solamente attraverso la piattaforma gli
ospiti sono tutelati lungo tutto il percorso. La
collaborazione con la Polizia Postale è un’ulteriore
iniziativa pensata per i meno esperti che si misurano
per la prima volta con l’acquisto online: bastano
davvero pochi accorgimenti per prenotare le proprie
vacanze in tutta sicurezza», ha spiegato Giacomo
Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.
Attenzione ai seguenti annunci:
1.
Proprietario all’estero: secondo questo schema, il
finto proprietario si è appena trasferito all’estero e
perciò non può accogliere di persona l’affittuario. La
trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio di
una richiesta di bonifico internazionale. Il
malintenzionato, durante la trattativa, comincerà subito
a chiedere documenti (che utilizzerà poi per costruire
la sua prossima falsa identità), a condividere non meno
di 2-3 bozze di contratto, in un crescendo di zelo che
culminerà nella necessità di concludere l’affare entro
24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di
prenotazione, una finta fattura e… una vera scomparsa
dopo aver ricevuto una caparra importante.
2. Il
problema informatico: L’host ha creato un annuncio
su un sito di seconda mano o immobiliare, ma appena gli
vengono chieste ulteriori informazioni, anche tramite l’app
ufficiale, propone di continuare la conversazione per
posta elettronica o messaggistica. Nelle successive
immediate interlocuzioni, invierà una mail nella quale
informerà che, per un problema con l’aggiornamento del
calendario, l’annuncio non è in quel momento visibile
nella ricerca (in realtà lo ha rimosso) e fornirà per
comodità il link diretto all’annuncio sul portale, che
in realtà non è altro che un sito clone.
3.
L’amico: In questo caso l’host ha creato (da poco,
troppo poco) un annuncio, sprovvisto di recensioni. La
proposta è allettante, e si passa alla prenotazione. Il
truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che sia
stata scelta la sua abitazione, e proporrà addirittura
un bello sconto. Come? annullando la prenotazione e
passando a trattare privatamente, così da risparmiare
entrambi la commissione del portale. Una volta incassato
il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto ad
un assordante silenzio: l’”amicone” è già a
caccia di un’altra vittima.
I
consigli per non farsi ingannare
1.
Occhio a link condivisi via email o da altri siti.
Bisogna diffidare da chi propone affitti sui social, su
siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari e
poi chiede di trasferire la trattativa su un altro
portale come Airbnb. C’è il rischio, infatti, che venga
condiviso un link ad un sito fasullo. Occhio anche alle
email con il logo della piattaforma: non è detto che
siano autentiche, ed è sempre bene non aprire i link
allegati, ma accedere al servizio richiesto digitando
direttamente la url nella barra degli indirizzi del
browser. Infine, le prenotazioni si concludono solamente
dal sito o dall’app: se l’email include la richiesta di
un bonifico bancario, si tratta di una truffa.
2.
Occhio ai siti-clone. Per prenotare dal telefonino è
consigliato usare l'applicazione, scaricandola dallo
store ufficiale, e non la navigazione internet. Dal
computer, bisogna assicurarsi che le pagine consultate
non abbiano un indirizzo sospetto e prestando attenzione
che sia presente l'icona del lucchetto accanto
all’indirizzo della pagina web.
3.
Nessuna trattativa fuori dal sito. Se le
comunicazioni avvengono via email oppure WhatsApp,
qualcosa non torna. Bisogna diffidare da chi propone di
lasciare il portale per accordarsi privatamente con la
promessa di uno sconto: è il preludio ad una richiesta
di bonifico. Inoltre, uscendo dalla piattaforma
ufficiale, l’utente non sarà tutelato dalle garanzie
della stessa. In ogni caso, restando nella chat
dell’applicazione, segnalare sempre i comportamenti
sospetti al servizio clienti.
4.
Attenzione alla lettura dell’annuncio. Un annuncio
ben curato è di solito indice di un host e di una casa
altrettanto in ordine. Dovrebbero invece mettere in
allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana
di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la
totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato
da pochi giorni.
5.
Airbnb non è un’agenzia immobiliare. Bisogna
diffidare di chi dice di aver dato incarico al sito per
mostrare la casa. Il sito infatti è solamente un portale
di intermediazione, equidistante da host e guest. Non
esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si
trattasse di agenti immobiliari.
6.
Nessun bonifico per pagare. Se viene proposto di
inviare una caparra, non bisogna fidarsi: è contrario ai
termini del servizio della piattaforma. I pagamenti
devono avvenire esclusivamente attraverso carta di
credito sul sito, e in nessun altro modo. Airbnb
trattiene l’intera somma dalla carta e la inoltra all’host
solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dando il
tempo di arrivare a destinazione e verificare che la
casa sia esattamente come pubblicizzata.
7.
Attenzione agli alloggi ‘esca’. Arrivato a
destinazione, viene chiesto all’utente un cambio di
sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella
prenotata, usando come scusa un problema improvviso
sorto nell’appartamento originario, che lo ha reso
momentaneamente inagibile. La cosa migliore è
documentare tutto e contattare subito la piattaforma per
avere un rimborso totale.
Portavoce Addetto stampa
Questura di Teramo
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
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