Truffe
a mezzo web: Denunciati in quattro dalla Polizia di
Stato
TERAMO,
11.11.2023 -
Nell’ultima settimana gli uffici del Commissariato di
Polizia di Atri sono stati interessati da diverse
denunce presentate da altrettanti cittadini di Atri e
comuni limitrofi relative alla recente pratica di truffa
e frode informatica.
Nella fattispecie è risaltata agli occhi degli
investigatori una nuova tipologia di adescamento messa
in atto dai criminali del web, ovvero dopo aver scelto
le vittime in base ai loro profili sui social (facebook,
instagram ecc. ecc.) dai quali si riesce ad intuire
quali sono i loro interessi e soprattutto la particolare
ingenuità degli stessi, questi vengono contattati
dapprima tramite le App messenger o instagram e poi
anche su whatsapp una volta ottenuto il numero di
telefono.
E’
accaduto infatti che un utente della cittadina ducale di
Atri ha sporto denuncia negli uffici del locale
Commissariato di P.S., lamentando di essere stato
truffato di una ingente somma di denaro.
Gli autori del raggiro lo avevano contattato su
messenger, conoscendo ormai le sue abitudini di uomo
molto legato alla chiesa e di temperamento mite, dove
una fantomatica donna, spacciandosi per commerciante
internazionale di petrolio ed adducendo di essere sola e
malata terminale, proponeva al malcapitato di volergli
donare in eredità la somma di euro 150.000,00 proprio
perché, essendo uomo molto devoto alla chiesa, ne
avrebbe sicuramente fatto uso a scopo benefico.
Dopo una serie interminabile di chat, sia con il social
messenger e poi anche con whatsapp, riuscivano a
raggirarlo completamente e via via, richiedendogli somme
di denaro per pagamento di tasse e oneri dovuti alle
pratiche di perfezionamento riuscivano a fagli versare
la somma complessiva di euro 7.500,00 ed ovviamente
senza che venisse elargita la tanto decantata eredità.
Dopo una breve ma intensa attività di indagine condotta
dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di
Atri, venivano individuate quattro persone, residenti in
quattro diverse regioni italiane, autori del raggiro che
venivano tutte deferite in stato di libertà all’Autorità
Giudiziaria competente per il reato di truffa in
concorso.
Portavoce Addetto stampa
Questura di Teramo
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