Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
Ricordi

I RICORDI

di Lino Manocchia

 

giulianovailbelvedere.it alla scoperta dell'America

 

L’ultima volta con Marciano a Grossinger. Il ricordo del commiato di Lino Manocchia dagrande campione abruzzese-americano ha un sapore particolare, diverso dagli altri: un sapore di addio e al tempo stesso di arrivederci attraverso una sorta di confessione che denuda la parte meno appariscente, così sensibile eppure così forte e rocciosa nella sua fragilità, di un grande personaggio, di una vera leggenda, non soltanto del pugilato. E le leggende, si sa, non hanno tempo e non hanno età. Sono eterne, e per loro non esistono gli addii.

 

Goodbye, Rocky!

 

NEW YORK, 13.9.2015 Il nostro album, che ricorda momenti trascorsi insieme al piu’ grande campione del mondo, invidiato da centinaia di personaggi del pugilato, contiene una pagina speciale ricca di storia, avvenimenti, novita’ e curiosita’ di Rocco Francis Marchegiano “re dei  pesi massimi di Brockton”, nato da genitori abruzzese-campani, papa’ Pierino,  calzolaio emigrato da Ripa Teatina in provincia di Chiei e ferito di guerra,  e  la beneventana mamma Pasqualina "Lena", cuoca capace di  far cantare il figlio, dinanzi alle sue pietanze  e maccheroni alla chitarra, al peperoncino.

(nella foto Marciano tra la moglie Barbara e la mamma Lena; collezione Lino Manocchia).

 

Il campione aveva creato nelle montagne  Katskill (stato di N.Y.) un angolo di paradiso - veramente incantevole -, di pace dove Rocco temprava fisico e spirito, e trascorreva i giorni di vacanza e quelli di preparazione per un incontro. e lassu’, giorno per giorno, rinfrescava il desiderio di poter compiere un viaggio  in Italia.

Il campione era agli sgoccioli della  carriera che poteva prolungarsi ancora, ma la famiglia, il manager  Al Weill,

l’allenatore Al Colombo influirono sulla decisione di lasciare la boxe. «Ancora un annetto, poi basta, ma non prima di  essere sceso a Ripa Teatina (Chieti) dove mi attende una  balda schiera di avversari», affermava Rocky.

E lassu’, il 22 di agosto  1955, il campione ci  illustro’ un programma pugilistico di vasto interesse, che  il 20 settembre vedeva capolista il quotatissimo Archie Moore, ed  avrebbe concluso il suo “lavoro” sul  palco cordato, all’eta’ di 31 anni, dove aveva raccolto 49 vittorie via K.O, senza mai saggiare il tappeto.

«Prima pero’ - mi chiese - dimmi la verita’: credi proprio che ai miei “paesani’ interessi  tanto che io vada  a vedere la terra dei miei genitori?»

L’Italia era senza dubbio il suo grande sogno, che prima o poi, rese reale, virile come tutta la sua persona.

 

Abbiamo trovato un Marciano inedito, un Marciano preso nell’intimita’ delle cose, un Marciano amante della lettura, della radio, della televisione, della quiete, un Marciano amante dell’Italia, dei giornali italiani, di tutto quanto faccia parte della nostra nazione (nella foto Marciano legge i giornali).

 

E abbiamo parlato quasi sempre in italiano, uno stretto dialetto abruzzese, simpatico, spontaneo e virile come tutta la sua persona. Rocco si deliziava a parlare in dialetto, si divertiva come un ragazzo con l’aquilone, quando poteva sfogarsi in abruzzese e gioiva quando gli si faceva capire che lo parlava molto bene.

 

Ma tutto questo e’ passato quando sono giunte le ore quindici. Allora il pugile piu’ acclamato di tutti i tempi e’ salito sul ring - all'interno di uno immenso capannone -, ed il carattere dimostrato prima ha subito un cambiamento radicale.

 

Questo era Rocky. Allorche’ calzava i guanti e saliva tra le dodici corde, diventava una poderosa macchina da pugni,  tremendo fighter dalla potenza inaudita e dalla volonta’ d’acciaio. Poi quando le luci del ring si sono spente e Marciano e’ uscito fresco dalla doccia, abbiamo rivisto il nostro Rocco di prima. E' sorprendente, credetemi, la doppia fisionomia di quest’uomo,  pugile sereno, sorprendentemente calmo, buono e sensibile.

(nella foto il pugile con il figlio Rocky Kevin; collezione Lino Manocchia).

 

 

- Rocky, chiediamo: come prevedi il combattimento del 20 settembre, allo Yankee Stadium?

«Sara’ duro, combattuto, ma tu sai che io amo i gladiatori e non le pecorelle. Sempre dall’Italia l’organizzatore Renato Torri promette un “battage eccezionale”». Poi, Rocco prosegue: «Sempre Torri offre 300 milioni di lire per il titolo, fuori dagli Usa per misurarmi con Francesco Cavicchi».

Insomma una girandola di pugni, attende l’Uomo piu’ forte del mondo. Strano, perche’ Marciano fino ad allora non aveva accettato di mettere in palio il suo titolo, ed il suo assenso a venire a combattere nello Stivale, generò, ovviamente, viva sorpresa.

Marciano aveva dinanzi un vasto campo di scelte, ma la grossa novita’ giunta allo scadere della sua carriera si  verificò allorche’ Muhamad ”la lingua” Ali’ gli offrì un vagone di dollari per uno show senza eguali.
«Mbè! - commenta filosoficamente Rocky -, se avessi  qualche annetto in meno, non ci penserei molto. Peccato! Ma se rinascerò… ci pensero’...».

Quel giorno a Grossinger, con Rocco Marchegiano, rimarra’ impresso nella nostra mente insieme a tante altre visite per quel suo modo di agire, conversare, per quel suo carattere espansivo, allegro e cordiale..

Il destino fu crudele. Sapeva che Rocky non amava  tanto volare, ma gli affari vinsero, portandolo via da mamma Lena, papa’ Pierino, la moglie Barbara ed il figlio Rocco che piansero, insieme ad una legione mondiale di “fedeli.”

Il 31 agosto 1969, mentre Marciano era in volo verso Des Moine (Usa), la mano divina lo chiamò a se' e Rocky, il giorno prima del suo 56.mo compleanno, partì  per l’immenso lago celeste dove l’attendeva un  favoloso combattimento guantato.

Goodbye, Grande Campione. Arrivederci lassù!

Lino Manocchia

 

Nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921. Nel corso della sua lunghissima carriera negli Usa, dove si è trasferito nel '50, ha incontrato ed intervistato i personaggi più famosi e potenti del mondo.

 

 
Leggi correlati
} Rocky Marciano, pugno di ferro e maccheroni alla chitarra
} Gita a Grossinger con Eddy Fisher e Paolo Rosi
} Rocky Marciano, La Leggenda in dialetto abruzzese
} Il WBC dedica una statua all'immortale Rocky Marciano
} Rocky Marciano, il più grande dei grandi
} Due grandi campioni e la medaglia del presidente
 

 

 
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo