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Calcio Lega Pro: Seconda Divisione Girone B
  Denunciati e identificati dai Carabinieri gli ultras aggressori

Giulianova, Giovedì 18 Novembre - L'assalto di martedì sera,  alla villa del presidente del Giulianova Calcio, Dario D'Agostino,  avrà inevitabili strascichi in sedi giudiziali. I Carabinieri della stazione di Tortoreto, infatti, procederanno d'ufficio a denunciare due della trentina dei tifosi protagonisti dell'insano gesto, altri 10 sono stati identificati, sul resto proseguono le indagini. Per i due denunciati si profila anche l'ipotesi di aggressione a pubblico ufficiale (un carabiniere sarebbe stato spinto verso i cancello d'ingresso della villa), per tutti l'ipotesi di danni e di violazione di proprietà privata. Va annotato che l'assalto è avvenuto dopo una riunione tra gli ultras presso in Bar Fadini alla quale, era stato scritto, era prevista la presenza del Sindaco Mastromauro per discutere del futuro della società. In realtà, i rappresentanti della tifoseria si erano incontrati con il primo cittadino sabato mattina. Il sindaco ha espresso la sua solidarietà a D'Agostino tramite un breve comunicato stampa.

 
Intervista al presidente dopo la violenza degli ultras

D'Agostino: "Se c'è davvero chi è interessato al Giulianova si faccia avanti"

"Sono amareggiato per me e per la mia famiglia, ma ho le spalle larghe", afferma il presidente

Il nostro Vincenzo Raimondi ha raggiunto telefonicamente il presidente del Giulianova Dario D'Agostino per un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Il Centro. D'Agostino ha usato toni pacati, ma chiaramente è apparso amareggiato per ciò che è accaduto: "Sto bene, sto assorbendo quello che è successo. Sono dispiaciuto e deluso. Finchè si tratta di una civile contestazione allo stadio, se pur con toni accesi, è un conto, ma così si va oltre i limiti. Non tanto per me, perchè ho le spalle grosse, ma per la mia famiglia. Credo che a nessuno piaccia che certi atti vengano fatti di fronte alla propria abitazione", ha affermato.  D'Agostino ha ribadito la sua disponibilità a consentire l'ingresso di nuovi imprenditori o anche a cedere la società, anche alla luce delle contestazioni cominciate fin da questa estate da parte dei tifosi che invitano il presidente ad andare via, accusandolo di voler guadagnare con la società ai danni della squadra e dei tifosi, di non essere chiaro con la tifoseria e anche di non aver esonerato Ersilio Cerone (del quale chiedono la testa da prima che il campionato avesse inizio) per far posto al giuliese Francesco Giorgini. "Io ho sempre detto, più volte, che da solo non riesco a sostenere il Giulianova Calcio, se non con l'attuale politica sui  giovani. Non ho guadagni con questa società - ha assicurato il presidente -, di certo sono il primo ad essere dispiaciuto per l'ultimo posto. L'ho detto a chiare note, recentemente anche tramite un comunicato stampa. Ma qui nessuno si fa avanti, nessuno mi ha mai chiamato, neanche per entrare come socio". A chi sostiene che le sue richieste e le sue condizioni siano alte, ha replicato: "Come fanno a dirlo? Per conoscere le mie richieste qualcuno avrebbe dovuto parlare con me, ma, ripeto, nessuno mi ha mai chiamato. La società ha un debito, tutti lo sanno. Chi è disposto ad accollarselo ben venga. In caso contrario non posso far fallire il Giulianova Calcio". Inevitabile la domanda su Cerone: "Ha la fiducia della società e della squadra. Speriamo tutti di risalire la china. Sono stati commessi errori da parte di tutti, ma la sfortuna ha fatto la sua buona parte finora".

Vincenzo Raimondi per Il Centro di Pescara

Dico la mia
E se si dimettessero i tifosi?
Chi ci segue sa che non abbiamo risparmiato critiche a Dario D'Agostino, soprattutto dopo la storiella della mancata iscrizione del Giulianova in Prima Divisione che ha avuto il sapore di una presa in giro. Il rispetto per la persona, tuttavia, deve essere sacro, sempre e comunque, e la violenza dell'assalto alla villa del presidente è un atto inqualificabile, che dalla possibile ragione fa passare al sicuro torto chi lo ha compiuto. Non siamo abbastanza amici di D'Agostino da accompagnarlo nelle trasferte nè da sorseggiare un semplice caffè con lui. Ciononostante, ne comprendiamo lo sforzo di tenere il Giulianiova nei prof e non muoviamo critiche preconcette e gratuite fomentando gli ultras, gli stessi che si scagliarono anche contro Quartiglia, e non siamo tra quelli che tramano a favore di Giorgini, magari pagando il biglietto di tribuna a chi deve fare casino a priori alle spalle della panchina di Cerone. Noi siamo quelli che apprezzano i presidenti alla Lotito della Lazio, che hanno il coraggio di dire ai tifosi beceri: "Non abbiamo bisogno di voi, meglio che restiate a casa". Aggiungiamo: e se questi tifosi si dimettessero prima che si trovi in giro qualche imprenditore in grado di fare dimettere D'Agostino?   (dir)

 

 
 

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