Arboretti: «Uniti per
superare la grave emergenza sanitaria a Giulianova»
GIULIANOVA,
22.11.2020 -
A Giulianova
c’è un’esplosione di casi positivi al Covid-19 di cui si
parla poco e su cui invece andrebbe concentrata
l’attenzione. Nei giorni scorsi gli “attualmente
positivi” erano ben 332!
(v.
covid19teramo.it).
Ricordiamo che nella prima ondata i casi furono
22.
La situazione non è affatto sotto controllo e questo mi
risulta come medico di famiglia che sta seguendo 32
pazienti che hanno contratto il coronavirus e una decina
in attesa di tampone. E non sono che uno dei 22 medici
di medicina generale e dei 3 pediatri che operano sul
territorio comunale. Fatto sta che nelle ultime
settimane Giulianova è diventata per numero di casi
il terzo centro tra i 47 comuni della provincia di
Teramo dopo Teramo e Montorio.
Probabilmente la nostra città non avrebbe un così alto
numero di casi se durante l’estate fossero state seguite
e fatte rispettare le norme della prevenzione, evitando
di far circolare il Covid-19 di persona in persona fino
all’esplosione iniziata circa un mese fa.
Nel periodo di Ferragosto, quando si presentò il primo
caso della seconda ondata, feci un invito pubblico al
senso di responsabilità (uso delle mascherine, evitare
assembramenti etc.) ma fui redarguito dal sindaco perché
secondo lui stavo rovinando l’immagine della città e
danneggiando il turismo. A Giulianova come in tante
altre parti d’Italia sono stati così sciupati i
risultati ottenuti con il “Lockdown” ed è arrivata la
seconda ondata, che questa volta sta toccando
pesantemente anche il centro-sud.
Sono d’accordo con il Presidente Mattarella che nei
giorni scorsi ha detto: “Il pluralismo e
l’articolazione delle istituzioni repubblicane sono e
devono essere moltiplicatori di energie positive, ma
questo viene meno se, nell’emergenza, ci si divide.
Dobbiamo far ricorso alle nostre capacità e al nostro
senso di responsabilità, per creare convergenze e
collaborazione tra le forze di cui disponiamo perché
operino nella stessa direzione”.
È con questo spirito che Il Cittadino Governante,
maggiore forza di opposizione in consiglio comunale, ha
deciso da tempo di collaborare con la maggioranza sui
temi della sanità cittadina e poi sulle problematiche
derivanti dalla pandemia in atto. Ne è testimonianza il
proficuo lavoro svolto unitariamente dalla commissione
sanità. Ripetutamente, però, esso è stato accolto
dall’indifferenza del sindaco. Ci saranno tempi e modi
per poter analizzare in maniera obiettiva i
comportamenti di tutti, ora non è il momento delle
polemiche.
La pandemia è una malattia di comunità, quindi è
necessario che tutti facciano la propria parte per
fronteggiare questo nemico invisibile che ha causato in
Italia oltre 40.000 morti in 10 mesi e attualmente, con
la seconda ondata, fa registrare 600-700 decessi al
giorno.
È il momento di lavorare tutti, politici, sanitari e
cittadini - in ogni luogo e ad ogni livello - dando il
contributo necessario a ricreare le condizioni affinché
l’Abruzzo esca al più presto dalla zona rossa, sia per
motivi sanitari che economici.
Perciò voglio ricordare l’importanza di:
- Fornitura da parte del Comune di mascherine
chirurgiche gratis ai cittadini con reddito ISEE
inferiore a 20.000 euro, visto che le mascherine -
presidio fondamentale per la prevenzione del contagio -
vanno cambiate dopo 4 ore di utilizzo e ciò
comporterebbe mensilmente una spesa significativa per le
famiglie meno abbienti.
-
Controlli frequenti ed efficaci da parte dei
Vigili Urbani e delle altre forze dell’ordine ai fini
del rispetto delle misure di prevenzione previste.
-
Informazione costante da parte del Comune sui
numeri della pandemia in città: casi totali, nuovi casi,
guariti, ricoverati in ospedale o in terapia intensiva,
deceduti. I cittadini devono sapere la verità, perché
anche questo aiuta ad adottare comportamenti più
responsabili da parte di tutti.
-
Collaborazione stretta fra amministrazione comunale e
commissione sanità.
-
Potenziamento della campagna di educazione sanitaria
per sensibilizzare e rendere più consapevole la
cittadinanza.
E in collaborazione con ASL e Regione:
Tenere pronte le strutture ospedaliere per i
pazienti Covid positivi con necessità di ricovero,
prevedendo un congruo numero di posti letto di
terapia intensiva e non, organizzando in maniera
razionale i percorsi distinti per evitare la
contaminazione degli altri reparti e integrando con
nuovo personale medico e infermieristico tutti gli
organici carenti.
Potenziare la medicina sul territorio con:
Tamponi tempestivi per i sintomatici; tamponi
per tutti i contatti asintomatici con un efficace
Tracciamento; più medici nelle USCA (unità
speciali di continuità assistenziale) che
collaborano con i medici di medicina generale
per le visite domiciliari in sicurezza.
Ripresa della vaccinazione antinfluenzale che
si è interrotta per mancanza di vaccini da oltre un
mese.
Predisposizione di sufficienti strutture alternative
(Covid-Hotel) al domicilio per un migliore
isolamento (quando necessario) dei pazienti positivi
che non necessitano di ricovero.
Tampone periodico di tutto il personale sanitario
ospedaliero e territoriale.
Franco Arboretti
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giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
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