Il Cittadino Governante:
«Ex Moma, si alla sistemazione, no a variante ad
personam»
GIULIANOVA,
18.5.2023 -
Nell'ultimo consiglio
è stata presentata dall'amministrazione Costantini una
strana variante per l'ex Moma.
Si tratta di un'area
di circa 6000 mq sul lungomare dove è prevista la
costruzione di un albergo. Questa destinazione d’uso fu
concessa nel 2006 con una variante che collocò l’area in
zona E5 che disciplina le attività ricettive aventi
destinazione alberghiera.
Occorre sapere che
il maggiore indice edificatorio e le maggiori
altezze realizzabili nel PRG sono proprio attribuiti
alla zona E5 che ha un indice di 1,60 mq/mq e
un’altezza di 24 metri. Questi parametri urbanistici
sono senz’altro giustificati per la realizzazione di
un nuovo hotel che naturalmente deve avere le
sufficienti dimensioni per risultare competitivo e
remunerativo. Non sono giustificati quando invece si
vuole fare altro come nel caso della variante
presentata nei giorni scorsi per l’area che si trova
accanto alla colonia Rosa Maltoni.
In sintesi ecco
cosa è stato proposto:
Pur mantenendo
l’area dell’ex Moma all’interno della zona
urbanistica E5 è stata concessa alla proprietà anche
la possibilità di realizzare con un indice di 0,95
mq/mq il 50 % della superficie edificabile con
destinazione residenziale e il 50% con destinazione
a ricettività turistica extralberghiera conservando
la possibilità di costruire fino a 24 metri di
altezza.
Il sindaco addirittura ha riferito di
essere stato sollecitato dalla proprietà a fare la
variante ed ha affermato di averla trovata, bontà
sua, migliorativa.
Nel dibattito
consiliare abbiamo sollevato le seguenti obiezioni:
È una grande
anomalia quella di concedere ad personam delle
possibilità che non vengono concesse agli altri
proprietari di aree in E5.
Non c’è nessun
proprietario nel territorio giuliese che pur
trovandosi in una determinata zona urbanistica
del PRG abbia la possibilità di usufruire di
opzioni contenute in altre zone urbanistiche.
È
comprensibile che nel tempo ci sia stato un
ripensamento da parte del proprietario che aveva
deciso di realizzare un hotel ma perché viene
concessa una variante così anomala - una
variante che stravolge le regole e la logica,
probabilmente illegittima - alla nuova
proprietà?
E gli altri
proprietari che stanno nella E5? Perché non
possono avere le stesse chances? Come evidenzia
l’ARTA nel suo parere potrebbero fare ricorso
per trattamento non equo.
La cosa logica da
fare di fronte all’impossibilità di realizzare un
hotel è la seguente:
Collocare l’area
interessata in zona E2, perché tutte le aree vicine
si trovano in zona E2, perché essa consente la
destinazione alberghiera e ricettiva, residenziale,
commerciale e per impianti sportivi. L’indice è 0,25
mq/mq, l’altezza prevista è 14 metri, la cessione al
Comune di aree per verde parcheggi pubblici è del
50%. Comparando questi parametri con quelli della
variante ad hoc proposta al consiglio
dall’amministrazione comunale si vede chiaramente
che quest’ultima è molto più vantaggiosa.
Come mai il
Sindaco Costantini che ha la delega all’urbanistica
e queste cose dovrebbe conoscerle bene invece ha
dato disposizione, con una delibera di Giunta, di
predisporre la variante sopra esposta?
Nelle norme del
PRG vigente ci sono, eventualmente, altre
possibilità per collocare l’area in oggetto:
In zona G3
(attrezzature ed impianti sportivi e ricreativi)
con indice edificatorio 0,65 mq/mq, altezza fino
a 12 metri, cessione di aree al Comune per verde
e parcheggi pubblici. È la destinazione che
consentirebbe di realizzare anche una discoteca
come era l’ex Moma.
In zona B
(come per l’ex pioppeto venduto dal Comune con
cui l’area confina ad ovest) con indice
0,70 mq/mq,
altezza 10,50, cessione di aree al Comune per verde
e parcheggi pubblici.
Certamente quello
che non si può fare, sotto il profilo dell’equità,
del rispetto paesaggistico e probabilmente della
legittimità è la variante ad personam proposta al
consiglio comunale dall’amministrazione.
Il nostro gruppo
consiliare farà naturalmente una Osservazione al
riguardo per proporre una soluzione che tragga
dall’abbandono quell’area sul lungomare con
caratteri di equità, correttezza amministrativa,
salvaguardia del paesaggio nel rispetto dei diritti
della proprietà e di quelli del pubblico.
Il Cittadino Governante
Associazione di Cultura
Politica
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
Stampa del tribunale di Teramo