Unione Popolare: «Gli
alberi parlano poco, transenne al posto dell'olmo»
GIULIANOVA,
16.2.2023 -
"Parlano poco gli alberi, si sa, passano tutta la vita
meditando", scriveva il poeta venezuelano Eugenio
Montejo. Ed è quando il tronco viene reciso che la loro
voce, la voce della loro assenza, si fa più forte.
Ebbene, in Piazza Buozzi, una di queste voci (lamento
più che decennale), si è fatta sempre più incessante
nell'ultimo anno. Sì, perché là dove un tempo si ergeva
un grande olmo, risiedono da circa un anno quattro
transenne.
Annunciano - tra tavole di legno e ferro arrugginito -
la fondazione di una statua: la statua - dicono - del
fondatore. Di certo, è un atto di civiltà rappresentare
nel cuore della sua città, per mezzo di una scultura,
Giulio Antonio Acquaviva, ma, nel frattempo, il degrado
ha sottratto alla parola CI-VILTÀ le prime due
lettere.
La viltà (nel senso di "scarso valore") di cui sopra, si
contrappone allo zelo e alla generosità dimostrati nei
confronti di piazza Dalmazia, scacchiere cittadino, e
del simulacro a forma di pedone. E, forse, la vera SUMMA (nel
senso di "nocciolo" della questione) è proprio questa!
La storia di un Comune è anche la storia della relazione
tra i cittadini e l'ambiente in cui vivono: alberi,
piazze, spiagge, orizzonti... alimentano una fitta rete
di significati simbolici.
"Ieri", l'abbattimento frettoloso e, molto
probabilmente, evitabile, di un albero secolare, un
simbolo per coloro che sono nati e cresciuti all'interno
del Centro Storico (e non solo per loro), e oggi, un
piede di ferro transennato, hanno alimentato e
continuano ad alimentare un senso profondo di precarietà.
Unione Popolare Giulianova
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