Movimento civico per la salute pubblica:
«Non rimosse le macerie nell'ex depuratore»
GIULIANOVA,
16.11.2024 -
Il Movimento civico
per la salute pubblica ha seguito il confronto tra
l’assessore ai lavori pubblici, nonché vicesindaco,
Matteo Francioni e il consigliere di opposizione per il
gruppo Nos noi – Coltura politica, Daniele Di
Massimantonio, tenutosi a Radio G il 15 novembre,
durante il quale si è affrontata la questione eternit
nell’area dell’ ex depuratore.
L’assessore ha
riferito che l’ amministrazione sapeva della presenza di
eternit e che la lastra a copertura dell’edificio
parzialmente demolito è stata rimossa dalla ditta
specializzata.
Per questo motivo continuiamo a porre
domande a chi amministra la città:
Dov’è il piano
di lavoro, quindi di sicurezza, previsto dal D. Lgs
81/2008?
Perché gli
operai e le persone presenti a vario titolo durante
la demolizione non erano tutelati con gli opportuni
e doverosi dispositivi di sicurezza?
Quando è stato
effettuato l’ intervento di rimozione della lastra
in eternit, che prevede una messa in sicurezza
dell’area e ha costi importanti?
Quanto è
costata tale operazione?
Passando su Via dei
pioppi e guardando verso l’area dell’ ex depuratore, si
nota ancora la presenza delle macerie.
Perché sono
ancora lì?
Chi aveva o ha
competenza nella rimozione? La ditta, il Comune?
Non è comunque
pericoloso da un punto di vista igienico-sanitario
averle lì a distanza di due mesi e mezzo?
Perché non vi è
stata la stessa solerzia da parte
dell’amministrazione nel farle rimuovere come è
avvenuto per quel piccolo cumulo fatto davanti al
portone del municipio da alcuni ragazzi del Campetto
occupato il 26 settembre? Se poi è vero che
provenissero dall’ex depuratore, la paura della loro
contaminazione dovrebbe essere la stessa…
Non è da
considerarsi abbandono di rifiuti punibile
penalmente?
Ricordiamo che
l’area in questione è in prossimità della foce del
Tordino, di una pista ciclopedonale, di un parco
pubblico molto frequentato, di un asilo nido e una
scuola dell’infanzia, in un contesto abitativo alquanto
popolato.
A oggi questa
amministrazione non ancora ha avvertito l’urgenza di
indire un’ assemblea pubblica cittadina per chiarire con
documenti alla mano l’intera vicenda di quell’area,
comunque classificata tra i siti potenzialmente
contaminati per le attività industriali svolte durante
il funzionamento del depuratore. Noi non staremo in
silenzio, continueremo a muoverci, a documentarci, a
fare rete, perché il territorio e la salute pubblica
tornino ad essere al centro del dibattito pubblico per
essere difesi e tutelati. Ringraziamo, infatti, chi in
questo periodo ha messo a disposizione la propria
competenza in materia ambientale per approfondire questa
ed altre situazioni a rischio riscontrabili in città.
Movimento civico per la
salute pubblica
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