Cinghiali: Gli agricoltori
teramani sul piede di guerra contro l'ATC Salinello
TERAMO,
15.10.2020 - Le
scelte dell’ATC Salinello non piacciono agli agricoltori
teramani. Invece di cercare di ridurre la presenza del
dannoso ungulato con la riapertura delle Riserve dove si
riproduce indisturbato, l’ATC ne istituisce altre e più
vaste.
Da molti anni gli agricoltori della zona tra Teramo,
Miano, Rapino, Spiano e dintorni chiedevano la
riapertura della ZRC Sparazzano ed altre, esternata con
raccolte di firme, riunioni con amministratori pubblici,
comunicazioni alla Prefettura e richieste di
contenimento dei danni alla Polizia Provinciale e ai
Carabinieri forestali per ridurre al massimo la presenza
dei cinghiali.
Tali esigenze non collimano però con gli interessi di
uno sparuto gruppetto di cacciatori specializzati nella
braccata ai cinghiali che per poter fare grossi panieri
hanno tutto l’interesse a mantenere molto alta la
presenza di questi dannosi animali sui terreni coltivati
e peraltro anche invisi, per i loro metodi scorretti,
alla maggior parte dei cacciatori corretti e rispettosi
delle regole della provincia di Teramo.
Questi si sono distinti con numerosi atti di disturbo
delle operazioni di controllo sui campi coltivati
organizzati dalla Regione Abruzzo e dalla Polizia
Provinciale nei terreni in coltura nei mesi di maggio e
giugno quando i danni erano più rilevanti.
L’ATC Salinello ha scelto invece di dare loro ancora più
spazio a dispetto dei cacciatori locali
agricoltori-conduttori di rilevanti aziende agricole in
questi territori che hanno tutto l’interesse alla
riduzione della presenza dei cinghiali, andando persino
contro le normative regionali che prevedono
l’assegnazione delle zone in base al maggior numero dei
residenti.
Gli agricoltori del teramano si appellano a tutte le
organizzazioni agricole provinciali affinché i propri
rappresentanti in seno al comitato di gestione dell’ATC
facciano sentire alta la loro voce sul piano di gestione
della caccia al cinghiale e annunciano che porteranno
avanti tutti le azioni e rimostranze possibili nei
confronti degli amministratori pubblici contro tali
stolti metodi di gestione del territorio. Ricordano
inoltre che la maggior parte dei danni denunciati alle
autorità non vengono risarciti se non parzialmente,
senza contare molti piccoli danni ad orti e colture
minori che, non valendo la pena, non vengono neanche
comunicati.
Da recenti notizie si è
appreso che i rappresentanti di alcune associazioni
agricole nell'ATC hanno avallato tali scelte, votandole,
schierandosi quindi apertamente contro gli interessi del
mondo agricolo e a favore di una piccola minoranza di
cacciatori. Invitiamo quindi a verificare i verbali
delle riunioni del Comitato di gestione dell'ATC
Salinello in quanto, se la notizia non è priva di
fondamento, sarebbe di inaudita gravità.
Trasmesso da
Gianni Di Francesco
Testata
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