Mobilità
ciclistica e pedonale al tempo del Covid-19. FIAB Teramo
scrive a Comune di Teramo e Provincia.
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provincia 2020
Coronavirus
Fase 2
FIAB: «Interventi
immediati per favorire la mobilità ciclopedonale nella
provincia»
TERAMO,
3.6.2020 -
L'emergenza
Covid-19 ha visto i territori fare i conti con le
difficoltà dovute ad una ripresa delle attività
quotidiane che deve tenere conto delle necessarie norme
di distanziamento sociale.
Distanziamento che
ha fatto andare, da subito, in crisi, il trasporto
pubblico locale, situazione che peggiorerà a settembre,
con la riapertura delle scuole.
Molti governi
nazionali, regioni ed enti locali hanno puntato, da
subito, ad emanare norme ed adottare strategie per
favorire la mobilità ciclistica e pedonale.
Perfino le Nazioni
Unite hanno formato una task force per realizzare linee
guida in tal senso, mentre il Governo Italiano, nel
Decreto Rilancio, ha inserito bonus per acquisto bici e
nuove tipologie di percorsi ciclabili.
Città come Roma,
Milano, Torino, Genova, stanno realizzando km di piste
ciclabili "di emergenza", allargando anche gli spazi
pedonali per favorire le attività commerciali in genere,
i bar, i ristoranti, e la fruizione della città con il
dovuto distanziamento sociale.
Anche
l'Associazione dei Comuni Italiani ha chiesto al governo
misure per favorire la mobilità ciclistica negli ambiti
urbani.
Ma a Teramo e
provincia cosa accade?
E' quanto,
indirettamente, si chiede la FIAB - Federazione Italiana
Ambiente e Bicicletta - con la sua diramazione teramana,
che con due note distinte, una inviata al Comune di
Teramo ed una alla Provincia di Teramo, chiede ai due
Enti di attivarsi, subito, per realizzare percorsi
ciclabili, pianificando anche la mobilità ciclistica, a
livello comunale e provinciale, come peraltro previsto
da norme nazionali e regionali.
La FIAB chiede
anche di individuare le figure dei mobility manager,
anche questi obbligatori per legge, sia dei singoli Enti
che d'Area; quest'ultimo dovrebbe coordinare i suo
omologhi di scuole, uffici ed enti pubblici, strutture
private, per organizzare gli spostamenti casa-scuola e
casa-lavoro, magari coordinando anche il Piano
Territoriale dei Tempi e degli Orari, altro strumento di
programmazione obbligatorio che poche amministrazioni
hanno adottato.
La ripresa delle
attività scolastico - secondo FIAB - dovrebbe vedere
attivati sistemi di pedibus e bicibus, oltre alla
realizzazione di "strade scolastiche" e sistemi di bike
sharing per gli studenti più grande, onde sopperire alle
problematiche legate al trasporto pubblico scolastico e
locale.
Insomma la FIAB
richiama gli Comune e Provincia alle proprie
responsabilità.
Gli strumenti
legislativi ci sono, molti dei quali contengono precisi
obblighi; il momento richiede scelte coraggiose ed
importanti.
Sapranno le
amministrazioni dare le adeguate risposte?
Fiab Teramo
Presidente Gianni Di
Francesco
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