Benny Manocchia: "La
Cigl sciopera e il turismo salta"
Usa, Martedì 1 Giugno 2010 - Da Benito “Benny” Manocchia, giuliese in
America, riceviamo e pubblichiamo queste
considerazioni personali sullo sciopero
annunciato dalla Cigl:
Caro Direttore, negli
Stati Uniti uno sciopero scatta soltanto per
motivi che vanno dai contratti agli aumenti di
stipendi. In Italia si ha la sensazione che uno
dica "ah sì? e allora facciamo sciopero!". Una
fila di strike a giugno come se la CGIL cercasse
di dimostrare che fa qualcosa e che non
s'abbuffa per niente. Sbaglio?
Alcuni amici americani non vengono in Italia a
giugno, in vacanza, perche' sanno che sarà duro
muoversi da un luogo all'altro. Chissa' quanta
gente nel mondo fara' lo stesso. E dopo? La
sinistra tornera' al potere dopo questi
scioperi? Oppure e' soltanto perdita di tempo e
di euro? Capisco che riguarda la politica ma mi
creda parlerei cosi' pure se fossero i sindacati
non di sinistra a scioperare.
Benito “Benny”
Manocchia
è nato a Giulianova e,
come suo fratello
maggiore Lino, si
trasferì negli USA nel
1955 da dove cominciò a
collaborare con alcuni
giornali italiani. Firmò
un contratto con la
Rusconi Editore, casa
editrice alla quale è
rimasto legato per quasi
30 anni, girando mezzo
mondo per servizio. Ha
scritto “un paio di
libri che nessuno ha
letto”, si schernisce.
Sogna spesso il pesce
fritto di Giulianova, le
lunghe nuotate da un
molo all'altro, le
traversate di migliaia
di...metri con il
sandolino e gli amici
che ha lasciato a
Giglie.
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