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  La notizia: La Catalogna abolisce la Corrida (ansa)

 

Benny Manocchia: E' come se finissse il calcio

Usa, Mercoledì 28 Luglio 2010 - Da Benny Manocchia, giornalista giuliese emigrato negli Usa, riceviamo e pubblichiamo:

Caro Direttore, come saprai fu l’Imperatore Claudio a "esportare" in Spagna l'idea della "corrida de toros". In effetti si trattava di una delle manifestazioni "uomo contro animale" delle quali Roma andava gloriosa. Ma mancando i gladiatori, ecco l'invenzione dell'uomo ben vestito contro un toro mezzo impazzito dal vino. Presto la corrida raggiunse il Portogallo, perfino una  regione del sud della Francia e molti paesi dell'America cosiddetta latina. Stadi capaci di contenere 60 mila spettatori vennero costruiti negli anni un po' dappertutto, dove tori e toreros si incontravano in un "gioco" crudele. Di solito uccidono il toro, qualche volta l'uomo con la spada ricurva viene incornato. Sono nati "eroi" della corrida cosi' come sono nati eroi del  calcio e di altri sport. Quando riuscii ad intervistare Ernest Hemingway, la conversazione si sviluppo' su due campi: tutto l'affetto dello scrittore americano per l'Italia e tutto l'affetto che egli nutriva per le corride. Hemingway amava realmente la plaza de toros, i matadores e infine i tori sbuffanti: la storia della nostra vita, esclamo' Ernie (come voleva essere chiamato): "Noi combattiamo ogni giorno contro il nostro destino". Si sarebbe ucciso un anno dopo. Hemingway scrisse pagine memorabili su questo che non defini' mai uno "sport". Ora aboliranno la corrida de toros in Catalogna. Per milioni di persone sara' come se di colpo abolissero il gioco del calcio. Immagini Direttore? Un giorno sei costretto a scrivere: a partire da domani non ci sara' piu' il calcio! La notizia avra' ripercussioni un po' dappertutto. Una volta seguii una corrida in Messico. Che ci fai del tifo sugli spalti durante una partita a pallone. Gli appassionati di corride sembrano impazziti,gli ole' semistrozzati impallidiscono quando arriva il colpo di spada sulla nuca del  toro ormai finito. E'come una esplosione. Chissa' che cosa tenteranno di fare per cercare di bloccare la decisione della Catalogna.

Benny Manocchia
Benito “Benny” Manocchia è nato a Giulianova e, come suo fratello maggiore Lino, si trasferì negli USA nel 1955 da dove cominciò a collaborare con alcuni giornali italiani. Firmò un contratto con la Rusconi Editore, casa editrice alla quale è rimasto legato per quasi 30 anni, girando mezzo mondo per servizio. Ha scritto “un paio di libri che nessuno ha letto”, si schernisce. Sogna spesso il pesce fritto di Giulianova, le lunghe nuotate da un molo all'altro, le traversate di migliaia di...metri con il sandolino e gli amici che ha lasciato a Giglie.
 

 

 

 
 
 

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