Nazareth
(Usa), Giovedì
17 Dicembre
Ammantata di
neve, la villa
del "Sindaco del
Libero Comune
di Montona in
Esilio", Comm.
Mario Andretti,
appare come una
cartolina
attraverso un
magico globo di
cristallo. L´ex
campione di F.1,
il vincitore
delle piu´
difficili e
prestigiose
categorie
automobilistiche,
che il 28
febbraio
compira´ 70
anni, trascorre
i giorni, le ore
libere dalla sua
molteplice
attività con la
consorte
DeeAnn e una mezza
dozzina di macchine
veloci, e la magnifica
Corvette ZR1. Una vita,
una carriera
impareggiabile, ricca di
episodi uno più
avvincente dell´altro.
Mario ha trascorso il
2009 tra un pit e
l´altro della Indycar, a
fianco del figlio
Michael, ex pilota,
patron del team "Andretti/Green" divenuto
recentemente "Andretti
autosport", nonche´ al
nipote Marco, che guida
una vettura di Michael.
Mario, con un italiano
perfetto (accento
istriano), è pronto a
rispondere, in
esclusiva, alle nostre
domande.
Come possiamo
definire il campionato
Irl 2009?
“Quando un campionato
arriva sino all´ultima
tappa e tiene in sospiro
gli sportivi ed i
team,va senza dire che
il torneo e´ stato
combattuto, sentito. Per
me, e´ stata una
delusione per la
prestazione della
squadra di Michael, che
quest´anno marciava
nell´abulia, confusione,
inconclusione. con gli
assetti sbandati,cosa
non bella da vedersi"
Allora il 2010 sarà
l´anno del "nuovo" team
Andretti autosport?"Assolutamente,
e non si dovranno
ripetere gli errori
compiuti con i suoi due
soci (Green) i quali
erano preoccupati piu´
per la finanza che per
la tecnica. Michael ha
preso tutto sulle sue
spalle e le decisioni
che prendera´ saranno
ponderate,
calibrate,concentrate
sulle corse soltanto. Io
daro´ il mio apporto
piu´ psicologico che
altro e appoggio morale
per Marco (il nipote, nella foto qui sotto
con il nonno Mario; ndr)
del quale sono un suo
avido fan"
Marco è stato sempre
materia da F.1. Lo è
ancora?
"Il ragazzo
non ha perso il
pensiero della F.1.
Mi piacerebbe
poter assistere
a qualche test,
specialmente ora
che la
"corrente" è
favorevole ai
giovani piloti
americani, come
la Force India,
e voglio sperare
che quanto prima
giunga la volta
di Marco che, si
ricorderà,
provò a Jerez
dando
impressione di
un rapido
ambientamento
allo stile di
guida. Secondo me, Marco,
qui in America perde
soltanto tempo..."
Mario hai sempre
nostalgia della F.1?
"Sempre, come si può
dimenticare un amore che
ti ha retto in vita per
anni? La segui, l´ami,
non la dimentichi"
E quel famoso
"Piedone" ti solletica
ancora?
(ricca risata) "Si,
il "Piedone"... non
riesco a trovare un
freno capace di
arrestarlo...."
Qual e´ il ricordo
piu´ bello della tua
carriera?
"Vincere il mondiale che
vale una vita"
Dimmi questo: La
velocità è pericolosa...nelle
corse?
(altra risata).."Mah,
la velocità fa parte
delle corse, in
generale, c´è un
pericolo nelle corse, ma
è quello che eccita il
nostro sport. Comunque
oggi si guarda più alla
sicurezza, che al
pericolo della velocita
che è sempre esistito e
esisterà, altrimenti
addio interesse"
Si accusa la F.1 di
essere un "Circo". Ci
credi?
"Mah... Il Circo non
e´ mai stato una cosa
negativa, poi basta
osservare attentamente
il livello astronomico
di importanza ed
interesse acquisito
dalla Formula, alla
costruzione di sempre
nuove piste per le quali
sono stati spesi
miliardi, insomma,tutto
questo fa parte del
Circo, se proprio lo
vogliamo chiamare cosi´,
ma per me e´ un fatto
positivo"
Il ritorno di Michael
Schumaker lo ritieni
interessante?
"Senza dubbio. Se
Michael ritorna
veramente, sarà una cosa
spettacolare. Son sicuro
che tutti i tifosi del
mondo lo aspetteranno a
braccia aperte"
Mario, come ti tieni
in forma?
"Non
partecipo a
gare, ma entro
spessissimo in
piste a bordo di
diverse macchine
e non guido se
non mi sento
proprio in
forma.
Fisicamente
(tocco ferro !)
mi sento
abbastanza bene.
Pratico il
tennis, lo sci
acquatico,
insomma tutti
gli esercizi che
ho fatto, nel
passato"
Rifaresti tutto
quello che hai fatto?
"Assolutamente, e lo
rifarei un pò meglio"
Sei superstizioso?
Qual è il tuo numero
preferito?
"Veramente non sono
superstizioso, salvo
qualche piccolezza,nulla
di eclatante, quanto al
numero non l'ho mai
avuto. Per me era sempre
il numero uno"
Ti senti piu´ sicuro
su un jet,che usi per i
tuoi viaggi, o su un
bolide di F.1?
"Senza dubbio su una
vettura F.1,
naturalmente se la guido
io...!"
Jarno Trulli ha provato
una macchina di Michael
Waltrip e pensa che allo
"scadere" della F.1
gradirebbe guidare una
macchina stock. Sei di
quel parere?
"Mah, a sentire Pablo
Montoja, si diverte a
correre negli ovali, ma
ad essere onesti, quelle
vetture le possono
guidare anche gli
anziani di... 70 anni.
Comunque Trulli ha
ancora tempo di pensare"
C´e´ qualcosa che
avresti voluto fare ma
non l´hai realizzata?
"Si, ho avuto sempre
il desiderio di
effettuare qualche
"discesa libera" ad
alta velocità sulle
nevi. Ma è un sogno
irrealizzabile. Forse...
nella nuova vita..."
Dopo Mario Andretti,
chi è stato il "più
grande" campione degli
ultimi 30 anni?
"E´ una domanda
difficile. Esito sempre
ad esprimermi. Temo di
lasciar fuori qualcuno
che merita. Ma ce ne
sono tanti"
Come vorresti essere
ricordato?
"Come un "lavoratore"
che ha dato il cento per
cento e che ha ricevuto
tutte le soddisfazioni
immaginabili
dall’automobilismo, il
mio primo e vero amore" |