Mercoledì 30
Dicembre In tutto 51 punti: 32 nel
girone di ritorno della scorsa stagione in
Seconda Divisione, 19 nella prima parte
dell’attuale campionato di Prima. Il Giulianova
si chiude un anno solare con i fiocchi, il più
prolifico, dopo il 2001, prendendo in
considerazione i campionati con la regola dei
tre punti a vittoria. Non è solo questo, però,
il 2009. Riviviamolo con Leonardo Bitetto.
- Mister, come lo
definisce il 2009?
“Estremamente positivo,
innanzitutto perché abbiamo vinto un campionato,
quello scorso, che nessuno si aspettava e nelle
condizioni societarie che tutti conoscono,
vissute e superate brillantemente grazie
all’avvento dell’amministratore Dario
D’Agostino, che abbiamo ripagato con una
promozione da sogno. Un sogno diventato realtà”
- Un sogno che continua
anche nella categoria superiore…
“Sì, abbiamo creduto di
continuare a sognare in Prima Divisione sposando
il progetto-giovani. Forse esagerando, nel senso
che di solito le squadre giovani hanno tre o
quattro “over”, noi ne abbiamo uno solo,
Garaffoni”
- Esagerando, dice lei.
Significa che il mercato di gennaio riporterà la
situazione in un alveo di normalità?
“Intendo dire che pur
esagerando abbiamo estrema fiducia e convinzione
di poter affrontare il campionato di Prima
Divisione senza abbassare la testa anche di
fronte agli avversari sulla carta più forti.
Finora abbiamo fatto bene, forse c’è da
recriminare per un paio di punti in più che
mancano in classifica”
- Solo un paio?
D’Agostino ne lamenta 6-7!
“Io mi limito al
rapporto con i nostri obiettivi di salvezza
evitando i play out. Sarebbe come vincere un
altro campionato”.
- Cosa butterebbe via
del 2009?
“Il problema che ha
colpito Davide Buono e il grave infortunio di
Pucello”
- E cosa si aspetta dal
2010?
“Vincere, appunto, un
altro campionato con la salvezza. Non sarà
semplice ma ho fiducia nei ragazzi, anche alla
luce dell’esperienza dei due anni passati, in
cui siamo cresciuti nel girone di ritorno.
Essendo una formazione giovane, dobbiamo sapere
metabolizzare i momenti sfavorevoli, come nel
caso delle ultime due sconfitte, a Rimini e
Potenza. Come noi, voglio che anche i tifosi
continuino ad apprezzare il nostro lavoro ed a
superare i momenti difficili”
- Dal 2010 si aspetta
anche un attaccante?
“Il discorso è sempre
legato alla nostra politica. Noi abbiamo puntato
sui giovani sia perché ci crediamo sia perché
possano rimpinguare le casse della società, che
è bene amministrata con le poche risorse a
disposizione. Eventuali acquisti saranno dunque
giovani con la voglia di emergere, non “prime
donne””
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