|
attese suscitate dal suo...cognome. A
Foggia, al debutto in maglia giallorossa
dopo avere ottenuto il transfer, è stato
tra i più positivi del Giulianova.
“Diciamo che ho superato abbastanza bene
l’impatto con il campionato, così come
la squadra tutta che ha conquistato
quattro punti i due partite. Mi manca
ancora la condizione ottimale che mi
consenta di fare il “pendolino” sulla
fascia per tutti i 90 minuti., come è
nelle mie caratteristiche. Il primo
tempo è andato abbastanza bene”,
sostiene il terzino fluidificante. Ha
colpito, |
|
tuttavia, la sua naturalezza nel calarsi nella
realtà della Prima Divisione italiana, lui che,
figlio di un napoletano e di una aretina
trapiantati in Francia, è cresciuto, non solo
calcisticamente, all’estero: a 13 anni era nel
Nizza quando il Lione lo adocchiò. Francesco
volle aspettare i 16 anni prima di trasferirsi
nella squadra lionese: “Volevo crescere
innanzitutto come uomo. Nel Lione per un giovane
non c’era spazio ed a 20 anni mi sono trasferito
nelle file del Mons, serie A del Belgio,
giocando 22 partite anche a buon livello. In
Belgio, però, le squadre forti sono due o tre
dove puoi metterti in evidenza. Il mio sogno era
l’Italia e quando è capitata l’occasione del
Giulianova, grazie ai contatti di mio padre con
Dario D’Agostino, non ci ho pensato due volte,
nonostante fossi seguito da altre società”,
racconta il turbo difensore di sinistra della
compagine di Bitetto. Non nasconde le sue
ambizioni, Migliore. La Prima Divisione ed il
Giulianova come trampolino di lancio, magari
verso la Roma, la squadra per la quale
simpatizza per via dell’ammirazione per
Francesco Totti. Non male come idea sempre
giallorossa, no? “Per carità, un passo alla
volta, senza voli pindarici. A 22 anni devo
ancora maturare esperienza. Il Giulianova è
sicuramente la squadra adatta per i giovani”,
frena. Già, quali sono le possibilità di
questo baby-Giulianova? “L’inizio è stato
abbastanza buono, ma attenti a non crearci tante
aspettative dopo la vittoria con il Potenza ed
il pareggio di Foggia, dove pure avremmo
meritato di vincere per le palle-goal costruite.
Le nostre capacità si vedranno negli inevitabili
momenti difficili. Siamo giovani, appunto, e in
quei frangenti dovremo dimostrare di saper
reagire e gestire bene le situazioni. Lo spirito
di questo Giulianova, tuttavia, mi piace e sono
convinto che ci darà delle soddisfazioni”,
conclude Migliore. |