Giulianova, Martedì
25 Gennaio 2011 -
Apprendo con stupore
l’intervento
da parte della
Presidente del CDA
dell’Ente D’Ambito
Sociale Dott.ssa
Marialivia Bonpadre,
circa la presunta
non conoscenza da parte
del sottoscritto della
normativa in tema di
soppressione dei
consorzi che gestiscono
i servizi sociali e
della relativa
economia di spesa che si
andrebbe a creare.
Posto che non era lei,
bensì chi l’ha
incautamente scelta,
il destinatario del mio
appunto, ricordo alla
Dott.ssa Marialivia
Bonpadre, quale fu la
strada che l’ ha portata
a ricoprire il suo
attuale ufficio,
chiamata dalla panchina
a sostituire l’Ing.
Di Candido in
seconda battuta, facendo
registrare, all’epoca,
un’ altra pessima figura
all’amministrazione
Mastromauro oltre che
prestare il fianco a
mal di pancia interni
alla maggioranza.
Detto questo, invito la
Dott.ssa Marialivia
Bonpadre, unitamente a
chi le scrive i testi,
di studiare, loro si di
più, e colgo l’occasione
per fornirle di seguito
anche il testo sul quale
potersi esercitare :
Italia Oggi Numero
192 pag. 33 del
13/8/2010
Un consorzio di
comuni avente a oggetto
la gestione dei servizi
sociali, di cui alla
legge n. 328/2000, va
considerato un consorzio
di funzioni e come tale
soggetto alla
soppressione, così come
previsto dalla legge
finanziaria per il 2010.
Il principio è
fissato dalla sezione
regionale di controllo
per la Campania della
Corte dei conti con il
parere n. 188 del 29
luglio 2010. Il comune
di Castellabate ha
proposto ai comuni
dell'ambito sociale di
zona Sa-7 di costituire
un consorzio – ex
articolo 31 del Tuel –
per la gestione dei
servizi sociali, in
luogo dell'attuale
convenzione – di cui
all'articolo 30.
Pertanto ha richiesto
alla Corte dei conti di
esprimere un proprio
parere sulla questione,
domandando se tale
consorzio fosse da
considerare come
consorzio di funzioni e
come tale rientrante
nella disposizione
normativa, di cui
all'articolo 2 comma 186
lett. e) della legge n.
191/2009. La Corte dei
conti nel proprio parere
effettua un excursus
dell'ordinamento sui
consorzi. Già il testo
unico del 1934 prevedeva
che i comuni potevano
riunirsi in consorzio
per servizi e opere di
comune interesse, con la
conseguente applicazione
pratica che tale forma
associativa potesse
avere come finalità sia
servizi pubblici che
funzioni.
La legge n. 142/1990 fa
riferimento alla
gestione in forma
associata solo per uno o
più servizi, escludendo,
pertanto, la possibilità
di creazione di consorzi
di funzioni, intendendo
come tali quelli che
gestiscono servizi
sociali in forma non
imprenditoriale e
funzioni amministrative.
Con successiva
precisazione, ex lege n.
427 del 1995, si
chiarisce che oggetto
della gestione associata
sono non solo i servizi
ma anche l'esercizio di
funzioni. Disposizione
che viene ribadita
dall'articolo 31 del
Tuel, ancora in vigore.
La legge finanziaria per
il 2010 ha previsto, in
relazione alla riduzione
del contributo
ordinario, che gli enti
locali adottino varie
misure tra le quali la
soppressione dei
consorzi di funzioni. La
modifica introdotta,
successivamente, dalla
legge n. 42 del 2010 ha
fatto salvi soltanto i
bacini imbriferi
montani. In relazione
alla fattispecie oggetto
del parere, la legge n.
328 del 2000
all'articolo 6 indica le
funzioni dei comuni
prevedendo che essi sono
titolari delle funzioni
amministrative relative
agli interventi sociali
svolti a livello locale
e concorrono alla
programmazione
regionale. Per la norma
di legge queste funzioni
sono esercitate dai
comuni adottando gli
assetti più funzionali
alla gestione, alla
spesa e al rapporto con
i cittadini. Per la
Corte dei conti,
pertanto, un consorzio
di comuni avente ad
oggetto le suddette
finalità non può non
essere considerato un
consorzio di funzioni.
Reitererò, dunque, nelle
sedi opportune,
Consiglio Comunale, la
mia interrogazione,
auspicando che chi
tenuto istituzionalmente
a rispondere, non
mandi avanti altri, ma
si presenti preparato.
In ultima analisi, ricordo alla stessa
Dott.ssa Marialivia
Bonpadre, e a chi la
supporta in queste sue
uscite, inducendola in
errore, che lo scrivente
svolse Servizio Civile,
e non già tirocinio,
venendo distaccato,
dalla Provincia di
Teramo, Ente
realizzatore del
Progetto HELP,
presso gli uffici dei
Servizi Sociali del
Comune di Giulianova,
quando ancora c’era
l’assessorato alle
Politiche Sociali nella
nostra Città,
magistralmente retto dal
Dott. Lalli, di cui ho
ancora oggi un ottimo
ricordo, insieme a tutti
i colleghi che al tempo
ebbi la fortuna di
conoscere. Allora, i
servizi sociali erano
ancora tali e non come
oggi un pleonastico e
costoso moltiplicatore
di CdA utile ad
accontentare
politicamente gli
appetiti di qualcuno.
Cordialmente.
Cons. Gianluca Antelli |