Giulianova, 7.11.2011 -
“Scandalizzati per la
conferenza stampa
PdL-Progresso Giuliese?
E perché mai? Solo che
adesso è il caso di
togliere definitivamente
la maschera e dire a
tutti che bel matrimonio
si è consumato tra chi
si è addormentato come
avversario per poi
svegliarsi come coniuge”.
Queste le parole del
sindaco Francesco
Mastromauro
in riferimento alle
accuse lanciate
all'Amministrazione su
costi e gestione dello
spiaggiato in un
conferenza stampa
indetta congiuntamente
da PdL e Progresso
Giuliese.
“La prossima volta
– continua il sindaco -
si organizzi la
conferenza stampa come
Progresso della Libertà,
perché così dovrebbe
correttamente chiamarsi
questa unione accomunata
dall'obiettivo, molto
elettoralistico e poco
programmatico, di
screditare la Giunta
sperando di racimolare
voti alle prossime
elezioni. Mi viene da
pensare che i mal di
pancia, fisiologici
quando magari si ha lo
stomaco vuoto, possono
persino diventare
gastrite quando non si
ottiene nulla. In ogni
caso questi consorzi
temporanei delle forze
d'opposizione, con
raccolte di firme e
quant'altro, sarebbero
ben più utili alla città
se indirizzati a
fronteggiare problemi
davvero seri ma del
tutto trascurati, come
quello dell'ospedale”.
Anche il vicesindaco con
delega all'Ambiente,
Gabriele Filipponi,
interviene per fare
chiarezza in merito ai
costi, definiti
esorbitanti da PdL e
Progresso Giuliese, ed
alle fasi gestionali
riguardanti lo
spiaggiato disposte dal
dirigente della 3^ Area
a seguito di ordinanza
sindacale per emergenza
ambientale dopo
l'alluvione.
“Due
– dice il vicesindaco -
sono state le
operazioni necessarie
messe in atto in
previsione della
stagione balneare per
liberare la nostra
spiaggia da detriti e
rifiuti portati sulla
riva dal Tordino, dal
Salinello e dalle
mareggiate. La prima e
più urgente operazione,
quella di
accantonamento, posta in
essere nel periodo
immediatamente
successivo all'alluvione
di marzo, è costata
circa 100.000 euro con
affidamento di somma
urgente. A questa è
seguita la seconda
operazione di selezione,
raccolta, trasporto e
conferimento negli
impianti autorizzati
dello spiaggiato con
costi ovviamente
proporzionati al
quantitativo del
materiale. E si è
trattato – dice
ancora Filipponi - di
quantitativo
ragguardevole, di gran
lunga superiore a quello
degli altri comuni
litoranei, alcuni dei
quali hanno avuto
quantità di materiale
spiaggiato veramente di
minima entità rispetto a
Giulianova, che ha un
litorale esteso circa 5
chilometri, quasi il
doppio rispetto ad Alba
Adriatica e ad altri
comuni nei quali gli
effetti dell'alluvione
sono stati contenuti
dalle barriere fisse
frangiflutti. I
materiali legnosi
spiaggiati sono a tutti
gli effetti un rifiuto
da portare a riciclo, e
come rifiuto va quindi
trattato. Secondo i dati
fornitimi dagli uffici
tecnici del Comune”,
prosegue Filipponi,
“i costi ammontano a 85
euro più IVA a
tonnellata per il
materiale legnoso, e a
177 euro a tonnellata,
sempre più IVA, e a 155
euro a tonnellata più
IVA per il materiale
indifferenziato. Perché
due costi diversi per il
materiale
indifferenziato? Perché
– specifica il
vicesindaco - i 177
euro si riferiscono ad
una prima fase, quando
il rifiuto conteneva
parecchie impurità. I
155 euro invece sono
riferiti ai materiali
indifferenziati derivati
dalla vagliatura della
sabbia, quindi alla fase
finale. Tali costi per
ogni materiale
comprendono raccolta,
trasporto e conferimento
in impianto di recupero,
tutto secondo il Dlgs
152/2006, e con
consistente risparmio
rispetto al conferimento
in discarica. E in
proposito vorrei
ricordare che per i
rifiuti destinati al
recupero vi è la loro
libera circolazione sul
territorio nazionale
senza necessità di
accordi regionali, come
previsto e stabilito
nell'art. 181 del Dlgs
152/2006. Ed è anche da
rammentare che la somma
di 1 milione e 90 mila
euro comprende anche
altre spese sostenute
per gli allegamenti che
hanno interessato zone
residenziali di
Giulianova, come, per
fare un esempio, la
parte nord del Lido, via
Filetto, viale Orsini,
zona industriale, tutti
interventi effettuati
per scongiurare
l'emergenza
igienico-sanitaria.
Spero e mi auguro –
conclude Filipponi –
che le altre località
evocate dal consigliere
Antelli e compagni,
pardon amici, abbiano
avuto la nostra stessa
accuratezza e
sensibilità ambientale,
rispettando quindi, il
più possibile, la
circolare regionale
1/2011, lasciando in
loco la maggior parte di
sabbia da riutilizzare
nel nostro arenile,
naturalmente dopo la sua
vagliatura, e ciò per
migliaia di metri cubi,
destinando invece gli
altri rifiuti al
recupero”.
|