GIULIANOVA, 10.11.2012 -
Dopo gli ultimi due
consigli comunali
dedicati alla Variante
del PRG ecco
puntuale il solito
comunicato stampa dello
staff del sindaco
teso a dipingere le
“magnifiche sorti e
progressive”
della città. Leggendolo
è impossibile non
rilevare i molti
passaggi inesatti e a
dir poco contraddittori
con quel che si dice di
voler perseguire.
Proponiamo alcuni
passaggi (riportati in
grassetto) del
comunicato e le
riflessioni che
inevitabilmente
suscitano.
1.
“abbiamo ultimato l'iter
avviato nel 2009… adesso
è finita l'attesa dei
cittadini”:
l’iter è iniziato nel
2007, per il momento non
è concluso e chissà
quando finirà!
2.
“in primo luogo
consentirà di soddisfare
le esigenze dei piccoli
proprietari, potranno
finalmente realizzare i
loro progetti e
soddisfare le esigenze
familiari”:
in verità, purtroppo, le
poche vere esigenze di
prima casa e
dell’economia aspettano
invano da oltre cinque
anni e, soprattutto,
sono utilizzate come
paravento per fare ben
altro. Per
“
ampliare le abitazioni
dei piccoli proprietari”
(o per
ampliare un hotel o
costruire qualche motel)
in una città con la
popolazione
sostanzialmente
stazionaria, non occorre
certo consumare un
milione e mezzo di mq.
di territorio (tanti
sono quelli resi
edificabili dalla
Variante). Numeri
simili, quando il PRG
vigente ha ancora enormi
potenzialità in termini
di edificabilità
residenziale, ricettiva
e produttiva, e quando
la popolazione è
cresciuta solo di 70
abitanti nel 2012,
servono più
probabilmente ad
autorizzare la
speculazione edilizia e
a far correre il rischio
alla città dell’arrivo
di capitali poco chiari.
3.
“Previsione di una
variante stradale
pedecollinare che avrà
la sua radice da via
Montello sino al ponte
sul Salinello”:
in questo modo si
costruiva all’epoca del
Far-West, quando si
facevano progredire le
strade ferrate e di qua
e di là sorgevano le
case. Nell’urbanistica
moderna le città si
ampliano quando serve
realmente e le strade
non le paga il Comune ma
coloro che edificano,
possibilmente con
un’impostazione armonica
e non caotica, come qui
è previsto.
4.
“La
preservazione della
campagna è stata
garantita”:
consumare oltre 500.000
mq. (50 ettari) di zona
agricola per costruire
case in maniera diffusa
e capannoni industriali
e artigianali significa
preservare il terreno
rurale? E, poi, che ci
facciamo con gli oltre
300.000 mq destinabili
alle attività produttive
ancora inutilizzati nel
PRG vigente?
5.
“la tutela della collina
è stata attuata … i
circa 91.000 metri
quadrati previsti nel
Piano del '94 sono stati
portati a 33.000,
riducendo pertanto la
capacità edificatoria di
due terzi”.
La verità è un’altra: il
Piano del ‘94 prevede
solo 15.750 mq di
superficie edificabile
in una unica minima
porzione di collina
(45.000 mq.) e la
cessione gratuita al
Comune della parte
rimanente fino allo
“scoperto” (242.000 mq.)
come parco territoriale
collinare senza case al
suo interno; la
Variante, invece,
estende l’edificazione a
circa metà collina,
acquisisce solo la metà
del parco collinare e vi
prevede case
all’interno. Facile
prevedere inoltre che,
man mano, lungo la
viabilità collinare che
dovrà essere creata si
addenseranno (con la
deregulation urbanistica
in atto e le
alienazioni) sempre più
case che alla fine
porteranno alla
cementificazione della
collina.
6.
“Dimensionamento:
uno sviluppo che si attesterà su un aumento della popolazione pari a
4.000 abitanti, per
27.700 residenti
complessivi”.
Anche
qui non si può forzare
il significato dei
numeri: i tecnici della
Variante prevedono per i
prossimi 10 anni un
aumento della
popolazione di oltre
4000 abitanti facendola
arrivare a 27.800 (cosa,
oltretutto, più che
improbabile visto che
nel decennio passato
siamo aumentati di poco
più di un migliaio). Poi
però prevedono la
costruzione di circa
5-6.000 nuovi alloggi da
aggiungere ai 15-20.000
ancora edificabili con
il PRG vigente. Come si
fa a dire che una simile
enorme superficie
edificabile (che
consente 20-25.000 nuovi
alloggi) serve solo per
4000 abitanti?
7.
“non ci sarà la bomba
malthusiana da alcuni
prospettata e temuta”.
Infatti non ci sarà, ma
nessuno l’ha detto: è la
Variante che, aumentando
di molto la già
abbondante edificabilità
ancora consentita dal
PRG vigente, sembra si
prepari a ricevere un
esodo biblico tale da
portare Giulianova a
oltre 50.000 abitanti.
8.
“Giulianova avrà uno
sviluppo armonico,
compatibile con le
bellezze paesaggistiche
e con quelle
storico-artistiche”.
Quando si autorizza la
cementificazione della
campagna e della collina
ed il verde urbano e gli
spazi pubblici non sono
certi, simili
affermazioni sono solo
slogan propagandistici.
L’urbanistica è materia
importante, delicata e
complessa e la politica
ha due opzioni: può
utilizzarla per
costruire città vivibili
o per assecondare la
speculazione edilizia.
Alla luce di quanto qui
detto e del dibattito
consiliare (presente sul
nostro sito
www.ilcittadinogovernante.it)
che strada si sta
facendo imboccare a
Giulianova? |