Professor Gasbarrini, quante ore lavora al
giorno e quanto tempo dedica al sonno?
“Veramente
molte ore al primo soggetto, pochissimo al sonno”
Il trapianto delle insule pancreatiche nel
fegato malato quale soluzione per Il diabete del
quale Lei si occupa, a che punto e’?
“Il
trapianto di insule pancreatiche vien fatto
ormai in parecchi centri in tutto il mondo e
anche in Italia. L’organo dove metterle puo’
essere vario, anche nel fegato, ma in ogni caso,
non e’ bene farlo in fegati molto malati anche
se la steatosi epatica (e cioe’ il fegato
grasso) e’ abituale nel diabetico, specie se si
associa obesita’”
In questi trapianti vengono usate cellule
staminali?
“Vengono trapiantate le isole prelevate dal
tessuto umano o in cultura. Sono tutt’ora in
corso anche ricerche sull’uso di cellule
staminali nel diabetico prelevate anche
dall’embrione, ma tale ultimo metodo non e’
permesso in Italia, si utilizzano
prevalentemente cellule da cordone ombelicale”
Parlando di
cellule staminali, cosa ci dobbiamo aspettare
nel futuro?
"Le cellule staminali rappresentano un grande
presidio terapeutico anche se debbono essere
ancora studiate sui loro effetti immediati, a
distanza, nei processi favorevoli, ma anche in
quelli maligni (tumori)"
Su
questo aspetto, nello specifico, l’Italia come
e’ messa nello scenario mondiale?
“Attualmente
sono gia’ di uso comune, anche in Italia, in
molte malattie, per esempio vascolari,
cardiache, della cute, dell’occhio, eccetera.
Noi le abbiamo provate nelle malattie del fegato
gravi, in particolare nella epatite fulminante
ed anche nelle malattie intestinali. Ritengo,
pero’, che le ricerche siano ancora in fase
preliminare e non vi è ancora una legge che le
permettano, completamente, in questi settori”
E sul fronte dei trapianti?
“L’esecuzione
dei trapianti e’ ormai tecnica abituale in molti
organi e apparati (cuore, fegato, polmone,
pancreas, reni), cosi’ come e’ assai sviluppato
l’impianto nelle malattie delle ossa, esistono
banche per conservazione dei tessuti. Noi ci
occupiamo, in particolare, del trapianto di
fegato e posso senz’altro affermare che
l’esperienza si riferisce a cirrosi epatica
indotta dalla epatite C cronica, e anche, assai
spesso, si hanno risultati sorprendenti”
Il futuro dei trapianti e’ davvero nelle
staminali?
“Sono
due procedure diverse, ma vi sono prospettive
per poterle usare entrambe, eventualmente
integrate tra loro”
I motivi per i qual l’Italia e’ fanalino di coda
nelle ricerche, secondo Lei, sono solo
economici? Lei che idea si fa?
“L’Italia
in molti settori della ricerca non e’
assolutamente il fanalino di coda tra i Paesi
europei e neppure nel mondo. Nella produzione
scientifica, la ricerca italiana, in particolare
nei settori di cui ci occupiamo e cioe’ della
Gastroenterologia e della Epatologia, si colloca
al quarto posto nel mondo. Sicuramente l’aspetto
economico e’ fondamentale nel frenare lo
sviluppo delle nostre ricerche. Quasi tutti noi
sollecitiamo i nostri giovani ad un periodo di
soggiorno all’estero, segnatamente in Usa, per
poter applicare la loro fantasia in ricerche
ben guidate e finanziate. Quando si avvicina il
momento
di rientrare, assai spesso i
direttori degli Istituti dove i nostri giovani
hanno lavorato ci chiedono di prolungare il
periodo del loro soggiorno”
Avra’ visto che in
Italia i ricercatori sono stati costretti a
salire sui tetti per farsi sentire dalla
politica. E non e’ forse vero che in America vi
sia maggiore interesse?
“E’
vero! Spesso i politici dimenticano
l’importanza della ricerca che in tutti i
settori e non solo in quello della Medicina,sia
alla base del progresso produttivo, e quindi
anche della rendita economica per l’Italia.Sotto
questo profilo si siamo agli ultimi posti dei
vari paesi Europei e del mondo,per quanto si
riferisce ai finanziamenti della ricerca. In Usa
questa viene assai ben programmata anche sul
piano dei costi-beneficio”
Professore, cambiamo binario…Che cos’e’ per lei
la vita?
“La
vita e’ una cosa meravigliosa e non puo’ essere
tale se non attraverso i nostri genitori, ce
l’ha data Dio. Ritengo la vita meravigliosa
sopratutto perche’ ci permette di amare, se
possibile senza limiti, innanzitutto la famiglia
e poi gli amici e tutti coloro che ci
circondano, e quelli che incontriamo, e quelli
che vorremmo avvicinare, anche se i nostri
limiti ce lo impediscono»
E’ superstizioso?
“Come
figlio di napoletana dovrei esserlo, ed anzi, in
un certo senso lo sono, osservando e valutando
se quanto mi si presenta davanti viene
considerato, nella tradizione, un segno
favorevole o sfavorevole. Ma nella pratica e
nelle decisioni, non lo sono. Quando sono
convinto che la strada e’ giusta, cerco di
percorrerla, senza farmi influenzare dalle
ipotetiche influenze ambientali.”
A quando il ‘Nobel’?
“Il
Premio Nobel non lo prendero’ mai, a meno che
non mi fosse concesso di tornare all’epoca della
laurea, e di poter ricominciare tutta la mia
attivita’. Qualche strada da perseguire la
intravedo, ma ormai e’ troppo tardi”
Lei ha sostenuto tra l’altro le iniziative di “Marevivo”.
E’ ambientalista?
“’Mare
vivo’ e’ una delle poche trasmissioni
televisive che osservo con piacere; ci fa
conoscere in particolare dandoci informazioni e,
anzi, facendoci direttamente raggiungere, tutti
insieme, con facilita’. Insomma ci apre a
conoscenze nuove e ci fa capire che l’ambiente,
se ben rispettato e protetto, ci permette una
vita migliore".
Le dico ”Il Mare”, cosa risponde?
“Il mare e’ azzurro e profondo. Queste due
caratteristiche mi affascinano perche’
l’azzurro, oltre che del cielo, e’ il colore
degli occhi di mia moglie e quello degli occhi
di mia madre ed e’ quello degli occhi di mia
figlia e di molte mie nipoti. La profondita’ e’
perche’ in lei non c’e’ limite di spazio ed in
lei il limite si sperde”
Farebbe il Sindaco a Giulianova?
“Non
farei il Sindaco di nessuna citta’ e tanto meno
di Giulianova, a meno che tutti gli altri non
fossero morti, ma nel qual caso non ci sarebbe
piu’ bisogno del sindaco. E cio’ perche’, quando
ci si impegna in certi ruoli, anche se qualcuno
si accontenta, la maggior parte non e’
soddisfatta e ti diventa nemico” |