GIULIANOVA,
30.10.2015 -
Dall'Associazione di Cultura
Politica "Il Cittadino Governante" riceviamo e pubblichiamo:
Questo sindaco è all’altezza? La domanda è
lecita perché troppo spesso non capisce ciò che
è inopportuno, e così finisce con il danneggiare
la città, a volte irreversibilmente,
come nel caso del
Parco di Via Matteotti.
Ci chiediamo: come fa un primo cittadino a non
comprendere che la realizzazione di un
ristorante - chiamato eufemisticamente chiosco –
lì, in un sito così delicato paesaggisticamente,
è inopportuna perché sfregia la bellezza di
quel luogo identitario della città che annuncia
il centro storico?
Come fa a non rendersi conto che in un
fazzoletto di verde di soli 4.000 mq (l’unica
area di verde pubblico rimasta nella zona
centrale del Lido, ad ovest della Nazionale) è
assurdo far realizzare una costruzione lunga14
metri, larga 8 metri ed alta 3 metri e 60, con
tanto di canna fumaria, di insegna pubblicitaria
(di m.2,75 x1,20) e di via di accesso, e che
quel peculiare luogo verde vedrebbe cambiati in
peggio e per sempre i connotati?
Come fa a non cogliere che autorizzando la
cementificazione del cuore dei Giardini
Matteotti causerebbe una pericolosa alterazione
dell’assetto idro-geologico?
E, ancora, come fa a non percepire che un
intervento di fatto impattante in una piccola
area di verde urbano determinerebbe la fine di
uno spazio pubblico, sottratto ai bambini e a
coloro che lo frequentano?
Un bravo amministratore queste cose le capirebbe
da solo e non darebbe adito a contestazioni,
costringendo il dibattito a pubblico a occuparsi
di cose così ignominiose.
Un
amministratore lungimirante saprebbe bene che in
quel sito posto alla base della collina, e
pertanto molto delicato sotto il profilo
idrogeologico, l’unica
cosa da fare sarebbe quella di potenziare il
verde - specialmente dopo la caduta di pini con
il maltempo dell’inverno scorso - per
accrescerne la bellezza sul piano estetico ed
aumentarne la stabilità idrogeologica.
D’altra parte era questa la volontà del
compianto Tiberio Orsini quando donò quell’area
al Comune e andrebbe rispettata!
Di tutto ciò, però, il sindaco non si preoccupa
affatto; conferma la posizione e si trincera
dietro all’affermazione che non ci sarebbero
violazioni delle norme.
Ma nemmeno sotto questo profilo può dormire
sonni tranquilli. Lì non è affatto tutto in
regola. Purtroppo, anche in questo caso, è lui a
sbagliarsi: come nel caso ex Migliori Longari,
come nel caso palazzo Gavioli, come sulla
necessità della VAS e sull’eccessivo consumo di
territorio nella Variante al PRG, come nel Piano
di Lottizzazione del Lido delle Palme etc.
Infatti:
1) PRP. Se
prendiamo correttamente in esame il Piano
Regionale Paesistico e ne interpretiamo lo
spirito, dobbiamo tener conto principalmente
dell’art. 4 che alla lettera A1parla di
“conservazione integrale finalizzata alla
tutela dei caratteri del paesaggio naturale” per
l’area in questione. In ogni caso anche a voler
prendere in considerazione le disposizioni sugli
usi compatibili(art. 47), questi dovranno avere
“come scopo la conservazione
dell'ambiente naturale nella sua integrità e
dell'equilibrio naturale” della zona stessa
e “positivamente verificato attraverso lo
studio di compatibilità ambientale” (che non
è stato fatto) secondo le disposizioni
fissate dall’art. 8: a chi può sembrare
plausibile che c’è compatibilità ambientale tra
quel sito (così piccolo e delicato) e il
fabbricato che si sta costruendo?
2) PRG. Così
pure è evidente il mancato rispetto del Piano
Regolatore Generale, segnatamente delle NTA
all’art 2.7.5 - F4, laddove al comma 4 non è
prevista l’attività di ristorazione tra le
destinazioni d’uso possibili nei giardini e
parchi pubblici; e al comma 5 si stabilisce che
“all'interno di giardini e parchi pubblici,
le costruzioni potranno essere realizzate a
condizione di non arrecare danno alla libera
fruizione del verde urbano, alle alberature
esistenti e alle caratteristiche panoramiche ed
ambientali”.
3) SOPRINTENDENZA.
Il sindaco si barrica dietro il parere
favorevole espresso dalla Soprintendenza. È
veramente singolare che chi ha fatto strame
proprio dei pareri di questo Ente ora se ne
faccia scudo: occorre ricordare come è stata
trattata la Soprintendenza qualche mese fa
quando è ripetutamente intervenuta (persino il
giorno stesso del consiglio comunale) per
scongiurare la riduzione delle distanze fra gli
hotel nella zona E5? Tra l’altro nel caso in
oggetto il Comune, esercitando la subdelega, ha
indotto in errore la Soprintendenza in quanto
attraverso i suoi tecnici ha dichiarato che
quella costruzione “non altera le valenze
paesaggistiche del contesto di riferimento”!!!
Per tutte queste ragioni ci rivolgiamo a tutti
coloro che, cittadini comuni o cittadini
impegnati in politica, credono ancora nelle
scelte di buon senso: chiedete di fermare quello
sfregio finché si è in tempo, impedite che venga
schiaffeggiata ancora una volta la bellezza che
– per natura e storia - contraddistingue
Giulianova, di fatto segando il ramo su cui
siamo seduti.
Vi ricordiamo che la nostra Città, che vive
soprattutto di turismo, avrà prospettive ed
offrirà lavoro – grazie alla sua capacità
attrattiva - solo fino a quando saprà
salvaguardare e migliorare le sue bellezze
ambientali e paesaggistiche.
E concludendo ci rivolgiamo anche al PD: - ma
quanto consenso pensate che vi rimarrà
sostenendo un sindaco che distrugge le piazze
recingendone il cuore, cementifica i giardini
pubblici, offende beni culturali come il
Kursaal, realizza piste ciclabili a spese di
marciapiedi dove una mamma col passeggino
rischia l’incolumità?
Il Cittadino
Governante
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cultura politica |