GIULIANOVA,
19.3.2015 -
“Caspita
che affollamento! Una armata alla Gengis Khan
per dire che i 6 pini sul Lungomare Spalato non
dovevano essere tagliati. Eppure era evidente
ciò che le radici avevano causato. E comunque si
è taciuto sul fatto che non ci sarà il deserto
dei tartari perché, come pure abbiamo
dichiarato, verranno sostituiti con altre piante
meno invasive in accordo con la Soprintendenza
ai Beni paesaggistici”.
Il
sindaco Francesco Mastromauro replica
a WWF, Legambiente
Italia Nostra e FIAB Coordinamento Marche e
Abruzzo che in una nota recente, criticando
l'abbattimento dei pini sul Lungomare Spalato
per la messa in sicurezza del marciapiede
pedonale e la costruzione del nuovo tratto di
ciclabile, hanno proposto di assegnare al primo
cittadino il “Premio Attila”.
“Ricordo ai signori scesi così
massicciamente in campo – prosegue il
sindaco - che i pini
sono famosi per il loro apparato radicale e per
i problemi che ovunque causano quando vengono
posti a dimora in prossimità di strade ed
edifici. Le radici infatti crescono inizialmente
a fittone e poi si espandono. Non solo inutile
ma anzi dannoso tagliare le radici perché così
si minerebbe fortemente la stabilità della
pianta, con grossi rischi per gli edifici e le
persone che si trovano nelle vicinanze. E
comunque anche tagliandole non si risolverebbe
il problema, in quanto le radici ricrescono e
nel giro di qualche anno tornerebbero a
sollecitare la pavimentazione stradale con la
loro pressione. Ciò posto, la decisione di
procedere al taglio non della pineta di Ravenna
bensì di 6 pini, non si deve certo a una ferocia
dell'Amministrazione comunale, tipo “Flagello di
Dio”, bensì sulla scorta di una perizia eseguita
non da esperti improvvisati ma da agronomi
professionisti incaricati dal Comune. D’altro
canto, il pessimo stato del marciapiedi e del
fondo stradale in quel tratto di lungomare era
sotto gli occhi di tutti. Non regge neppure
l’accusa – continua
Mastromauro – di carente e inadeguata
gestione del verde. Come si possono fare
critiche in coincidenza di eventi meteorologici
che hanno provocato danni tanto gravi da indurre
diverse Regioni, tra cui la nostra, a chiedere
lo stato di calamità naturale? Del resto, una
delle Associazioni che oggi lamenta la cattiva
gestione del verde, e cioè il WWF, il 2 marzo
scorso denunciava la potatura spinta di alcuni
alberi nella nostra città. E invece io dico che
quegli interventi di alleggerimento hanno
evitato i grandi guai registrati in tante altre
località. Viene però il sospetto che l'obiettivo
del comunicato – conclude Mastromauro –
sia altro. E cioè l’incarico per la redazione
del progetto della pista ciclabile su cui si
insiste in maniera assai sospetta. Come se le
aspettative di qualche aspirante progettista non
fossero state soddisfatte. Se così fosse,
sarebbe gravissimo perché si metterebbe in
dubbio la professionalità di un giovane tecnico
sul quale il Comune ripone piena fiducia. Le
associazioni scese in campo, parlando
impropriamente di trasparenza e meritocrazia, mi
sembra che avanzino anche dubbi sulle procedure
seguite per conferire l’incarico. Ebbene il
professionista è stato individuato dagli uffici
tecnici attraverso una procedura che rispetta
alla lettera le normative vigenti in materia di
incarichi. Prova ne è il fatto che nessun ordine
professionale ha mosso rilievi”. |