GIULIANOVA,
6.6.2019 -
Apprendiamo dai giornali che l’ASL sta
procedendo nella valutazione della proposta di
project financig per la realizzazione di un
nuovo ospedale a Teramo di 600 posti letto.
Cogliamo l’occasione per ricordare che, con una
popolazione di circa 310.000 abitanti che
lievita notevolmente nel periodo estivo sulla
costa, occorre prevedere una rete ospedaliera
provinciale diversa rispetto a quella attuale,
più razionale e più adeguata ai bisogni di cura.
Nella nostra provincia quattro ospedali non sono
sostenibili e sono anche irrazionali sotto il
profilo della qualità, della sicurezza e
dell’efficienza.
Nel contempo è necessario affrontare anche due
gravi problemi: mancano, rispetto agli standard
ospedalieri, circa 300 posti per acuti; il costo
della mobilità passiva, al netto di quella
attiva, è di 77 milioni di euro l’anno.
In una provincia che va dal Gran Sasso al mare
Adriatico e in assenza di cliniche private
convenzionate - che comunque non auspichiamo -
la soluzione più razionale è quella di prevedere
due grandi ospedali di primo livello per acuti:
uno nel capoluogo, a Teramo, di circa 600
posti-letto e l’altro sulla costa, a Giulianova,
di circa 400 posti-letto. Quello di Teramo può,
inoltre, contribuire a realizzare insieme a
quello dell’Aquila un polo ospedaliero di
secondo livello per le popolazioni teramana e
aquilana.
Tanti sono i motivi che consigliano questa
soluzione e, per poterli esprimere, chiediamo al
Governatore Marco Marsilio che venga
ripristinato il tavolo di confronto sul tema
della rete ospedaliera provinciale con la
presenza anche del Comune di Giulianova.
D’altronde è necessario dialogare con i
territori se si vuole individuare la soluzione
più adeguata e sostenibile per garantire il
pieno diritto alla salute dei cittadini e dei
tanti turisti che frequentano la costa teramana.
Intanto all’assessore regionale alla sanità
Nicoletta Verì chiediamo di dare concretezza
alla dichiarazione di attenzione - resa alla
stampa - verso l’ospedale di Giulianova
prevedendo:
-
da subito il ripristino di Chirurgia,
Ortopedia e Pronto Soccorso come UOC (Unità
Ospedaliera Complessa ) con
il primariato autonomo rispetto all’ospedale
di Teramo;
-
la conferma di
tutti i reparti ancora esistenti;
-
la progressiva
riapertura di
tutti quelli chiusi negli anni passati come
Ostetricia e Ginecologia, Pediatria,
Otorinolaringoiatria e Urologia;
-
l’acquisizione di nuovi reparti come
Oncologia, Neurologia e Oculistica (per
completare ciò che è previsto per legge
negli ospedali di 1° livello).
-
l’espletamento dei concorsi
per i primari mancanti e per il resto del
personale medico e non medico, necessari
per ricostituire gli organici in sofferenza.
-
la conferma del finanziamento
assegnato con l’art. 20 per
la realizzazione del nuovo ospedale.
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