L'AQUILA,
30.8.2016 -
Nuovo intervento del Consigliere
regionale del M5S, Riccardo Mercante, sull discarica
Santa Lucia di Atri.
«Mi
chiedo come sia possibile che sulle numerose
problematiche che ho sollevato in questi mesi
rispetto alla discarica di Santa Lucia di Atri
la Regione continui ancora a pronunciarsi con
risposte non chiare ed evasive. E soprattutto
perché si debba sempre intervenire a posteriori
e solo dopo continue sollecitazioni e
segnalazioni quando ormai l’ambiente è stato già
danneggiato e la salute dei cittadini messa in
pericolo».
Queste le parole del Consigliere regionale del
M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito:
«Una
situazione davvero allarmante quella che emerge
dalla relazione consegnatami dal Servizio
gestione rifiuti della Regione visto che sono
numerosissime, e per giunta avviate da poco, le
procedure di accertamento ancora in corso: dalla
verifica sulle discariche consortili dismesse
rispetto alla contaminazione delle acque
sotterranee ed al superamento dei valori delle
sostanze nocive; dalla sussistenza dei rilievi
mossi dall’ARTA sul conferimento in discarica di
sovvalli non tratti provenienti dagli impianti
del Cirsu e dalla copertura giornaliera dei
rifiuti con teli sintetici piuttosto che con
terreno vegetale fino al superamento dei livelli
di contaminazione derivanti da dispersione di
eluato e percolato per la seconda discarica.
E se su tali questioni, per lo meno, occorrerà
attendere l’esito delle procedure di
accertamento
– ha continuato Mercante - nessuna certezza,
invece, è stata fornita dalla Regione sulle
altre problematiche. Ad eccezione, infatti,
della conferma sulla non opportunità della
scelta di su un sito ad alta valenza
paesaggistica come quello di Santa Lucia per
ubicare gli invasi, ho ricevuto solo risposte
vaghe sulla compatibilità ambientale delle
discariche, sul conferimento di rifiuti da parte
di Comuni non consorziati e su conferimenti a
livello nazionale od estero nonchè sulle
segnalazioni dei comitati e dei cittadini su un
presunto traffico di Tir e trasporto di rifiuti
non trattati. Un quadro, insomma, tutt’altro che
rassicurante e che non permette, di certo, ai
cittadini di stare tranquilli. Soprattutto
perché c’è la possibilità, non smentita dalla
Regione, che anche il terzo invaso raggiunga ben
presto la soglia di saturazione con il rischio
dell’apertura di una quarta discarica e del
conseguente ampliamento del sito per 360.000 mc.
Il che vorrebbe dire andare ad aggravare una
situazione già fortemente compromessa e con
profili di criticità tutt’altro che risolti.
Con il risultato
- ha concluso Mercante - che i cittadini di
Atri, oltre al danno di dover già sopportare tre
discariche e tutte le conseguenze che ne
derivano in termini di nocumento all’ambiente ed
alla salute, potrebbero subire anche la beffa di
un ulteriore invaso senza neppure sapere se il
conferimento dei rifiuti avvenga correttamente e
quale sia la reale situazione sull’inquinamento
e sulla salubrità dei luoghi». |