TERAMO,
28.7.2016 -
Questa
mattina, al tavolo delle relazioni industriali,
sindacati e Richetti spa, rappresentata dal
consulente aziendale,
si sono confrontate sulle questioni che nei
giorni scorsi avevano creato allarme fra i
dipendenti: ovvero l’acquisto all’asta dello
stabilimento di Sant’Atto da un soggetto
imprenditoriale terzo ed estraneo alla
produzione del comparto alimentare.
Il
rappresentante aziendale – come si legge nel
verbale – ha “smentito categoricamente che vi
possano essere riflessi negativi, all’esito
dell’acquisto del capannone ove attualmente
viene svolta la produzione della Richetti, in
quanto il contratto di locazione rappresenta un
conclamato diritto all’occupazione dell’opificio
trasferito. Resta, pertanto, valido quanto
riferito dalla proprietà nel corso dell’incontro
tenutosi lo scorso 29 giugno, laddove, al
contrario, si paventava la necessità di un
significativo impegno da parte delle maestranze
per fare fronte alle ingenti commesse
acquisite”.
Sempre
secondo l’azienda “i consolidati programmi
industriali di produzione hanno una valenza a
tutto il 2018 e, quindi, rappresentano la
maggiore garanzia sulla continuità aziendale ed
il conseguente mantenimento degli attuali
livelli occupazionali”.
I sindacati
hanno preso atto “delle notizie e delle
conferme assunte stamani, sottolineando,
tuttavia, la necessità di un confronto
sistematico in sede aziendale che possa
scongiurare la diffusione di notizie prive di
fondamento ed alimentare preoccupazioni” e
chiedono “che al fine di fare fronte
all’incremento produttivo, l’azienda rispetti
l’impegno a trasformare i contratti a tempo
determinato o somministrati in rapporti a tempo
indeterminato”.
Il presidente
della Provincia, Renzo Di Sabatino, ha comunque
“ribadito la necessità di tenere in debito
conto il mutamento dello scenario, esortando le
parti al confronto”. |