PESCARA,
21.12.2016 –
Dopo una lunga e serrata attività
di concertazione, nella odierna seduta
straordinaria
l’esecutivo regionale ha
definitivamente approvato il DOCUMENTO FINALE
del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
L’importante atto consentirà
finalmente di adeguare la normativa vigente in
materia di gestione del ciclo dei rifiuti e la
relativa pianificazione di riferimento; il Piano
andrà attuato in un orizzonte temporale
individuato nel periodo 2017-2022, perseguendo
quegli indirizzi politici e programmatici
delineati con due fondamentali provvedimenti a
suo tempo varati dalla giunta regionale, ovvero
le Delibere n. 116 del 26/02/2016 e n. 226 del
12/04/2016.
In particolare n.
3 aspetti risultano molto ben definiti e non
suscettibili di alcun dubbio:
1. la
riorganizzazione dei servizi di raccolta, basati
su sistemi domiciliari, che ha comportato in
questi anni un costante aumento della
percentuale di raccolta differenziata, il cui
obiettivo minimo è fissato al 2022 al 70% su
base regionale.
2. il Piano esclude qualsiasi ipotesi
di realizzazione di un inceneritore nel proprio
territorio, non condividendo le scelte delineate
nel c.d. "Decreto Inceneritori" che individua i
deficit registrati a livello impiantistico per i
diversi contesti territoriali e le modalità del
loro soddisfacimento. Alla luce delle previsioni
di Piano, come già prospettato con la DGR n. 226
del 12 aprile 2016, nel documento si ribadisce
l’assoluta insussistenza di condizioni oggettive
per prevedere un impianto di incenerimento in
Abruzzo in quanto non sostenibile nè
tecnicamente nè economicamente.
3. tra i diversi modelli gestionali
dei flussi di rifiuti in precedenza ipotizzati,
il nuovo Piano sceglie senza tentennamenti il
modello del "recupero di materia", sia mediante
l’organizzazione di sistemi domiciliari di
raccolta differenziata (cd 'porta a porta'), sia
attraverso il recupero 'possibile' di altri
materiali dalle frazioni residue di rifiuti (cd
'Rifiuti indifferenziati'). Tutto ciò comporterà
anche adeguamenti impiantistici in grado di
consentire la qualificazione del rifiuto secco
residuo da selezione impiantistica attraverso
l'intercettazione delle componenti valorizzabili
(in primis materiali plastici, metallici e, ove
possibile, cellulosici). Il nuovo Piano, dunque,
disegna un "modello gestionale" basato su
prestazioni medie attribuite al complesso delle
filiere di trattamento. Infatti, gli impianti "TMB
con recupero di materia spinto", prevedono
lavorazioni finalizzate ad estrarre dal rifiuto
indifferenziato residuo frazioni recuperabili in
forma di materia (es. plastiche, carta, metalli)
quantificabili in circa il 15% del flusso
trattato.
Lo scenario
globalmente prefigurato farà si che, a obiettivi
conseguiti, siano ampiamente rispettati i target
fissati dalla Commissione europea in materia di
"preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio
dei rifiuti urbani e assimilati" pari al 50% al
2020 (art.11, Direttiva 2008/98/CE, recepito
nell’ordinamento nazionale con D.Lgs. 152/06 -
art.181).
«Su questi aspetti si intende
discutere - interviene il Sottosegretario
regionale con delega ad Ambiente ed Ecologia
Mario
Mazzocca
– ed animare un confronto connotato dai
caratteri del rigore scientifico e della realtà
dei fatti e non, come spesso accade, da
ragionamenti dettati dalla disinformazione e
privi di logica o intrisi di demagogica
strumentalizzazione politica. Un ulteriore e
definitivo momento di confronto pubblico, prima
dell’approdo in Consiglio Regionale per la
definitive approvazione, sarà ancora possibile
avendo diposto il ri-avvio della procedura VAS
(Fase 3 'Consultazioni') per il periodo di 60
giorni dalla data di pubblicazione sul BURAT
mettendo a disposizione la documentazione
completa del Piano e facendo salve le Fasi 1
(impostazione/attività di scoping) e 2
(elaborazione del rapporto ambientale) già in
precedenza espletate».
«Come si può notare
- continua il Sottosegretario -
il confronto con
l'attuale situazione gestionale evidenzia in
maniera chiara ed inequivocabile:
1. la contrazione della produzione
complessiva;
2. il considerevole aumento dei quantitativi
di rifiuti avviati a recupero di materia;
3. il contenimento dell'avvio a recupero
energetico (invariato a livello % ma in
diminuzione in valore assoluto);
4. la significativa contrazione dello
smaltimento in discarica».
«A seguito delle
attività in sintesi elencate
- conclude
Mazzocca
– il Servizio regionale ha provveduto ad
elaborare e redigere i documenti costituenti
l’adeguamento della nuova pianificazione
regionale (PRGR), che per dovere di informazione
si riportano di seguito.
• "Proposta di Piano", costituita dalla
seguente documentazione:
a. “Relazione di Piano”;
b. “Relazione di Piano - Allegato 1 - Linee
guida ed indirizzi per la riorganizzazione dei
servizi a livello locale”;
c. “Proposta di Piano - Programma di
prevenzione e riduzione della produzione dei
rifiuti e prime misure per la preparazione al
riutilizzo”;
d. “Proposta di Piano - Piano delle
bonifiche delle aree inquinate (PRB)”;
• "Proposta di Rapporto ambientale" e
"Sintesi non Tecnica", ex art. 13 del D.Lgs. n.
152/06 (documentazione finalizzata a valutare la
sostenibilità ambientale e territoriale delle
scelte proposte ed elaborata ai fini di
facilitare e promuovere lo sviluppo sostenibile
nel percorso di pianificazione e con il processo
di valutazione degli effetti ambientali del
nuovo Piano Rifiuti);
• "Proposta di Rapporto Ambientale - Studio
di incidenza sui siti della Rete naturale
2000"». |