L'AQUILA,
7.10.2016
–
«Mazzocca
deve dimettersi per manifesta inconsistenza
politica e amministrativa».
Arriva come un macigno la richiesta del M5S che,
a poche ore dalla divulgazione della
notizia sulla
realizzazione di un inceneritore in Abruzzo,
enunciato nel Decreto della Presidenza del
Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi, fa
sentire la sua voce forte e decisa e individua
responsabilità precise.
«Questa è una
catastrofe annunciata - spiega
il
capogruppo M5S Sara Marcozzi
in conferenza stampa -.
Stiamo avvisando da tempo il Governo regionale
di questo pericolo e da altrettanto tempo
stiamo fornendo soluzioni per scongiurare
l’epilogo a cui invece oggi siamo arrivati. Lo
abbiamo fatto combattendo il famigerato Decreto
Sblocca Italia; chiedendo l’approvazione del
nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
che prevedesse solo il “recupero materia”
escludendo la possibilità di incenerimento;
presentando, nell’ottobre 2015, dunque nelle
more dell’approvazione del nuovo PRGR, una
Proposta di legge per eliminare il pericolo
dell’inceneritore dal piano esistente; ottenendo
un consiglio regionale straordinario, a febbraio
2016, per sollecitare la regione in tal senso.
Ma Mazzocca, assessore prima e sottosegretario
con delega all’ambiente oggi, non ha ascoltato
la voce del M5S, e oggi il suo disinteresse e la
sua inerzia politica hanno portato a questo
triste risultato».
«Solo chiacchiere
quelle che ci ha propinato questo Governo
Regionale, che a parole si è sempre schierato
contro l’inceneritore, ma che nei fatti non ha
attuato alcuna misura possibile che scongiurasse
questo pericolo, come approvare il nuovo PRGR o
la nostra proposta di legge. Nella bozza di
decreto attuativo dello Sblocca Italia, che il
M5S aveva scoperto e reso noto ad agosto del
2015, erano infatti previsti 11 inceneritori.
Vista la bozza, le regioni Liguria, Piemonte e
Veneto hanno modificato i rispettivi PRGR e sono
uscite dal piano inceneritori del governo Renzi.
Questo è esattamente quello che, da mesi,
chiedevamo al governo regionale e che il governo
non ha fatto. Oggi, come se ciò non bastasse,
continua nella sua propaganda a discapito
dell’Abruzzo anche promuovendo il Sì al
Referendum Costituzionale. Infatti, se vincesse
il Sì significherebbe costituzionalizzare lo
Sblocca Italia, contro il quale pendono ricorsi
avanti alla Corte Costituzionale, che priverà le
regioni di ogni competenza in materia di
inceneritori e consentirà definitivamente tutto
questo. La notizia dell'inceneritore in Abruzzo
previsto dal Governo Renzi ci offre, quindi, un
ulteriore motivo per sostenere il nostro
NO
alla proposta di riforma costituzionale sulla
quale saremo chiamati a votare il prossimo 4
dicembre».
«L’Abruzzo
ci appare in mano a un Governo disinteressato al
bene pubblico, questa è l’ennesima prova che se
non si tratta di cattiva gestione quantomeno si
tratta di pericolosa superficialità. Del resto,
il fatto che non esista più nella nostra regione
un assessorato all’Ambiente la dice lunga
sull’importanza che esso ricopre per il Governo
regionale!» |