PESCARA,
1.6.2016 –
«Un modus
operandi incomprensibile e ai limiti del
paradosso». Interviene così
il Sottosegretario Regionale all'Ambiente
Mario Mazzocca sul parere rilasciato da Arta al
Ministero dell’Ambiente
sulla non
assoggettabilità a VAS del "Decreto
Inceneritori". «Sul tema specifico il
Ministero ha autonomamente interessato, al pari
delle altre agenzie regionali di protezione
ambientale, l’ARTA quale ACA (autorità
competenti in materia ambientale) per un parere
di merito ancorché non specificatamente dovuto.
A tal proposito, appare necessario puntualizzare
alcuni aspetti».
«Innanzitutto nella forma - prosegue
il Sottosegretario -. L'ARTA, quale "agenzia
regionale" - per cui la Regione Abruzzo nomina
il DG, approva il regolamento di funzionamento,
assegna le risorse in relazione agli obiettivi
assegnati -, dovrebbe agire in nome e per conto
della stessa Regione. Or bene, apprendere
dell’esistenza di un parere ARTA per caso e solo
dalla sua pubblicazione sul sito del Ministero
non sembra proprio un fatto normale».
«Quindi
nel merito - continua Mazzocca -. Pur
nel rispetto dell’oggettività delle rilevazioni
tecniche, in piena coerenza con gli obiettivi
della stessa, l'Arta ha espresso un parere al
Ministero dell’Ambiente che non tiene affatto in
considerazione la linea politica della Regione
Abruzzo in materia di rifiuti. Al contrario da
quanto espresso da ARTA, infatti, l’Esecutivo
Regionale ritiene che il suddetto Rapporto
preliminare elaborato dal Ministero, pur non
intervenendo sull’ubicazione dell’impiantistica
di incenerimento, sia a livello comunale che di
circoscrizioni di area vasta, contenga elementi
diretti in grado di incidere in termini di
effetti significativi sull’ambiente. Per tale
motivo, la Giunta Regionale ritiene che la
programmazione in parola incida direttamente
sulle componenti ambientali e che, pertanto,
debbano essere puntualmente determinati e
calcolati i significativi effetti d’impatto
sull’ambiente a livello di Valutazione
Ambientale Strategica nazionale».
«Infine nella sostanza - argomenta
il
Sottosegretario -. La Regione
Abruzzo è impegnata a promuovere politiche
ambientali che favoriscano e diffondano la
prevenzione e la riduzione della produzione dei
rifiuti, il riuso ed il riciclo, che scoraggino
lo smaltimento dei rifiuti in discarica e
vietino la realizzazione di impianti di
incenerimento, attraverso una maggiore
consapevolezza e responsabilità estesa dei
produttori, in grado di produrre in modo più
"pulito", incorporando i costi ambientali delle
merci prodotte. Non è superfluo evidenziare che
la programmazione regionale di settore,
attualmente in corso di adeguamento ed in fase
di VAS regionale, non prevede la realizzazione
di un impianto di incenerimento dei rifiuti
urbani».
«In coerenza
con tale impostazione - incalza Mazzocca -,
con DGR n. 116 del 26/02/2016, sono state
approvate le "Linee di indirizzo per
l’adeguamento della normativa regionale in
materia di gestione dei rifiuti", in cui si
adotta uno scenario impiantistico e gestionale
basato sul massimo recupero di materia dai
rifiuti e la promozione di sistemi di 'tariffa
puntuale' e si esclude la costruzione di nuovi
impianti di produzione di CSS e di impianti di
incenerimento dedicati.
Successivamente, con la Delibera di Giunta del
12 aprile scorso, la Regione Abruzzo, nel
ribadire la propria contrarietà alla
realizzazione di un impianto di incenerimento
dei rifiuti urbani nel proprio territorio, ha
formalmente proposto opposizione al suddetto
Rapporto Ministeriale. Anche il Consiglio
Regionale, per altro, si è pronunciato sul tema
approvando due Risoluzioni con le quali sono
stati delineati gli indirizzi della
pianificazione, secondo uno scenario
impiantistico e gestionale basato sul massimo
recupero di materia dai rifiuti e la promozione
di sistemi di 'tariffa puntuale', escludendo sia
la costruzione di nuovi impianti di produzione
di CSS che di impianti di incenerimento
dedicati».
«L'Italia è una
paese tanto meraviglioso quanto a volte
incomprensibile - conclude Mazzocca -.
Da un lato c’è il Governo che ritiene non
occorra valutare preventivamente dal punto di
vista della sostenibilità ambientale l’invasione
di 11 inceneritori sul territorio nazionale,
dall’altro c’è sempre il Governo che sostiene
l’obbligo di sottoporre a Valutazione Ambientale
Strategica uno strumento multidiscplinare di
salvaguardia del territorio». |