Mauro, cos’è la danza per te: un sogno, una
passione, un salvagente professionale?
La danza per me è come il respiro,
indispensabile per nutrire la vita di un essere
umano. In nome di quest’ ultima ho fatto tanti
sacrifici per potermi realizzare
professionalmente, ma ognuno di essi lo rifarei
per altre mille volte. Un sogno, una passione,
una professione tutte e tre le cose. Un sogno
perché mi permette di creare una realtà
parallela nell’ elaborazione delle mie
coreografie e anche un'ambizione per andare
sempre più in alto verso una crescita costante;
una passione perché senza questa componente non
si potrebbe mai avere l’ idea di fare questo
lavoro perché comporta tanti lati positivi ma
anche molti negativi; un salvagente
professionale perché attualmente è il mio lavoro
e credo lo resterà per tutta la vita.
Se ti paragono, per determinazione e spirito di
libertà, al Billy Elliott del film di Stephen
Daldry vado lontano dalla realtà?
Ho visto questo film bellissimo un paio di
volte. Lo spirito di libertà e la determinazione
sono sempre state due cose che ho sempre
posseduto naturalmente. Per queste due
componenti soprattutto per lo spirito di libertà
ho pagato spesso e volentieri il giudizio
gratuito delle altre persone, quindi no, non vai
lontano dalla realtà del film. Nella danza ho
sempre avuto costanza e voglia di arrivare.
Nel film, il padre di Billy si oppone alla
vocazione di ballerino del figlio, poi lo
sostiene e ne diventa fiero: è successo anche
con te, con i tuoi?
A dire il vero ho avuto sempre la fortuna di
avere due genitori che non hanno mai ostacolato
nessuna delle mie scelte nella vita. Certo,
possono ogni tanto non essere d’accordo con
tutto quello che faccio, ma non si sono mai
permessi di negarmi nulla. Credo che questa sia
una cosa molto importante per un ragazzo,
soprattutto per chi vuole avvicinarsi al mondo
della danza. Nella nostra cittadina ci sono
troppi pregiudizi, quindi pochi ragazzi decidono
di intraprendere questo tipo di percorso.
Quali
sono le occasioni che hai colto, quelle che
avresti voluto cogliere, quelle che ti sono
passate davanti e le hai fatte scivolare via?
Come dicevamo prima ho avuto sempre molta
determinazione nella danza ma anche nella vita,
quindi ho colto quello che dovevo cogliere, ho
colto quelle che mi sono passate davanti e ho
fatto scivolare via quello che non mi convinceva
o che non corrispondeva al mio modo di essere.
Chi è in realtà il tuo “mito” della danza?
Bella domanda. Ci sono veramente tantissimi
grandi che adoro,quindi rimane veramente
difficile poter dare un nome rispetto all’
altro; preferisco dirti che attualmente il
coreografo che ispira di più il mio modo di
concepire la danza è Jiri Kyliàn direttore
artistico del Nederlands Dans Theatre. Ho in
programma di andare a studiare la settimana dopo
Pasqua con lui vicino Amsterdam.
Quanto è difficile farsi strada nel settore, e
perché?
Il settore è pieno di tante persone attualmente
che hanno bisogno di lavorare. Purtroppo molti
scendono a compromessi, piuttosto che far
rispettare la propria dignità morale e
caratteriale o semplicemente il proprio
pensiero. Io credo che per farsi strada
bisognerebbe trovarsi al posto giusto e al
momento giusto. Con questo non voglio dire che
gli asini piovono dal cielo, ma semplicemente
che oltre la bravura, le doti artistiche, uno
deve avere anche un pizzico di fortuna. Questa
crisi sta distruggendo qualsiasi tipo di
attività anche quello dell’ arte; ci sono pochi
finanziamenti e il lavoro purtroppo diminuisce
per tutti. Poi ci sono i classici raccomandati,
chi lavora per conoscenze, insomma credo che
queste cose facciano parte un po’ di tutto
quello che accade in tutti i lavori.
Tu
sei arso dal sacro fuoco dell’arte, sei persino
diplomato al Liceo Artistico. Cosa volevi fare
da grande? Dopo, cosa è successo?
Mi mandi in crisi con questa domanda. Allora, il
mio desiderio finite le superiori era quello di
proseguire con l’arte, avevo scelto l’ accademia
di Brera, perché secondo me, otto anni fa era
una delle più formative. Purtroppo (ma adesso
posso dire anche per fortuna), ho avuto una
serie di problematiche che hanno impedito il mio
trasferimento per poter effettuare questo tipo
di studi. Ho iniziato scienze del turismo a
Giulianova, ma dentro sentivo il nulla, perché
non avevo più quel mondo parallelo di cui ti
parlavo prima. Da li, a diciannove anni, ho
preso un po’ per scherzo inizialmente a seguire
un corso di danza da Mara Recinelli, che
ringrazio con tutto il cuore. Da quel momento in
poi sono rinato, ho dato l’anima per la danza.
Ho lasciato l’ università con tutti gli esami
del primo anno fatti e con una media altissima
per buttarmi in quella che adesso mi sta
ripagando di tutti i miei sacrifici. Sono felice
della mia scelta e amo quello che faccio.
Cosa non concede Giulianova per valorizzare in
pieno i suoi talenti?
Giulianova purtroppo non dà tante possibilità se
parliamo di danza. Basti pensare al fatto che
non abbiamo neanche un teatro all’
interno del nostro paese. Ma come si può non
avere un luogo dove poter ospitare delle
compagnie di danza, di attori ecc non è
proponibile. Inoltre se qualcuno ha un progetto
da esporre al comune, il comune ti impone di
proporre progetti a costi relativi o addirittura
nulli, questa è un'assurdità; un'assurdità
perché non avendo un minimo di spese non si
realizzano progetti di qualità e poi in secondo
luogo si rischia di cadere nel banale proponendo
sempre le stesse cose. Non se ne può più di
vedere realizzate cose che riguardano poco i
giovani. Giulianova non è fatta solo di persone
adulte e i giovani vanno ascoltati. Ecco il
perché tutti ad una certa età scappano il più
velocemente possibile. Anch’ io sono
stato costretto a fare ciò. Quindi tornando
alla domanda credo che Giulianova per
valorizzare in pieno i suoi talenti deve aprire
la sua “mentalità”.
Ti sei posto un traguardo?
Si. Il mio obbiettivo è di formare un giorno una
compagnia teatrale di danza contemporanea, da
portare in tutti i teatri d’ Italia. Per
adesso, ho formato una piccola compagnia
chiamata “Lotus Ballet”.
Quale pegno saresti disposto a pagare per
raggiungerlo?
Nessuno.
I tuoi progetti immediati e futuri?
Per adesso il mio obbiettivo primario è la
scuola che sto aprendo a Fabriano, partirà con
i suoi corsi a settembre. Nell’ aria ci sono
delle collaborazioni importanti a Roma ad aprile
ma preferisco per adesso non dire nulla. |