Sandro
Galantini: «La fortuna aiuta gli audaci»
New
York,
9.8.2012
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Sandro Galantini, 48 anni,
Gemelli con ascendente Scorpione, già direttore
di biblioteca, è attualmente coordinatore dello
Staff del sindaco di Giulianova Francesco
Mastromauro. Laureato in Giurisprudenza
all'Università di Urbino, si è poi specializzato
alla Scuola di applicazione forense
dell'Università degli Studi di Teramo. Iscritto
all'Ordine dei Giornalisti dal 1994, è direttore
responsabile del quadrimestrale di letteratura
“Lìnfera” di Roma. Ha all'attivo oltre 50
pubblicazioni scientifiche. Recentissimo il
libro ”Il Kursaal: la vedetta elegante di
Giulianova punto focale della vita mondana e
dell’epicureismo vacanziero, ricco di magnifiche
memorie”. Galantini parla chiaro e scrive
chiaro. Astuto ed arguto, con una miscela
esplosiva di estro e calcolo, impulsività e
scetticismo, pesa le parole, misura i gesti.
Ecco come Sandro ha risposto alle nostre
domande.
La tua più irresistibile
passione?
Oltre Bacco, tabacco e Venere,
sicuramente la lettura, la ricerca e i viaggi.
Ma con il lavoro che faccio, ho sempre meno
tempo da dedicare a ciò che mi piace.
Il giornalismo ha tante
regole. Quali più raccomandi ai
giovani aspiranti?
La verifica dei fatti prima di
riportarli. L'approssimazione degli altri non è
per il giornalista un'attenuante. Naturalmente
non siamo magistrati, quindi la verifica deve
essere effettuata nei limiti del possibile.
C’è successo senza l’audacia?
La risposta l'avevano già data
gli antichi con un celebre motto: “Fortuna
audentes iuvat”, cioè la fortuna aiuta gli
audaci. Senza audacia il successo può anche
arrivare, ma occorre una gran fortuna. Con
l'audacia almeno il successo te lo sei meritato.
Hai sempre scritto quel che hai
voluto?
Non sempre. Scrivere ciò che si
vuole è un lusso che non ci si può sempre
permettere.
Sei superstizioso?
Non lo sono, forse per pigrizia.
In proposito mi piace ricordare cosa ne diceva
Deniiderot: “la superstizione immagina le cose
più stravaganti e grossolane, piuttosto che
restare a riposo”.
Quindi cerco di evitare
stravaganze e grossolanità. E poiché amo il
riposo...
I tuoi ideali?
Tutti quelli oggi caduti in
desuetudine. La vita se non è alimentata dalla
fiamma dell'Ideale, diceva lo scrittore e
giornalista napoletano Libero Bovio, è una
volgare partita d'introito e di esito.
E’ vero che ti darai alla
politica?
Si, come è vero che mi darò
all'ippica. Scherzi a parte, sinora, nonostante
ripetuti e pressanti inviti, sia da destra che
da sinistra, non ho sentito il bisogno di
candidarmi. Però mai dire mai....
La disoccupazione è riducibile?
La disoccupazione è una patologia
sempre esistita e quindi può essere contenuta
ma, ahimè, non debellata. Certo, come
giustamente aveva affermato l'economista
Milton Friedman, se si paga la
gente che non lavora e la si tassa quando
lavora, non ci si può poi sorprendere se si
produce disoccupazione.
Galantini con il sindaco Mastromauro e una
rappresentanza della Polizia di Stato
L’Italia funziona più grazie alle
leggi o alla trasgressione
delle medesime?
L'Italia, che amo moltissimo, è
un Paese che purtroppo ha una produzione
legislativa ipertrofica. Per alcuni è colpa
degli avvocati, che abilmente cercano, e molto
spesso trovano, gli anelli deboli delle
previsioni normative e riescono quindi ad
aggirare gli ostacoli, spingendo quindi il
legislatore ad intervenire. Per altri è colpa
semplicemente dello scarso senso civico degli
italiani, molto inclini ai diritti e pochissimo
ai doveri, per cui molti obblighi o divieti
persino elementari che dovrebbe fare parte della
nostra educazione, debbono invece essere
consacrati in norme e precetti di legge. Ora, si
dovesse rispettare ogni norma, si bloccherebbe
tutto. E quindi, paradossalmente, alcune cose
non funzionerebbero senza trasgredire qualche
norma. Lo “sciopero bianco”, consistente
nell'applicazione rigida e burocratica delle
regole, ne è l'esempio concreto.
Cosa pensi delle femministe?
Mi sono del tutto indifferenti.
Credi ai miracoli?
Si, senz'altro. La vita è già un
miracolo. E d'altronde non dimentichiamo che il
termine viene dal latino “miraculum”,
derivazione dal verbo “mirari”, nel significato
di meravigliarsi. Ed io, per fortuna, non ho mai
smesso di meravigliarmi.
Cosa più ti mette di buonumore?”
Svegliarmi la mattina e sentire
l'odore buono della campagna, vedere il cielo
azzurro e incontrare la mole possente del Gran
Sasso. Mi basta questo.
Costa caro il successo?
Io non ce l'ho, e quindi posso
solo far ricorso all'intuizione. Penso che il
successo sia come una somma consegnata da un
usuraio con un tasso d'interesse altissimo:
quasi sempre non si riesce neppure a pagare gli
interessi. Ne vale la pena?
Che avresti voluto fare che
non hai fatto?
Avrei voluto fare il funzionario
di Polizia, seguendo le orme paterne ed una
tradizione familiare consolidata. Non ci sono
riuscito. Peccato. Magari sarei stato un bravo
commissario.
Il piatto preferito?
I cannelloni, seguiti a ruota dai
maccheroni “con le ceppe”, onore e vanto della
Civitella del Tronto di mia nonna Ines, che me
li fece apprezzare, e dai maccheroni alla
mugnaia, altre grande specialità dell'Abruzzo
Teramano, in particolare della Val Fino.
Naturalmente da accompagnare con un buon
Montepulciano nostro, denso e vigoroso, quindi
non meno di 14 gradi.
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