Giulianova,
21.8.2012 -
Con la proiezione della commedia inglese
Marigold Hotel
di John Madden, si conclude domani sera,
Mercoledì 22 Agosto, la rassegna di Cinema
all'aperto nel calendario di Giulia Eventi
Estate 2012, a cura dell'Agenzia Ideasuoni.
L'appuntamento alle 21, nella Piazza del Comune,
ingresso libero.
LA SCHEDA DEL FILM
Titolo originale: |
Marigold Hotel |
Nazione: |
Regno Unito |
Anno:
|
2012 |
Genere:
|
Commedia |
Durata: |
123' |
Regia: |
John Madden |
Cast: |
Judi Dench, Maggie Smith Bill Nighy,
Penelope Wilton, Dev Patel, Tom
Wilkinson, Celia Imrie, Ramona Marquez,
Ronald Pickup |
TRAMA: L'Hotel Marigold, dovrebbe essere la
proposta indiana per i più eleganti pensionati
del Regno Unito - un luogo dove trascorrere gli
anni d'oro in una struttura lussuosa - fino a
quando sette ospiti animati da un grande
desiderio di cambiamento si trovano all'entrata
di questo resort non ancora ultimato. Si tratta
di: Evelyn (Judi Dench), una vedova sul
lastrico, Graham (Tom Wilkinson) il disincantato
Giudice dell'Alta Corte, Douglas e Jean (Bill
Nighy e Penelope Wilton) una coppia litigiosa,
Norman (Ronald Pickup) e Madge (Celia Imrie) in
eterna ricerca d'amore, e Muriel (Maggie Smith)
che intende sottoporsi ad un intervento all'anca
e lasciare subito dopo l'India. Tutti si trovano
in balìa delle stravaganze del giovane ed
ingenuo Sonny Kapoor (Dev Patel), proprietario
dell'hotel ereditato da suo padre, elegante, ma
decadente nella speranza di trasformarlo in un
hotel di lusso. Sino a quel momento c'è stato
solo caos, ma se a Sonny mancano le risorse, di
certo non manca l'entusiasmo. I nuovi ospiti
rimangono sbalorditi nello scoprire che i lavori
di ristrutturazione dell'edificio sono in fase
di stallo e che servizi come l'acqua,
l'elettricità e il telefono sono a dir poco
difettosi. Sono tutti allo stesso modo
disorientati da un'India ricca di contrasti,
allo stesso tempo inebriante e spaventosa,
tradizionale e moderna, meravigliosa ma strana.
All'inizio l'etereogeneo gruppo sembra incerto
riguardo al futuro, ma quando inizieranno a fare
nuovi incontri scoprendo cose inaspettate,
decideranno di lasciarsi il passato alle spalle.
Cominciamo dalla fine. Nessuna levata di scudi,
perché non parlerò della trama o dell'epilogo.
Ma di ciò che conclusi i titoli di coda rimane
nell'anima e nello sguardo dopo la visione di
Margold Hotel firmato da John Madden (Shakespeare
in Love, Proof, Il debito),
tratto dal romanzo 'These foolish things' di
Deborah Moggach. Ebbene potrebbe facilmente
addensarsi, nelle due ore di durata del film,
una patina leggera sulla vista. Una lente a
contatto che avvolge lo sguardo, e anziché
aiutarci a mettere bene a fuoco ci costringe ad
uno sforzo in più per andare avanti. Per
definire i contorni e capire. Una lente su cui è
cesellato un colonialismo dell'immaginario che
avvolge il nostro sguardo. La storia di questi
ultra sessantenni della middle class inglese
rovinati dalla crisi economica o dai passi falsi
della vita, Viaggiatori disperati che decidono
di cambiare aria e di provare a ricominciare
nella caotica e intraprendente India, Jiapur per
la precisione. Un Paese oggi assai lontano dai
colori del 'vecchio' Kipling. Ma molto più
aderente alla fabbrica dei sogni di Bollywood.
Ma come noi, e questa è la vera sorpresa del
film, anche i viaggiatori al loro arrivo non
'vedono' bene, o meglio credono di vedere il
meraviglioso Marigold Hotel, ma la realtà è ben
diversa. La sopresa confezionata come una scena
'cult' del nostrano Natale in India
è che la struttura ha più di qualche
problema. Anche se il proprietario Sonny (Dev
Patel, The Millionaire) fa di tutto per
non perdere i soli ospiti del suo albergo,
altrimenti l'antica dimora dei suoi avi chiuderà
i battenti. Il crepuscolo dell'Europa è
facilmente incantato dal suonatore indiano.
Il colonialismo dello sguardo è proprio questo
falso incanto. Seppur girato con una certa
sincerità da racconto corale, il film congegnato
da Madden pretende di inscatolare i sogni e di
scambiarne i destinatari. Così che Sonny e la
sua fidanzata vivano come contrappunto la più
classica delle tragedie d'amore shakesperiane
(tema molto caro al regista). Infatti mentre gli
arzilli vecchietti combattono con depressioni,
ansie, ricordi di fantasmi del passato e
problemi sessuali, vagando (appunto) senza metà
tra mercati e templi sacri, in un limbo da
clandestini del Terzo millennio, la coppia
dell'India moderna ed emancipata (europeizzata)
deve invece vedersela con l'atavica tragedia
inglese. Le rispettive famiglie che da subito
mettono i bastoni tra le ruote ai giovani
innamorati.
Rimane il palcoscenico sotto il tetto del
Marigold Hotel dove prendono forma le brevi
partiture che danno spazio alla bravura del cast
nel contraporre i sogni di rinnovata gioventù
con le inevitabili cicatrici della realtà. Judi
Dench, Tom Wilkinson, Bill Nighy e Penelope
Wilton, Ronald Pickup, Celia Imrie e
un'infaticabile Maggie Smith. Un disastroso e
senile ritratto della società anglosassone
sopravvissuta, ma fatta anche a pezzi, agli anni
delle Thatcher, all'euforia del mondo digitale e
al supremo elisir del 'pillola blu', ora
assetata della fonte della giovinezza (e della
saggezza) dell'ex colonia. "Alla fine si
sistemerà tutto - ripete Sonny - perciò, se non
tutto è sistemato, significa che non è ancora
arrivata la fine". Sembra l'epitaffio del
vecchio Continente. Ma dov'è il nostro Marigold
Hotel? (Francesco Maggi, Sentieriselvaggi.it)
PIAZZA DEL COMUNE ORE 21.00
PROGRAMMA
-
Mercoledì 11 luglio QUASI AMICI
-
Mercoledì 18 luglio L’INDUSTRIALE
-
Mercoledì 25 luglio E ORA DOVE ANDIAMO?
-
Mercoledì
01 agosto LE NEVI DEL KILIMANGIARO
-
Mercoledì 08 agosto TERRAFERMA
-
Mercoledì 22 agosto MARIGOLD HOTEL |