Giulianova,
20.4.2012 -
“La mazzata è arrivata alle ore
14 di oggi. Il Governo
ha eliminato il fondi di
partecipazione IVA e ha
tagliato ulteriormente i
trasferimenti. In totale
ci ha tolto
2.585.063 euro,
mentre pretende dai
nostri cittadini
prelievi per
12-13 milioni di euro solo per l'IMU”.
Il sindaco
Francesco Mastromauro
è più che allarmato per
le misure adottate dal
Governo nei confronti
dei comuni italiani e,
nello specifico, di
Giulianova. “Proprio
oggi, nella mattinata,
la Giunta ha approvato
il bilancio consuntivo
per il 2011. E non è
stato facile
considerando che
rispetto al 2010 abbiamo
avuto tagli da Governo e
Regione per complessivi
5.224.000 euro.
Dunque oltre 5 milioni
in meno, senza contare
le spese affrontate e
mai rimborsate per
l'alluvione di marzo
2011 e per l'eccezionale
nevicata dello scorso
febbraio, che però,
facendo veramente i
salti mortali, non sono
pesati sui miei
concittadini, in quanto
non abbiamo aumentato le
tasse mantenendo
inalterato il livello
dei servizi alla
collettività. Ma ora
siamo al collasso. E con
noi
– dice il sindaco -
lo sono tutti i comuni
italiani. Il Governo ci
sta vampirizzando,
quando ormai non c'è più
sangue”.
“Non si può più andare avanti.
Non me la sento proprio
di fare il burattino di
Monti”, fa eco
l'assessore al Bilancio
Fabio Ruffini.
“I cittadini non sono
e non possono essere
polli da spennare.
Questi sono sacrifici
che ci stanno portando
sul lastrico. E non
serve, ne servirà, il
taglio, che pure abbiamo
fatto sulla spesa
corrente del Comune di
quasi 1 milione e mezzo
di euro. Tutti i nostri
sforzi sono stati
vanificati dal Governo
in 5 minuti”.
“I sindaci devono mobilitarsi
senza indugio”, dice
il sindaco Mastromauro.
“Propongo ai colleghi
sindaci di restituire le
fasce perché così
vengono uccisi gli Enti
locali. E non escludo
iniziative ben più
clamorose, coinvolgendo
i colleghi di tutta
Italia. Non
possono essere i Comuni,
già stremati, a pagare
il peso di una crisi che
ha già ampiamente
martirizzato le famiglie
e le imprese. Lo voglio
dire chiaro e tondo: se
la situazione prima era
difficile, ora è
drammatica”.
|