GIULIANOVA, 10.9.2013
-
"Ai primi del mese di marzo del 1946,
abbandonai sogni, vanità e speranze che stavo
costruendo nel mio lido natìo. Ero diretto, a
bordo del Saturnia, verso il nuovo Continente
che col tempo, mi avrebbe costruito un futuro
carico di sorprese, novità, e la realizzazione
di quel sogno accarezzato sin da ragazzo: vedere
il grande ovale di Indianapolis". Con queste
parole si apre l'ultima fatica del giornalista
Lino
Manocchia edita da Artemia Edizioni e intitolata
"Lino e il
microfono", in uscita il
prossimo
24 ottobre
con presentazione presso la
Sala Buozzi
di
Giulianova. Non solo un testo,
ma una vera e propria raccolta di avventure,
esperienze, ricordi e soprattutto interviste del
grande giornalista che, partito con poche
certezze dalla sua Giulianova, è approdato fin
oltreoceano, dove ha avuto l'onere e l'onore di
intervistare i più grandi personaggi mai
esistiti. Il racconto diretto di un vissuto
pieno ed entusiasmante di chi, nella vita, non
si è certo risparmiato. Un escursus di ricordi
rimasti indelebili nella memoria ancora vivida
di un uomo che della sua curiosità ha fatto il
proprio mestiere e che passa attraverso la
rievocazione della Giulianova dell'epoca, non
così diversa da quella attuale, con le sere
d'estate al Kursaal e la Festa della Madonna
dello Splendore al sottofondo delle bande
musicali, fino agli incontri della domenica
calcistica con giocatori del calibro di Taffoni,
Paolini, Poliandri e tanti altri. Poi il ricordo
della guerra, l'incontro con il Duce, quindi la
partenza per gli Stati Uniti. A chi gli chiede
com'è stato l'impatto con il Nuovo Mondo,
Manocchia risponde: "E' una terra sconfinata,
avvincente, aperta a chi ha la volontà di
lavorare e migliorare". E a lui,
instancabile stacanovista, questa volontà non è
mai mancata, così come la passione per la
propria professione trasmessagli dal padre,
l'illustre giornalista e scrittore Francesco
Manocchia. L'America, come lui stesso scrive, lo
ingoiò letteralmente: le esperienze alla Rai, i
giornali, programmi televisivi e radiofonici.
Tramite la Voce dell'America intervistò ben
cinque Presidenti degli Stati Uniti, senza
dimenticare le star di Hollywood con le quali
ebbe il privilegio e il merito di colloquiare:
l'indimenticabile Marylin, Paul Newman, Dean
Martin, Frank Sinatra e tanti tanti altri. Fino
ad arrivare ad essere il più giovane reporter
inviato dalla Rai al 50° anniversario dell'Oscar
Haward di Hollywood. "E' un uomo poliedrico
dai mille interessi, le sue passioni, la penna,
le auto, i motori di cui è esperto ed
appassionato, le auto da corsa, un'intervista
che gli concesse il grande Tazio Nuvolari prima
di un'importante edizione della Coppa Acerbo a
Pescara, tutto appartiene a Lino", dice di
lui il grande amico di sempre Ruggero Orlando in
un'intervista. Una produzione dall'indubbio
valore storico, giornalistico e culturale che
ripercorre un'epoca e arriva fino ai giorni
nostri.
da Artemia Edizioni |