GIULIANOVA,
30.7.2013
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Il prossimo 4
agosto al Kursaal di Giulianova Lido,
a partire dalle ore 21, in occasione del centenario
della nascita di Venanzo Crocetti,
Francesco Tentarelli, Soprintendente ai Beni
Librari e Biblioteche d’Abruzzo, e Sirio
Maria Pomante ripercorreranno le vicende
biografiche ed artistiche dello scultore di fama
internazionale originario di Giulianova e
spentosi a Roma il 3 febbraio del 2003.
L'iniziativa,
voluta dall'Amministrazione comunale, si
colloca nel prosieguo del processo di
riavvicinamento all’artista e di condivisione
della sua poetica nonché nell’ottica di una
maggiore valorizzazione dei concittadini
illustri.
Nonostante sia
stato talvolta ingiustamente trascurato dalla
critica e dalla storia dell’arte, anche per
colpa del suo difficile carattere, Crocetti va
necessariamente riconsiderato e storicizzato
come scultore rigoroso, coerente nel linguaggio
artistico e nel suo vissuto quasi incorniciato
dalla più completa solitudine e distacco dal
mondo. Trasferitosi a Roma poco più che
adolescente, negli anni 1961-66 vince il
concorso per la realizzazione della Porta dei
Sacramenti per San Pietro in Vaticano e tra
il 1960 e il 1969 esegue il Monumento ai
caduti per la città di Teramo dove è già
in nuce l’efebico Cavaliere della pace
che nel periodo 1986-89 sarà esposto nelle
principali metropoli mondiali. Sacro e profano
coesistono nello scultore con la medesima
tensione etica. Storia, idealità e realtà
costituiscono la struttura portante del suo fare
calibrato nel perfetto equilibrio di ethos
e pathos.
Quello che più
colpisce in Crocetti è la sua straordinaria
capacità di individuare uno stile da subito, una
cifra tale da renderlo immediatamente
riconoscibile.
Tali elementi lo
collocano nelle immediate vicinanze dei grandi
scultori del Novecento quali Manzù, Marini e
Martini. Nei confronti del primo per
l’intuizione e lo svolgimento formale, del
secondo per la riumanizzazione antiretorica
degli animali ed infine del terzo per il grande
recupero della tecnica fittile: significativo
ritorno alla grande scultura etrusca. |