GIULIANOVA,
3.4.2013 -
Venerdì 5 aprile, alle ore
21.30, a
Giulianova, presso il
Circolo Virtuoso Il Nome della Rosa,
sarà ospite
Valerio Bianchini,
allenatore di basket (qualifica molto riduttiva)
e mito della pallacanestro italiana ed europea,
avendo vinto lo
Scudetto
a
Cantù,
Roma
e
Pesaro, la
Coppa Intercontinentale
a
Roma,
la
Coppa Campioni
a
Cantù
e
Roma, la
Coppa delle Coppe
a
Cantù,
la
Coppa Italia
a
Bologna.
Un vero e proprio campione, che si racconterà e
parlerà di pallacanestro, intervistato dal
giornalista e scrittore Luca Maggitti.
VALERIO BIANCHINI
Profilo Biografico
Valerio Bianchini, il Vate per
il basket, nasce nel 1943, da Angelo e Bice. Il
padre è in guerra quando Valerio vede la luce a
Torre Pallavicina (BG), dove sua madre, sfollata
da Milano, ha riparato tornando a casa dei
propri genitori.
Nel dopoguerra, trascorre l’infanzia a Milano,
dove studia e consegue la maturità scientifica.
Ben presto la passione per la palla a spicchi si
impadronisce del giovane Valerio, che frequenta
il corso da allenatore sotto la guida del suo
primo maestro, Arnaldo Taurisano, che lo chiama
al Centro Addestramento Pallacanestro di Milano.
In quegli anni Bianchini inizia anche a scrivere
di basket, sotto la guida di Aldo Giordani,
nella pagina del Guerin Sportivo che il
Direttore, Gianni Brera, riserva alla
pallacanestro. Sono con lui giornalisti come
Oscar Eleni e Marino Bartoletti.
Il suo primo stipendio da coach arriva allenando
una squadra femminile, a Villasanta, nel
monzese. E’ il 1966, anno memorabile per il
basket, perché la FIP del giovane ed innovativo
presidente Coccia apre ai giocatori americani
(anche grazie a
Giovanni Giunco), in Italia
sbarca l’allenatore italo-americano Lou
Carnesecca per un memorabile clinic e a Milano
va a giocare, come straniero di Coppa, Bill
Bradley, che porta in Italia il “pick and roll”
e lo spiega al suo allenatore Rubini.
Dopo Taurisano, Bianchini sceglie di seguire un
altro intellettuale prestato alla pallacanestro,
Dido Guerrieri, che lo porta a Vigevano, in
serie B (allora la seconda lega italiana) in
qualità di assistente.
La stagione successiva Guerrieri va a Milano
insieme a Gamba come assistente di Rubini e
Bianchini, ascoltando i consigli di Taurisano,
allora assistente di Stankovic a Cantù, va a
Bergamo, nelle minori, ad allenare i giovani che
Cantù mandava a farsi le ossa.
Dopo l’esperienza orobica, Bianchini va a Vigna
di Valle, dove allena le Forze Armate e,
soprattutto, scopre il Sud e le piazze del
basket del mezzogiorno. Dopo la parentesi con le
stellette, Taurisano, diventato capo allenatore
a Cantù, lo chiama a fare l’assistente nella
squadra di Marzorati, Della Fiori e Recalcati.
Dopo l’assistentato, Bianchini diventa Capo
Allenatore a Cantù, dove nel 1980/1981 vince
Scudetto e Coppa delle Coppe. Nel 1981/1982,
sempre a Cantù, vince la Coppa dei Campioni.
Il momento magico continua a Roma, dove
Bianchini si trasferisce vincendo lo Scudetto
nella stagione 1982/1983 e la Coppa dei Campioni
e
la Coppa Intercontinentale nel
1983/1984.
Dopo le vittorie nei club, la parentesi di due
anni in Nazionale, prima di tornare ancora ad
allenare e vincere con i club. A Pesaro, nel
1988/1989, lo Scudetto e a Bologna, sponda
Fortitudo, nel 1997/1998,
la Coppa Italia.
Valerio Bianchini, primo
allenatore in grado di vincere tre scudetti in
tre città diverse (come lui, dopo, ha fatto il
solo
Carlo Recalcati), coniugando
mirabilmente pallacanestro e filosofia, è
sposato con Marina Locchi, figlia del grande
Pino ed è padre di Tommaso, Carlotta e Camilla. |