GIULIANOVA, 3.7.2013
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A un anno di assenza dalle scene, gli attori non
professionisti della compagnia teatrale
dialettale “Giuliesi in scena” tornano a calcare
il palcoscenico con la commedia in due atti “Squol’anti”,
scritta e diretta da Marco Luciani. Dopo un
periodo di riposo, la compagnia riscopre la
voglia di stare insieme e l’amore per la
recitazione, decidendo di far ripartire il suo
percorso artistico proprio dalla commedia che
aveva lasciato in sospeso. “Abbiamo deciso di
riproporre gli “Squol’anti”, dichiara il
regista e attore Marco Luciani, “perché è
proprio con questa commedia che ci siamo
lasciati, e da qui vogliamo ripartire insieme”.
Molti i cambiamenti annunciati, a cominciare dal
cast di attori che include nuove presenze, tutte
giuliesi e appassionate di teatro. Anche la
commedia è stata rinnovata nei contenuti: nuovi
dialoghi, nuovi sketch comici e nuove esilaranti
battute intratterranno il pubblico.
L’appuntamento è per sabato 3 agosto in piazza
Buozzi, nel centro storico di Giulianova, alle
21, costo del biglietto 5 euro. “Da sempre”,
spiega il nuovo presidente Angelo Di Egidio,
“doniamo gli incassi, al netto delle spese,
in beneficenza agli enti del territorio. La
nostra è una passione che cerchiamo di
sfruttiamo per fare del bene. In questi tempi di
crisi, poi, ci sentiamo più che mai in dovere di
aiutare i meno fortunati”. Il ricavato della
serata, infatti, andrà all’A.I.S.M (Associazione
Italiana Sclerosi Multipla), ai Padri
Silvestrini benedettini del Monastero del Santo
Volto e all’Istituto Castorani. La compagnia
amatoriale “Giuliesi in scena”, nata nel 2000 da
un’idea di Marco Luciani, ha raccolto e donato,
nel corso degli anni, quasi 25 mila euro, grazie
anche alla grande partecipazione di pubblico.
Dopo aver ricevuto il primo premio al Festival
dell’ incompreso di Giulianova nel 2000, la
compagnia prova a cimentarsi, l’anno successivo,
in commedie brillanti in dialetto giuliese,
crescendo artisticamente e socialmente anno dopo
anno. Il teatro, così come inteso dai “Giuliesi
in scena”, non gratifica solo chi lo fa, ma
anche chi lo riceve. Il palcoscenico diventa
quindi una sorta specchio in cui lo spettatore
può riconoscere i propri sentimenti, le proprie
emozioni e gesti quotidiani. La vera forza della
compagnia rimane, però, la beneficenza, punto di
partenza e di arrivo. |