GIULIANOVA, 28.12.2013
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Dopo lo
spostamento subito per il forte vento dello
scorso 26 dicembre, l’Associazione Unica Stella
e la Parrocchia di San Flaviano, ripropongono
per la serata del 29 dicembre la 18^ edizione
del Presepe Vivente di Giulianova.
Personaggi e scene
Riccardo
Polidoro
(figlio di Luigi e Francesca Guerrucci),
Marchetti Nicolò (figlio di Italo e
Valentina Abbondanza), Mattia Parmigiani
(figlio di Francesco e Daniela Di Gianvittorio)
e Riccardo Franchi (figlio di Lucas e
Barbara Romani), saranno i quattro Gesù bambino
della 18° edizione del Presepe Vivente di
Giulianova. I bambini, tutti e quattro giuliesi,
si alterneranno nella culla per via del freddo
dalle 18,00 alle 22,00 durante lo svolgimento
della rappresentazione. Come tradizione, i
bambini sono tutti di famiglie giuliesi e per la
quinta volta consecutiva nati fuori dal Comune
di residenza, dopo la chiusura del punto nascita
dell’Ospedale Civile di Giulianova nel giugno
del 2008.
Per la Sacra
Famiglia. Maria sarà impersonata da
Valentina Giuliante, nata il 29 marzo 1995 a
Giulianova, residente a Giulianova lido,
studentessa del Liceo Scientifico di Giulianova,
con la passione per il disegno. Giuseppe
sarà Sergio Falà, nato a Giulianova il 15
aprile 1988, residente a Case di Trento di
Giulianova, professione tecnico con la passione
per il podismo.
Quest’anno il
numero delle scene sono 14, con ingresso da
Piazza Buozzi-scalinata del Duomo di San
Flaviano e per i residenti muniti di pass in Via
San Francesco-angolo Via Diaz. Le scene sono
così disposte: i contadini e i pastori in C.so
Garibaldi, i pescatori in via Braga, tessitrici
e lavandaie in Via San Pietro, i mercanti in
P.za Dante, i panettieri e i falegnami in Via
della Rocca, i vasai in Via Cadorna, i
pubblicani in Vicolo del Gallo, i soldati, i
sommi sacerdoti e sadducei in Via Toti, Scribi,
farisei, la stella cometa e la Natività in Via
della Rocca e uscita in Via del Popolo.
Anche
quest’anno si raggiungerà il numero di circa 200
figuranti compresi degli attori che narreranno
le scene, supportati dagli uomini del servizio
d'ordine, del gruppo della manutenzione, degli
uomini della Giulianova Patrimonio, dei genitori
dei piccoli bambini, degli abitanti del centro
storico, della Croce Rossa di Giulianova,
dell'Associazione Nazionale Carabinieri –
sezione di Giulianova, la Sezione Polizia
Penitenziaria di Giulianova, la Polizia
municipale di Giulianova, il Comune di
Giulianova e i collaboratori esterni: Antonello
Ciabattoni, Sandro Funaro, Carlo Pandoli,
Vladimiro Di Stefano, fotografo e l'addetto
stampa, Walter De Berardinis.
Il successo
della manifestazione è racchiusa nelle idee del
suo regista, il giuliese Domenico Canazza,
che ogni anno prende spunto dalla vita odierna e
dai fatti che accadono nel mondo. Fondamentale
il supporto tecnico dei responsabili di scena:
Attilio Aulozzi, Pino Cauti, Rita Chiappini,
Alfonso Ciccolone, Loriana Cicioni, Rosanna De
Matteis, Antony Di Giovannantonio, Fausto Di
Giovannantonio, Vittorio Fioretti, Danilo
Lamolinara, Giuliano Luciani, Bruno Marrancone,
Giuseppe Medori, Cristian Pelusi, Giovanni
Romani, Mauro Simionato, Paola Sorgi, Cinzia
Taddei e Giuliano Valle.
Grande lo
sforzo economico e di tempo impiegato anche per
questa edizione dai soci dell’Associazione Unica
Stella e Parrocchia di San Flaviano: Don
Domenico Panetta, Nicoletta Braca, Domenico
Canazza, Rita Chiappini, Laura Daniele, Rosanna
De Matteis, Alfonso Di Felice, Pasquale Di
Giampietro, Fausto Di Giovannantonio, Marco Di
Remigio, Claudio Di Silvestro, Angela Di
Stefano, Giuseppe Medori, Giuliano Luciani,
Gianni Rosa, Giovanni Romani, Mauro Simionato e
Cinzia Taddei.
“Quando il
Verbo di Dio si è fatto uomo, si è adattato al
modo di vivere del mondo e fu bambino, figlio
esemplare, uomo e lavoratore, ma vi ha portato
il modo di vivere della sua patria divina; e ha
voluto che gli uomini e le cose si
ricomponessero in un ordine nuovo secondo la
legge del Cielo: l’amore reciproco come si vive
nella Santissima Trinità”. ( Chiara Lubich)
La Palestina.
La gente che viveva e lavorava in Palestina.
Questo è ciò che desideriamo farvi conoscere con
il Presepe di questa XVIII edizione intitolato
”Dalla terra al Cielo”, attraverso lo sviluppo
di 14 scene. Abbiamo pensato in questo anno di
crisi per il mondo del lavoro, di focalizzare la
nostra attenzione sui lavoratori dell’anno
“zero”, in un percorso che va dalla terra al
Cielo: dalla vita della gente di Palestina di
2000 anni fa a Gesù, Figlio di Dio che nasce a
Natale proprio in questa terra. La terra di
Palestina è descritta nella Bibbia come il luogo
dove scorre latte e miele, è la nazione donata
da Dio al suo popolo. Gesù vivrà in questa terra
e vi farà, dapprima, il lavoro di falegname,
lavoro, che come dice Papa Francesco è
l’elemento fondamentale per la dignità della
persona. Nel percorso del Presepe troverete
varie figure di lavoratori; contadini, pastori,
pescatori, tessitrici, lavandaie, mercanti,
artigiani, esattori delle tasse, soldati,
religiosi, scribi e farisei. Gesù incontrerà
questa gente, guarderà i loro occhi, ascolterà
il loro grido d’aiuto, parlerà al loro cuore, in
un dialogo d’amore che arriverà fino a noi,
all’umanità di ogni tempo, luogo e condizione!
Aspettiamo tutti coloro che vorranno fare questo
viaggio lungo le vie del centro storico, giovedì
26 dicembre 2013, dalle 18.00 alle 22.00 a
Giulianova alta, con ingresso gratuito su Piazza
Buozzi.
Descrizione delle scene recitate
I CONTADINI
Nella terra di
Palestina l'agricoltura era l'attività economica
principale.
Essa segnava
il calendario e la vita religiosa: mese delle
spighe, della vendemmia, dell’aratura, della
semina.
Il lavoro era
duro … a fronte di guadagni molto modesti. I
tributi da pagare erano sempre in aumento e
questo contribuì all'impoverimento degli
agricoltori. Con l’avvento dei romani i
braccianti erano costretti a lavorare per mezzo
denaro al giorno, somma appena sufficiente a
coprire le necessità di una piccola famiglia.
L'agricoltura
era sviluppata soprattutto nella Galilea, terra
fertile, lungo la valle del Giordano e attorno a
Gerusalemme.
I prodotti
principali erano: grano, olio, frutta, ortaggi,
frumento ed orzo.
La semina, il
raccolto e l’attività agricola, sono spesso
prese ad esempio nella cultura biblica; anche
Gesù lo farà in alcune parabole, per spiegare
il messaggio d’amore di Dio per gli uomini.
I PASTORI
Nella Giudea,
dove le terre sono meno fertili, era
maggiormente sviluppato l'allevamento di
bestiame: pecore, capre, vitelli e cammelli.
Quella dei pastori si trattava della seconda
attività lavorativa più diffusa all’epoca del
Nuovo Testamento. Di notte le greggi dopo essere
state scrupolosamente contate, venivano
ricoverate in ovili comuni e guardati da
custodi, mentre i pastori riposavano. Essi
dovevano difendere il gregge da ogni forma
d’assalto.
.I pastori
erano considerati gli ultimi nella scala
sociale, proprio per questo, Gesù, volle nascere
in mezzo a loro. I pastori furono i primi
testimoni del Messia.
Quella del
Buon Pastore è una delle immagini più efficaci
della missione di Gesù.
I PESCATORI
Sulle rive del
lago di Tiberiade e sulla costa mediterranea,
prosperava l'attività della pesca. La pesca era
la massima ricchezza della Galilea, era fonte di
lavoro anche per coloro che costruivano e
riparavano barche, per chi salava ed essiccava
il pesce o per chi ne curava il trasporto. Il
pesce veniva venduto fresco o essiccato ed era
l’alimentazione principale della popolazione più
povera. I pescatori avevano una buona posizione
sociale e possedevano piccoli negozi per la
vendita. Le barche erano snelle e molto agili.
Si utilizzavano reti a strascico ma si pescava
anche con l’amo.
Il lavoro dei
pescatori era molto faticoso e pericoloso, Gesù
sceglierà proprio tra di essi i suoi primi
Apostoli e dirà loro: “Vi farò pescatori di
uomini”.
TESSITRICI E
LAVANDAIE
In Palestina
al tempo di Gesù, le donne si sposavano molto
presto, fra i dodici e i quattordici anni. Più
figli maschi mettevano al mondo e più erano
degne di considerazione in casa. Ogni giorno si
recavano al pozzo a riempire la brocca d’acqua
, filavano, tessevano , rammendavano , lavavano,
preparavano i pasti e naturalmente si prendevano
cura dei figli. Non potevano però partecipare
alla vita pubblica ne potevano avere parte
attiva al culto. Gesù con i suoi gesti opera una
rivoluzione nel modo di considerare le donne :
spiegò loro le scritture , le difese in
pubblico, a loro si rivelò il giorno della
resurrezione e per loro intercessione compì
numerosi miracoli.
I COMMERCIANTI
Il commercio
in questa terra si sviluppava soprattutto nelle
grandi città e permetteva la circolazione di
tutta la merce prodotta sia nell’agricoltura che
nell'artigianato.
Nei piccoli
villaggi invece il commercio era molto ridotto,
dato che lì vigeva il sistema del baratto. I
due maggiori centri commerciali erano: Tiberiade
nella Galilea, e Gerusalemme, nella Giudea. I
mercanti all’epoca di Gesù avevano grandi
vantaggi perché l’Impero Romano facilitava gli
spostamenti e gli scambi, soprattutto di merci
pregiate come stoffe, pietre preziose, metalli,
spezie, oli ed essenze.
Di grande
importanza era il commercio su Gerusalemme
perché legato ai pellegrinaggi e al culto presso
il tempio ma Gesù scaccerà i mercanti dal Tempio
per rispetto del luogo sacro.
GLI ARTIGIANI
L'artigianato
era particolarmente fiorente nelle piccole così
come nelle grandi città. Molti lavoratori
artigiani, erano concentrati a Gerusalemme, al
servizio della vita religiosa e delle opere di
ristrutturazione del tempio. Vi si trovavano
panettieri, falegnami, ceramisti, fabbri,
tessitori, tintori, che producevano pane,
anfore, olio, stoffe, profumi e beni di lusso.
Questi lavori in genere erano a conduzione
familiare e rappresentavano il vero motore
dell’economia insieme a quello dei mercanti.
Gli artigiani
erano spesso ex schiavi e sempre persone
abituate a un lavoro duro per cui erano
considerati con un certo disprezzo dalle classi
benestanti.
Gesù avrà
osservato tantissime volte questi lavoratori ed
essendo lui figlio di un artigiano conosceva il
valore e la fatica del lavoro e lo prenderà a
modello per le sue parabole finalizzate ad un
insegnamento di vita secondo la Volontà di Dio.
GLI ESATTORI
DELLE TASSE (PUBBLICANI)
Tutta
l'attività commerciale era soggetta ad un
sistema di imposte fiscali, che procurava a Roma
grandissimi guadagni.
In Palestina,
come nelle altre province romane, le principali
tasse pagate erano: il tributo, l'annona e il
pedaggio.
A svolgere
questo servizio erano I pubblicani, esattori
delle tasse che cercavano di trarre il maggiore
profitto dalla loro posizione e per questo erano
odiati dal popolo.
Le tasse
pagate servivano a mantenere la vita dissoluta
dell'aristocrazia romana, i suoi funzionari e le
spese dell'esercito di occupazione.
Il popolo
aveva appena il necessario per sopravvivere e la
miseria aumentava sempre più.
Gesù
incontrerà spesso i pubblicani, Matteo, un
esattore delle tasse lo chiamò come apostolo,
Zaccheo divenne un suo seguace.
I SOLDATI
La Siria era
una provincia imperiale posta sotto il dominio
romano ed era presidiata da forze militari
locali ausiliarie . Le truppe a disposizione del
prefetto consistevano in circa 3.OOO soldati,
suddivisi in cinque coorti e un’ala di
cavalleria.
I soldati
romani svolgevano varie mansioni oltre al
servizio specificatamente militare.
Pattugliavano le strade quando c’era pericolo di
disordini ; per questo un loro reparto sostava
sempre a Gerusalemme ed era rinforzato
notevolmente durante le festività ebraiche ,
allorché grandi masse di gente riempivano la
città. Montavano la guardia ai prigionieri e li
scortavano quando erano trasferiti. Erano sempre
presenti alle esecuzioni di criminali per
prevenire eventuali tentativi di liberazione e
per eseguire la sentenza. Anche Gesù sarà
vittima nella sua ultima notte di Gerusalemme
del lavoro dei soldati romani e li guarderà
negli occhi fino all'ultimo respiro. Sotto la
croce sarà proprio un centurione romano a
riconoscere la natura divina di Gesù: ”Costui
era veramente il figlio di Dio”.
SOMMI
SACERDOTI E SADDUCEI
Il tempio era
il centro di Israele.
Era nel tempio
che tutti i giudei dovevano riunirsi per prestar
culto a Dio. Nel tempio abitava il Dio unico,
santo, separato dall'umanità, perfetto. Per loro
natura gli esseri umani e le cose erano impure,
profane, imperfette. L'unica maniera per
purificarsi era avvicinarsi a Dio. I sacerdoti
nella società giudaica erano i più vicini a Dio
e perciò spettava a loro decidere su ciò che era
puro o impuro ed anche stabilire ciò che si
doveva fare per purificarsi. Questa autorità dei
sacerdoti sul popolo legittimava e rafforzava il
ruolo centralizzatore del tempio.
Per questo
all'epoca di Gesù il tempio possedeva immense
ricchezze, il cosiddetto tesoro.
Nel Tempio si
trovavano diverse figure:
Il sinedrio un
gran consiglio composto da settanta membri, il
Sommo sacerdote figura sacra, capo politico,
oltre che religioso, della nazione e i Sadducei
che erano membri dell'aristocrazia sacerdotale e
laica.
Gesù
frequenterà spesso il tempio e ne preannuncerà
la distruzione.
SCRIBI E
FARISEI
Ed ecco la
Sinagoga, luogo in cui gli Scribi si dedicavano
all'insegnamento della Bibbia. Esperti in
teologia e diritto costituivano gli
intellettuali del tempo. Appartenevano per lo
più alla fazione dei farisei, esercitando una
forte influenza spirituale sul popolo. I farisei
rappresentavano la maggioranza dei devoti della
legge che, sotto la direzione degli scribi, si
proponevano di applicare le pratiche religiose
fin nei minimi particolari della vita. Essi
aspettavano un messia politico spirituale per
conquistare la libertà di Israele. Erano molto
apprezzati e rispettati dal popolo, che li
ascoltava e li seguiva con ammirazione.
Gesù
dialogherà spesso con scribi e farisei e spesso
li richiamerà perché vivevano senza amore la
Legge di Dio.
SOTTO LA
STELLA
Il vostro
viaggio in Palestina è giunto qui sotto una
stella.
Avete
incontrato la gente che viveva e lavorava in
questa terra: contadini, pastori, pescatori,
artigiani, tessitrici, lavandaie, mercanti,
esattori delle tasse, soldati, religiosi, scribi
e farisei. Percorso che si è snodato dalla terra
al Cielo: dalla vita della gente di Palestina di
2000 anni fa a Gesù, Figlio di Dio che nasce in
questa notte tra la paglia e il fieno. Gesù
vivrà in questa terra e vi farà, dapprima, il
lavoro di falegname, lavoro, che è l’elemento
fondamentale per la dignità della persona.
Gesù
incontrerà questa stessa gente, guarderà i loro
occhi, ascolterà il loro grido d’aiuto, parlerà
al loro cuore, in un dialogo d’amore che
arriverà fino a noi, all’umanità di ogni tempo,
luogo e condizione!
“Quando il
Verbo di Dio si è fatto uomo,si è adattato al
modo di vivere del mondo e fu bambino, figlio
esemplare, uomo e lavoratore, ma vi ha portato
il modo di vivere della sua patria divina;e ha
voluto che gli uomini e le cose si
ricomponessero in un ordine nuovo secondo la
legge del Cielo: l’amore reciproco come si vive
nella Santissima Trinità”. |