GIULIANOVA, 20.8.2013
-
Il sindaco Francesco Mastromauro
interviene sull'attacco sferrato dal gruppo
“Il Cittadino Governante” all'esperienza dei
Comitati di quartiere e, in particolare, al
ruolo svolto dall'associazione Demos.
“Evidentemente il
pluralismo e la democrazia partecipata, quella
reale, non devono piacere molto al consigliere
Franco Arboretti e al Cittadino
Governante. Infatti, invece di gioire per
un'esperienza unica in Abruzzo e tra le poche
nell'Italia centro-meridionale, esempio davvero
ragguardevole di partecipazione popolare
all’esercizio del potere locale, ogni occasione
è buona per rinvigorire un atteggiamento che,
dall'iniziale diffidenza, si è trasformato in
aperta ostilità. E ciò sorprende trattandosi di
una forza politica che pure si vanta di essere
portatrice di nuove istanze di partecipazione.
Il fatto è – prosegue Mastromauro -
che la realtà dei Comitati di quartiere,
evidentemente sottovalutata, si è rivelata al di
sopra delle aspettative, e contrariamente ai
loro pronostici funziona. Forse è proprio per
questo che di recente si sono registrati
attacchi all'associazione Demos e al suo
presidente Carlo
Di Marco
(nella foto a
destra, con l'assessore Forcellese),
reo di aver espresso sue
opinioni e chiarito alcuni passaggi importanti.
Ma Il Cittadino Governante deve ricordarsi che
l'associazione Demos, fondamentale per la
riuscita dell'iniziativa,
non è
costituita né da “imbonitori” né da “tutori”,
come detto dal consigliere Arboretti, bensì da
esperti che svolgono una funzione esterna di
affiancamento e facilitazione per la crescita di
esperienze di democrazia partecipativa, e che
intervengono solo quando chiamati. E’ così per
il Comune ed è così per quei Comitati e
Presidenti che ne richiedono l’intervento. Ed è
–
prosegue il sindaco - un apporto limitato
alla verbalizzazione e al controllo sulla
regolarità delle sedute; se richiesto, anche
alla diffusione di comunicati stampa
regolarmente firmati dai Presidenti. Quanto alla
colpa addebitata al prof. Di Marco, quella cioè
di esprimere pensieri ed opinioni, va ricordato
che viviamo in una Repubblica pluralista in cui
anche un pubblico funzionario, fuori
dell’esercizio delle proprie funzioni, può
esprimere liberamente e con ogni mezzo le
proprie opinioni. Si tratta, d'altronde, di una
delle manifestazioni più alte e qualificanti in
democrazia, e tutelate dalla Costituzione.
Un'ultima notazione a beneficio del consigliere
Arboretti e per amore di chiarezza: i
regolamenti comunali sono nella quasi totalità
di competenza dell'Assise Civica. I disciplinari
degli organi autonomi dal Comune, com'è il caso
degli organismi di quartiere eletti a suffragio
universale, sono invece approvati dagli stessi
organismi. In fondo, non è poi così difficile
comprenderlo”. |