GIULIANOVA,
9.9.2013 -
“Criticare
sulla scorta dell'impegno, sempre faticoso, teso
a conoscere realmente una situazione è giusto.
Farlo solo per cavalcare l'onda
dell'antipolitica è triste. Il fatto è che è
facile essere agit-prop, cioè
agitatori-propagandisti; difficile, molto più
difficile è operare concretamente per risolvere
problemi annosi e incancreniti, dovendo
rispettare tempi e procedure necessari ma che
evidentemente, senza impegno né competenze, si
mostra di ignorare”.
Il sindaco
Francesco Mastromauro esordisce così nel
rispondere alle accuse mosse dal movimento 5
Stelle di Giulianova circa la situazione del
parco “Chico Mendes”, in particolare sui due
vecchi vagoni ferroviari presenti al margine sud
dell'area e adibiti in passato a ristorante.
“Intanto
ricordo ai pentastellati, affinché la
smemoratezza non sia un comodo alibi, che il
sottoscritto ha fatto in modo che il “Chico
Mendes”, di proprietà della ASL di Teramo,
venisse dato in concessione al Comune, tornando
così alla pubblica fruizione, con apposita
convenzione da me richiesta il 14 ottobre
2010 e, dopo l'OK della ASL, finalmente
sottoscritta nel maggio 2011.
Nell'occasione dissi che tramite la convenzione
sarebbe stato possibile restituire a Giulianova,
dopo tanti anni, un'area assolutamente
strategica e gestire direttamente gli eventi
ospitati nel parco. E così è stato nel corso di
quest'estate, dopo aver provveduto a
delocalizzare il Luna Park. I concerti,
seguitissimi e molto apprezzati, tenutisi il 29
giugno per “Giugnogiovani” e poi, dal 19 al 22
luglio, per il “Giulianova Sound Festival”, sono
la prova di una promessa fatta e onorata”.
Il sindaco scende
quindi in dettaglio sulla questione dei due
vagoni ferroviari. “Qui la questione è più
complessa, ed essendo complessa non piace ai 5
Stelle, che evidentemente preferiscono gli
slogan alla fatica della conoscenza. Anche se la
questione è finita sugli organi di stampa e
quindi, essendo sufficientemente nota, non
comportava poi un grande impegno. Ma forse i
grillini nostrani si sono distratti. Ed allora
– prosegue Mastromauro - torno a ricordare, a
loro beneficio, che i due vagoni, rimasti in
abbandono per decenni, sono stati oggetto, l'11
gennaio di quest'anno, di una mia ordinanza
di rimozione, peraltro successiva ad una
specifica operazione antibivacco effettuata l'8
gennaio. L'ordinanza, come stabilisce la legge,
prevede un termine di 90 giorni per
essere eseguita da parte del destinatario. Ma a
questa prima ordinanza, ho dovuto
necessariamente far seguire, l'11 luglio
scorso, una seconda ordinanza di rimozione. Come
mai? Perché nel frattempo si è avuto, per così
dire, un colpo di scena. E' infatti accaduto
– dice il sindaco - che un creditore del
proprietario del vecchio treno abbia chiesto di
entrare in possesso dei vagoni quale
contropartita per un debito non riscosso. Con il
loro smaltimento avrebbe così potuto
soddisfarsi, in tutto o in parte, delle somme
dovute. Il legale del richiedente mi ha quindi
contattato, ed io ho dovuto attendere il 23
aprile, giorno fissato per l'udienza, per
conoscere il destino del vecchio ristorante del
“Chico Mendes”. Solo a seguito delle procedure
che hanno reso effettivo il pignoramento e
decretato l'acquisizione dei vagoni da parte del
creditore, ho potuto firmare la nuova ordinanza,
con i soliti 90 giorni di tempo assegnati per
l'adempimento. Chiaro è – conclude
Mastromauro - che le operazioni, lunghe e
complesse, di demolizione, smontaggio e
trasporto dei vecchi vagoni non potevano, né
dovevano, essere effettuate nel corso
dell'estate, considerato che tutto era stato
stabilito per i concerti. Ma, come ci ha
assicurato il legale del creditore, entro
fine anno quei vecchi vagoni saranno solo un
ricordo e, come pianificato, installeremo la
piattaforma sportiva per il basket ed il volley”. |