GIULIANOVA, 30.3.2013 -
“Si favoleggia di scoop e di documenti
nascosti. L'intenzione degli
apprendisti Savonarola, appare sin troppo
chiaro, è quella di gettare ombre e fango
sull'Amministrazione comunale. Come se noi
avessimo un ruolo attivo nel rimborso delle
somme richieste dai privati per i danni della
nevicata del febbraio 2012, o la possibilità di
sindacare nomi e cognomi di chi ha fatto la
richiesta. Cosa gravissima e non consentita
perché costituirebbe il reato di abuso
d'ufficio. Quindi è tutto assolutamente falso.
Il Comune di Giulianova, come tutti gli altri
Comuni abruzzesi, è stato invece un semplice
passacarte”.
Queste le parole
del sindaco Francesco Mastromauro in
merito alle polemiche riguardo alle richieste
per l'emergenza neve dello scorso anno.
“Nostro compito
– prosegue il sindaco - era solo quello di
provvedere ad una prima quantificazione del
danno subito, sia nel settore pubblico che
privato, senza entrare assolutamente nel merito
della veridicità e della congruenza delle
richieste. E ciò per l'eventuale attivazione,
proposta dalla Protezione Civile Nazionale, del
Fondo di solidarietà dell'Unione Europea. Tutto
il resto è una rappresentazione contorta della
realtà delle cose, chiaramente con funzione
strumentale”.
Sulla questione
interviene anche il dirigente dell'Area Tecnica
del Comune, ing. Maria Angela Mastropietro.
“I Comuni, tutti, non dovevano istruire le
pratiche relative ai danni quantificati dai
privati. Nostro obbligo era solo quello di
raccogliere e inviare i dati con le schede
riassuntive A) e B) allegate alla delibera di
Giunta n. 39 del 14 marzo 2012; schede, come è
verificabile sul nostro sito istituzionale, che
non dovevano contenere alcun nome. E poiché la
Regione Abruzzo non ci fornì la modulistica per
consentire ai privati di fare le richieste”,
dice l'ing. Mastropietro, “ci fu un accordo
tra alcuni Comuni della provincia di Teramo per
utilizzare la scheda che era servita per
l'alluvione del 2011. E' stato fatto così a
Giulianova come a Teramo e a Roseto degli
Abruzzi, dove all'epoca lavoravo come dirigente.
E se mai ci sarà un rimborso, sarà la Regione a
istruire le pratiche riguardanti i privati e ad
effettuare gli accertamenti del caso. Appare
chiaro come gli uffici comunali mai avrebbero
potuto entrare nel merito delle richieste
pervenute”.
“Tanti inutili
sospetti e un clima da caccia alle streghe,
condannando al rogo, oltre al sottoscritto,
anche il vicesindaco Filipponi e
l'assessore Forcellese, che pure tanto si
attivarono durante la fase dell'emergenza
riuscendo a contenere i disagi a tal punto da
ricevere i complimenti di Prefettura e
Protezione civile. Il tiro al piccione -
afferma in conclusione Mastromauro - è
diventato il passatempo preferito di alcuni che,
invece, dovrebbero alzare forte la loro voce per
un fatto assolutamente grave: e cioè che la
Regione Abruzzo non ha ricevuto i fondi per i
rimborsi. E quindi tutti quelli che hanno subito
danni, ad iniziare dai Comuni che hanno dovuto
anticipare somme ingenti per affrontare
l'emergenza, non riceveranno nulla”. |