GIULIANOVA, 8.4.2013
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A due anni dagli eventi
corre l’obbligo civico e
morale di tornare sulla
vicenda della rimozione,
trasporto e smaltimento
del materiale spiaggiato
a seguito delle
mareggiate del marzo
2011.
L’amministrazione
comunale di Giulianova
avanza, presso la
struttura commissariale
per l’alluvione, le
pretese economiche
rispetto alle
anticipazioni erogate
per le attività
sostenute.
Rispetto alle modalità e
ai costi sostenuti,
all’epoca dei fatti
seguirono una serie di
osservazioni documentate
da parte del
sottoscritto e dei
gruppi consiliari di
opposizione.
Molte zone d’ombra
restano ancora vive
circa le procedure
seguite per la
rimozione, la vagliatura
della sabbia, le
modalità e i luoghi
individuati per lo
smaltimento, oltre che
su la esorbitante spesa
sopportata con denaro
pubblico.
Forti anche della
ricostruzione dei
passaggi avuta dall’
Organismo Indipendente
del Comune di Giulianova,
in una dettagliata
relazione rimessa nelle
mani del sindaco
Mastromauro, come
gruppi consiliari di
opposizione, Popolo
della Libertà e
Progresso Giuliese,
al fine di fare
chiarezza nell’interesse
generale, presentammo un
esposto presso la
Procura della Repubblica
di Teramo, del quale
esito nel merito delle
questioni poste non è
dato ancora sapere.
Restano i fatti.
Da allora c’è stato un
avvicendamento politico
e tecnico in seno
all’amministrazione
comunale.
Le deleghe in materia
demaniale sono passate
dall’assessore
Filipponi in capo
all’assessore
Forcellese e
l’allora Dirigente
dell’Area Servizi alla
Collettività e
Territorio non riveste
più quel ruolo
all’interno dell’Ente
comunale.
E’ necessario rinnovare
ai cittadini alcuni
passaggi che furono
denunciati
pubblicamente:
1) l’
affidamento diretto
della gestione di
raccolta, trasporto e
smaltimento rifiuti
spiaggiati in assenza
di gara di evidenza
pubblica;
2) successivamente, per
quale ragione non è dato
sapere , si costituì
un’ATI (associazione
temporanea di impresa),
la quale in
prosecuzione, con la
ditta affidataria di
prima istanza, sempre in
assenza di gara di
evidenza pubblica,
continuò i lavori con
capacità di firma dei
documenti di trasporto (
già dal 28 di marzo 2011
come da primo
formulario), ovvero ben
prima della presunta
regolarità di
costituzione della
stessa, avvenuta in data
7 aprile 2011;
3) dai formulari
mancavano i bollettini
delle singole pesature
allegate agli stessi;
4) sempre sui formulari
la firma apposta sulla
voce proprietario o
detentore del rifiuto
risultava essere di
CA.MA. Service e non già
del comune di Giulianova
come previsto dalle
norme vigenti,
determinando così
opacità sui controlli
delle effettive quantità
di materiale portato
alla pesa;
5) le quantità di
rifiuto, non si sa bene
se portate a riciclo o
smaltimento, furono
esorbitanti, nella
ragione di 3.625
tonnellate
materiale di
indifferenziato COD.200301
e di
2.875 tonnellate di
materiale legno.
In relazione a queste
cifre, alle analisi
chimiche e alla
Circolare Regione
Abruzzo1/2011, molti
dubbi restavano e
restano sull' aspetto
della componente di
sabbia portata alla pesa
in discarica. Bene
sabbia ritenuto di
inestimabile valore
ambientale ed economico
e non a caso tutelato
dal legislatore in
materia penale.
6) la liquidazione di
tutte le fatture avvenne
in tempo record,
per un importo pari a
1.091.000 Euro
(così come risulta da
bilancio comunale), ai
quali si arrivò partendo
da un
affidamento diretto in
somma urgenza senza
espletare alcuna gara di
evidenza pubblica per un
importo di Euro 44.000.
La cifra totale spesa
risultò essere quasi
pari alla somma totale
impegnata da tutti gli
altri sei comuni della
Provincia di Teramo per
le medesime operazioni
a dispetto di imprese
che da anni debbono
essere pagate dal Comune
di Giulianova.
Il sindaco Mastromauro
continua a difendere l’
ineccepibilità delle
attività svolte,
spingendosi fino a
farsene un vanto per la
Città di Giulianova.
Da parer nostro
riteniamo che tutto ciò,
per usare un termine
tanto caro alla
sinistra, sia
inquietante.
A questi riscontri si
arrivò producendo un
meticoloso sforzo da
parte dei gruppi
consiliari di
opposizione nell’
analisi documentale,
spinti dall’
interesse del bene
comune ambientale ed
economico.
Con lo stesso spirito
siamo certi si
muoveranno tutti i
soggetti interessati
alle fasi successive,
siano questi deputati
alla ricerca della
verità giuridica, siano
questi, in qualità di
commissario delegato per
gli interventi diretti a
fronteggiare i danni
conseguenti agli
eccezionali eventi
alluvionali che hanno
colpito il territorio
della provincia di
Teramo nei giorni 1, 2 e
3 marzo 2011, erogatori
di denaro pubblico. |