GIULIANOVA, 22.7.2013 -
Il sindaco Francesco
Mastromauro
esordisce lamentando il
pochissimo tempo a
disposizione per la
disamina dell'Atto
aziendale della ASL. “Appena
72 ore, tra sabato e
domenica, per l'esame di
un atto complesso e con
ricadute importanti per
il diritto alla salute
dei cittadini sono
obiettivamente poche. E
relativamente a quanto
ebbi modo di dire circa
il mancato invio al
sottoscritto, via mail,
del documento, non era,
lo si è verificato,
frutto di polemica,
giacché anche il sindaco
di Atri non l'aveva
ricevuto”.
Riguardo invece i
contenuti del documento,
il sindaco ringrazia
intanto i consiglieri
Patrizia Pomante,
delegata alla Sanità,
Roberto Ciccocelli e
Franco Arboretti
per i loro suggerimenti
e le proposte, rilevando
come l'Atto aziendale
fosse stato inviato a
tutti i consiglieri e
gli assessori con
l'invito a far pervenire
i loro contributi. “Anche
qui era veramente poco
il tempo a loro
disposizione. Ciccocelli
mi ha fatto pervenire le
sue osservazioni nella
giornata di sabato,
Pomante alle 22.33 di
domenica ed Arboretti
alle 1,41 di stamane. Si
evince pertanto il
loro impegno e la loro
attenzione. E si tratta
di riflessioni
ponderate, da me tenute
in gran conto ma che
ritengo debbano essere
portate all'attenzione
della nostra Commissione
sanità. Però in
proposito c'è da dire,
ed è una cosa
gravissima”,
sottolinea Mastromauro,
che la Commissione
Consiliare Sanità, che
ha Massimo Maddaloni
come presidente facente
funzioni, non si è
riunita più. Vero è che
siamo al cospetto di una
grande anomalia, giacché
Maddaloni, prima di
lasciare il gruppo
consiliare per approdare
a Progresso Giuliese,
era espressione del PD,
partito che attualmente
non ha alcun
rappresentante in quella
Commissione pur essendo
la forza politica
numericamente
prevalente. Rimane
comunque il fatto che,
nonostante le penetranti
modifiche che si stanno
avendo a livello di
strutture, in particolar
modo sull'assetto del
nostro ospedale, la
Commissione continui a
dormire sonni profondi,
preda di una letargia
inaccettabile”.
Nello specifico, le
osservazioni del sindaco
all'Atto aziendale si
sono appuntate sul dato
di partenza costituito
da quanto dichiarato da
Regione e ASL di Teramo
in merito all'ospedale
di Giulianova.
“Secondo la Regione e
la ASL il nostro
nosocomio è una delle
due strutture per acuti
della provincia e la sua
vocazione è quella
traumatologica, in
ragione della sua
collocazione geografica,
assolutamente
strategica. Queste
considerazioni, peraltro
ovvie ed oggettive,
vennero ribadite dal
governatore Chiodi,
dal sub commissario
Baraldi e dal
manager Varrassi
durante il Consiglio
comunale straordinario
tenutosi nel febbraio
2012 al Kursaal di
Giulianova. Eppure si è
deciso di declassare, da
struttura complessa a
semplice, proprio
Ortopedia e
Traumatologia
perdendo, peraltro,
l’Ortopedia. Sono
infatti previste unità
complesse ad Atri, a S.
Omero e a Teramo ma non
a Giulianova, che pure
nel disegno del Governo
Regionale e Aziendale
dovrebbe avere una
vocazione di polo
traumatologico. Non si
comprende quindi il
perché del declassamento
invece del logico
rafforzamento”.
Il sindaco punta
l'indice anche sul
Dipartimento Materno
Infantile, nello
specifico Ginecologia
e Pediatria. “E
qui, sempre
relativamente a
Giulianova, rilevo la
mancanza, ancora una
volta, di una unità
operativa, sia
complessa, sia semplice
e sia dipartimentale.
Come si concilia una
tale macroscopica
assenza in relazione ad
un ospedale, il nostro,
che pure, almeno a
parole, riceve
considerazione da parte
del Governo regionale ed
aziendale, essendo uno
dei 5 nuovi ospedali da
realizzare in Abruzzo e
uno dei 2 per acuti
della provincia di
Teramo?”.
Declassamento anche per
il Laboratorio
analisi e per il
Ser.T., “nonostante
il Servizio, istituito
nel 1991”,
continua il sindaco, “abbia
un enorme bacino
d'utenza, secondo solo a
quello di Pescara”.
Un piccolo “giallo”
ha riguardato invece la
scomparsa della Dialisi.
“Quando ho
riscontrato sul
documento la sua
assenza, ho subito
chiesto spiegazioni. Mi
è stato detto che si
trattava di una mera
omissione materiale. E
siamo alla seconda
volta. Si verificò la
stessa cosa per
Psichiatria, e solo dopo
la mia presa di
posizione dell'8
febbraio 2011 il
manager Varrassi ammise
che la sua “scomparsa”
nell'Atto aziendale si
doveva ad un mero errore
materiale. Io
dico”, conclude
Mastromauro, “che
occorre una maggiore
attenzione quando si
appronta un documento
importante come questo.
Ed analoga attenzione
serve quando lo si deve
inviare ai membri del
Comitato ristretto dei
sindaci. Ora però chiedo
che mi venga concesso il
giusto tempo per
confrontarmi con il
personale medico e
paramedico per disporre
delle loro opinioni e
riflessioni. D'altronde
– conclude il sindaco –
l'Atto aziendale ha
come destinatari i
cittadini, ma non può né
deve assolutamente
escludere coloro che
nella Sanità operano
professionalmente”. |