GIULIANOVA, 24.9.2013 -
“Sono decine le
telefonate ricevute sul
mio cellulare. Di
protesta. Di richiesta
di aiuto. Di scoramento.
E con tante imprecazioni
nei confronti di una
sanità che fa acqua da
tutte le parti. Hanno
bloccato gli interventi
di otorino, da tempo
prenotati, in sala
operatoria. Così.
Dall'oggi al domani. E'
bastata una laconica
telefonata per spazzare
via le attese di chi si
era preparato e
confidava perciò
nell'intervento. Ma che
sanità è mai questa?”.
Il sindaco Francesco
Mastromauro torna ad
occuparsi di Otorino
dopo averlo fatto nel
2010, quando paventò
la sua soppressione
sulla scorta del
prospettato
trasferimento di
macchinari ed
attrezzature a Teramo, e
nel febbraio del 2011,
allorché pretese
risposte chiare ed
esaurienti dalla ASL in
merito alla fine della
degenza ordinaria
decretata dall'atto
aziendale, ricevendo
rassicurazioni dal
manager Varrassi che
nessun ridimensionamento
ci sarebbe stato.
“Ma poco dopo, il
30 aprile 2011, ad
una settimana circa
dalla visita che
effettuai nel nostro
ospedale, martoriato dai
tagli effettuati e da
permanenti tentativi di
mutilazione”,
aggiunge il sindaco, “fui
costretto nuovamente a
intervenire sulla
situazione di
Otorinolaringoiatria a
causa del piano di
riassetto aziendale che
lo trasformava in Day
Surgery Orl. In altre
parole, sarebbero stati
effettuati interventi di
piccola chirurgia
comportando di
conseguenza la
dimissione del paziente
nel giro di poco tempo
con eventuale appoggio
di qualche paziente che,
per complicazioni, non
potesse essere dimesso
in giornata nella Unità
Operativa di Chirurgia,
anch'essa depotenziata.
E dissi nell'occasione
– prosegue Mastromauro -
che poiché la
stragrande maggioranza
degli interventi ORL non
poteva essere effettuata
con queste limitazioni,
immaginai che
necessariamente sarebbe
stato richiesto al
personale di adeguarsi
alla nuova situazione,
rinviando pertanto i
pazienti alla Unità
Operativa di Teramo, con
inevitabile congestione.
Una delle conseguenze da
me prospettate era
dunque il trasferimento
del personale
infermieristico ad altri
incarichi, con la
presenza nel reparto
unicamente della capo
sala e di una infermiera
prossima alla pensione,
oltre a due unità
infermieristiche per gli
ambulatori. Questo è
quanto denunciai il 30
aprile 2011, passando
per un pessimista che
sul futuro del nostro
ospedale vedeva solo
nero. Oggi –
conclude il sindaco –
ci risiamo, con la beffa
ai danni di chi era in
attesa del ricovero dopo
essersi accollato le
spese per analisi ed
esami. Signor
governatore Chiodi,
signor manager della ASL
lo capite o no che i
pazienti sono stanchi di
subire? Che non sono
pacchi postali? Che sono
contribuenti che hanno
il diritto di avere una
sanità efficiente, e non
funzionante a corrente
alternata?”. |